Immagina 37 (parte 2)

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Durante il tuo ultimo anno di medie non vi siete scritti.
Hai fatto tante nuove amicizie che sono riuscite a colmare quel vuoto che Tanc ti ha lasciato, anche se non completamente.
In un modo o nell'altro sei riuscita a passare l'anno e ad uscire con un buon voto.
I primi giorni di liceo quasi volano. Hai tante compagne femmine e pochi maschi. A proposito di questi ultimi, non sono chissà cosa.
Ogni giorno ti guardi bene intorno, respiri profondamente e pensi "Questi sono i compagni con i quali passerò i miei prossimi cinque anni".
Vai sempre alla fermata con alcune persone con le quali hai stretto amicizia abbastanza in fretta e parlate di ogni cosa vi capiti.
Ogni tanto, ascoltando musica triste in pullman, ti torna in mente Tanc e ci stai male.
Verso metà anno scolastico alla fermata lo vedi e sgrani gli occhi. È più bello di quanto ricordassi, anche perché è cambiato esteriormente. Evidentemente si accorge anche lui di te, perché lo vedi avvicinarsi. Tu non vuoi, ma allo stesso tempo vuoi, che questo succeda. Distogli lo sguardo come niente fosse. Lui ti si posiziona davanti e ti guarda sorpreso come hai fatto tu poco fa. "Ma tu sei Y/N?" "Sì.." rispondi strafottente. "Ehi, va tutto bene?" 'Non va tutto bene, ok?! Mi hai fatta stare uno schifo e mi chiedi se va tutto bene?! Con quale coraggio poi. Possibile che non ti ricordi?' Vorresti urlargli queste parole contro, ma gli rispondi con un semplice "Sì." "Beh, non sembra. Ce l'hai ancora con me per quella volta, vero? Perché io ti piaccio ancora, vero?" Con tutta la nonchalance del mondo lo guardi con disprezzo e te ne vai.
Sul pullman cerchi di resistere, ma non ce la fai e scoppi a piangere. La ragazza seduta dietro di te si mette vicino a te e senza chiedere o dire nulla ti abbraccia per consolarti.
Arriva il giorno di San Valentino e ti ritorna in mente quel giorno che vorresti maledire.
Stai andando alla fermata e vedi in lontananza Tancredi avvicinarsi. Inizi a cambiare traiettoria per non andargli incontro. La fermata è affollatissima, ma lui riesce a raggiungerti. Ti prende per il braccio e ti gira verso di lui. "Non mi toccare." lo respingi. Non lo guardi in faccia perché non ce la fai. "Senti, ascoltami." "NO!" Tutti si girano verso di voi per due secondi, poi riprendono a parlare come se non fosse successo nulla. "Ascolt-" "Non. Voglio. Ascoltarti." "Oh. Al diavolo."
Nel giro di un secondo ti ritrovi baciarlo, ma non sei stata tu, bensì lui. Piano piano si allontana e inizia a guardarti. "Ora posso parlare?" Non sei in grado di dire neanche una sola parola. "Lo prendo come un si. Alle medie ho fatto un errore madornale a rifiutarti. Però sai com'è, ero ancora un bambino e avevo per la testa solo i videogiochi. Non che adesso sia cambiato molto, ma sono in grado di ragionare di più. La prima volta che ti ho rivista dopo un anno ho pensato 'Ma davvero una ragazza così bella mi ha chiesto di stare insieme a lei e io ho detto di no?' Mi sono sentito un deficiente. Tornassi indietro non lo rifarei. Perciò oggi, a distanza di due anni, sono io a chiedertelo. Y/N, vuoi essere la mia ragazza?" Ancora sconvolta per il bacio di prima, non spiccichi parola. Lui sorride e dice "Lo prendo come un si." E immediatamente inizia a baciarti come se fosse la prima volta, perché in effetti lo è. Il primo bacio da fidanzati.

Immagina || Tancredi Galli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora