8. DEREK

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Appena sveglio mi preparo e vado a fare colazione per non destare sospetti. Quando arrivo Peter mi guarda male e dice "Sei agitato. Come mai? Cosa hai fatto?". Lo fisso storto e sbotto "Da quand'è che mi annusi?". Lui irritato risponde "Da quando devi sposarti e diventare re!" Io non rispondo perché so che è inutile discutere, perciò inizio a mangiare, sperando non mi tartassi di domande. Stranamente la colazione passa in fretta e senza intoppi, quindi quando finisco vado in una delle tante stanze del castello dove poter riposare in pace, ma lì vedo Boyd intento a fare non so cosa. Mi chiede se lo posso accompagnare a fare colazione cosicché potessimo parlare del nuovo membro del branco. Lo guardo di sbieco e gli chiedo "Come fai a sapere dell'incidente?" "Isaac mi ha buttato giù dal letto per raccontarmi cosa è successo. Tu però non hai ancora risposto alla mia domanda. Vieni o no?" "Sì vengo mi devo distrarre dal pensiero di tutte le responsabilità che avrò quando diventerò re, sempre che Peter voglia lasciarmi il posto..." quando arriviamo in cucina Boyd si mette a fare colazione abbufandosi e parlando con la bocca piena. A un certo punto arriva Isaac, che mangia e poi viene con me da Deaton per sapere dove abita il ragazzo. Quando arriviamo c'è il medico che ci aspetta; gli abbiamo offerto molte volte di venire ad abitare in una delle tante camere del castello, ma lui non ha mai accettato, preferendo rimanere nell'appartamento sopra la clinica. Parliamo un po' di Scott e ci dice dove abita. Quando usciamo andiamo a mangiare e poi ci dirigiamo dal ragazzo. Durante il noto che Isaac è molto agitato e nervoso, lo sento dal battito del suo cuore e dal suo odore. Dopo un paio da battute arriviamo davanti alla casa del mio nuovo beta. Oltre a lui ci deve essere un'altra persona in ansia, a giudicare dal suo battito cardiaco molto veloce. Non so cosa ci faccia qui, ma devo convincerlo ad andarsene, perché è solo un semplice ed inutile umano e a me non interessa affatto. Apro la porta senza neanche forzarla essendo socchiusa e vedo per la prima volta Scott, con di fianco un altro ragazzino. Quel volto l'ho già visto, ma non riesco a ricordare né quando né dove. In qualunque caso non può stare qui, noi dobbiamo parlare con Scott e nessun altro può sapere ciò che gli siamo per raccontare. "Il ragazzo se ne deve andare, dobbiamo parlare con te Scott" dico con tono fermo. Il mio beta ribatte che deve restare. È il primo che osa parlarmi così, quindi lo guardo male, ma Scott non abbassa lo sguardo. Alla fine sono io a cedere e acconsento a lasciarlo qua avvertendoli che però non prenderò la responsabilità di quello che succederà. Preoccupato il ragazzino chiede "Qualcuno mi spiega cosa diavolo sta succedendo?" Nessuno risponde. Scott propone di andare in camera sua e mi sembra la scelta migliore in questo momento, ci serve un po' di tranquillità. Appena entriamo nella stanza Scott e Isaac si siedono sul bordo del letto, mentre io mi accomodo su una poltrona l'altro ragazzo rimane un attimo in piedi prima di sedersi su una sedia. Sento che è molto confuso. Isaac prende la parola "Allora... iniziamo dalle cose più semplici. Io sono Isaac, lui è Derek e siamo lupi mannari." "E lo sei anche tu Scott. Il morso é un dono." continuo io. Notando i due sguardi sconvolti posati su di me dico ancora "Ieri sera c'era la luna piena. Con essa diventiamo più forti, ma anche più incontrollabili. Io ero arrabbiato, non ragionavo più, e il lupo che c'è in me ti ha scelto come nuovo membro del mio branco, per questo ti ho morso. Io sono l'alpha e ora tu sei un mio beta, come Isaac. Ma prima di dire qualunque cosa ricorda: noi siamo predatori, non assassini." "Che figata!" commenta il ragazzino. Io lo ignoro e guardo Scott con i miei occhi rossi, lui ricambia lo sguardo e chiede, tutto curioso "I miei di che colore sono?" Isaac risponde guardandolo e sorridendo come un ebete "Sono gialli, proprio come i miei." Scott sorride a sua volta. "Ora capisco perché mi sentivo così strano oggi... è normale essere iperattivi?" domanda ancora Scott "Sì, è normale, ma poi ti abitui. Essere un licantropo dà molti vantaggi, come forse ti sarai già accorto. Guardati il fianco, il morso c'è ancora?" Lui mi guarda interrogativamente, poi si alza la felpa, toglie il cerotto e guarda. La ferita è scomparsa e lui è molto sorpreso. "Noi guariamo molto più in fretta del normale, siamo più forti, più veloci, abbiamo un udito e un olfatto decisamente più sviluppato. Però non siamo immuni a tutto, ci sono alcune cose che ci possono uccidere, tipo il vischio, il frassino, l'aconito e il sorbo degli uccellatori. Inoltre esistono alcuni umani che ci danno la caccia, i cacciatori, e altre creature sovrannaturali molto pericolose. Io e Isaac ti aiuteremo a controllarti e ti addestreremo, ti troverai bene nel branco." Scott mantiene la calma e riflette su ciò che gli ho detto, io sposto lo sguardo sull'altro ragazzo e gli chiedo "Tu invece chi sei?" "Sono Stiles, il suo migliore amico" risponde e subito dopo continua "Posso farle una domanda?" "No" risponde secco io. Lui non si lascia intimidire e domanda "Esistono lupi mannari con gli occhi azzurri?" Io mi volto a guardarlo stupito e rispondo "Sì... esistono." mio zio Peter ce li ha così. "Ma da dove viene questa domanda?" Gli chiedo io. "Bho, così... a caso..." balbetta lui. Sta mentendo, lo so. Sa qualcosa e io scoprirò cosa.

My King-SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora