17. ISAAC

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Dopo un pomeriggio di ricerche inutili ci ritroviamo davanti, nel bel mezzo del bosco, niente di meno che Lydia. Lei sembra più sconvolta di noi, ci guarda con occhi spalancati e persi, come se fosse un trance. Scott le si avvicina e la prende per le spalle, parlandole per tranquillizzarla. Vado anche io di fianco a lei e noto che piano piano si sta calmando. Poi si riscuote e ci guarda sorpresa, per poi dire "Ma dove siamo? Perché ci troviamo qui?" Scott le spiega pazientemente della nostra ricerca e di come l'abbiamo trovata qui. Finito il racconto lei sussurra "Io ero semplicemente uscita per andare a fare shopping..." Rimaniamo tutti in silenzio, con solo il rumore dell'acqua del torrente alle nostre spalle. Improvvisamente Scott esclama "Il suono dell'acqua che sentivi stamattina!" mentre indica il chiuso dietro di noi. Non penso che tutto questo sia solo una coincidenza, non so cosa pensare di lei... "Lydia, che cosa senti?" chiedo io "Qualcuno è in pericolo... qua vicino." "Chiamo Derek." concludo io. Dopo circa un quarto d'ora arriva il resto del branco. Derek mi sembra molto agitato e dice subito "Dopo penseremo a Lydia, ora dobbiamo trovare Stiles." Torniamo a camminare vicino al torrente, fra la vegetazione che cresce rigogliosa sulle sue sponde. In lontananza compare una casetta di legno e il mondo intorno a me si ferma. Mi blocco, incapace di continuare. Sento le gambe cedere, ma appoggiandomi a un tronco riesco a restare in piedi. Chiudo gli occhi, mentre nella mia testa i ricordi e le immagini si rincorrono in una sofferenza continua. Le pareti di legno di quel piccolo edificio hanno ascoltato le mie grida d'aiuto e di dolore, mentre mio padre rideva facendomi soffrire. Ho passato qui le notti della mia infanzia, in un congelatore o a essere punito in altri modi per sbagli che non avevo commesso, ma qualunque cosa facessi per mio padre era un errore. Io sono un errore, un disastro, un figlio che non doveva esistere. Scott si ferma accanto a me, poggiandomi una mano sulla spalla e guardandomi preoccupato, mentre gli altri si avvicinano con fare circospetto alla casetta. Io cerco di riprendermi, qui non sono la persona messa peggio, dobbiamo salvare Stiles dagli orrori contenuti in quel luogo, subito. "Scott, vai a salvare il tuo migliore amico..." dico io. "Anche tu hai bisogno di essere salvato. Cosa succede?" Nessuno si era mai preoccupato così per me. Neanche Derek, l'unica persona che sappia qualcosa del mio passato. Sono tentato di aprirmi con lui, ma in questo momento ha già troppi problemi per la testa, non posso aggiungere anche i miei, e poi io sto bene. Non racconto facilmente di me, ma penso che Scott sia diverso, lui mi fa sentire tranquillo e forse gliene parlerò, un giorno. Lo guardo negli occhi e dico con decisione "Andiamo a salvare Stiles. In questo momento non ti devi preoccupare per me." "Ma..." comincia lui. "Shh. Quando tutto sarà finito ti spiegherò, va bene?" "Okay..." sussurra, ancora poco convinto. Inizio a correre verso i miei incubi, mosso dalla speranza di salvare qualcuno dai suoi.

My King-SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora