Era passati quanti anni?
Uno, due...due anni...
Ad Hermione sembravano molti di più.
Aveva deciso di abbandonare il mondo magico, da quella notte...
Non sapeva perché aveva deciso di aiutarlo, di salvarlo.
Sicuramente perché non avrebbe sopportato il pensiero di aver lasciato morire qualcuno davanti ai suoi occhi.Le uniche persone che le erano vicine erano Harry e Ron. I suoi due migliori amici.
Loro vivevano nel mondo magico ed erano degli Auror. Hermione era orgogliosa di loro.
Lei, invece, viveva nella Londra babbana. Aveva aperto una piccola libreria. Amava i libri, fin da piccola avrebbe voluto aprirne una.
Hermione indossava un paio di jeans e una felpa pesante, dato che era inverno. I capelli legati in una crocchia mentre alcune ciocche uscivano dalle pinza e le infastidivano il volto mentre cercava di leggere il libro al bancone.
Era leggermente più magra rispetto agli anni precedenti. La guerra aveva avuto un impatto devastante su di lei, sia a livello fisico che a livello emotivo.
Appoggiata al bancone, rileggeva per la milionesima volta 'Cime Tempestose'. Un classico.
Stranamente quella mattina il negozio era vuoto ed Hermione continuò a leggere tranquillamente fin quando non sentí il campanello tintinnare.
Qualcuno aveva aperto la porta.
Hermione guardò la figura che era appena entrata nel negozio.
Certamente aveva più di 30 anni. Capelli neri lunghi leggermente sopra le spalle, labbra sottili e naso adunco. Non aveva rughe sul volto ma la sua espressione era impassibile.
Indossava pantaloni neri e camicia bianca.Si guardava intorno leggendo i titoli di vari libri.
Ad Hermione sembrò quasi di ricordare qualcosa o qualcuno.
L'uomo si voltò e piegò leggermente la testa per leggere meglio il titolo di un libro, e fu allora che Hermione li vide.
Due cicatrici a forma di buco risaltavano sulla pelle bianca dell'uomo.
Il cuore di Hermione si fermò. Solo su una persona aveva visto quelle cicatrici o meglio, le aveva viste quando non erano ancora cicatrici.
L'uomo che le aveva rovinato la vita era lí, a più o meno due metri da lei.
Hermione ammise che il professore non doveva essere molto bravo con gli incantesimi di Illusione. Lo aveva riconosciuto subito, nonostante sembrasse diverso dalla sua persona.
Abbassò nuovamente gli occhi sul libro.
Una valanga di ricordi ritornarono nella sua mente.
'Stupida, muoviti!' uno dei Mangiamorte le tirava calci per farla camminare.
Gli occhi di Hermione erano pieni di lacrime e non sembrava avere intenzione di smettere di piangere.
Era circondanta da una schiera di Mangiamorte e Voldemort si avvicinava a lei pericolosamente.
'Dato che non hai intenzione di collaborare, credo che una bella umiliazione ti farà cambiare idea...'
Hermione sospirò mentalmente.
Essere umiliata o cruciata davanti ai suoi seguaci era l'ultimo dei suoi pensieri.
Sarebbe morta piuttosto che tradire Harry.
'Ma non del genere che pensi tu...' il Lord ghignò.
Lo sguardo di Hermione si incupí nuovamente.
Cosa voleva farle?
Il cuore batteva ora più forte di prima, minacciava di uscirle dal petto.
'Severus, vieni' disse Voldemort.
Hermione sussultò nel sentire quel nome.
Severus Piton? Il suo professore di Pozioni? Colui in cui Albus Silente aveva riposto la massima fiducia? Era un Mangiamorte?
Le lacrime ora erano più pesanti che mai.
Il solo fatto di poter essere toccata da quelle mani, le mani di un traditore...
Hermione chiuse gli occhi per un momento, cercando di calmarsi.
Vide poi una figura nera avvicinarsi al Lord e fare un leggero inchino.
Ed eccolo.
Impeccabile nel suo solito frock coat nero.
'Mio Signore'
'Severus, mi sei sempre stato fedele e meriti anche tu una "ricompensa". È davanti ai tuoi occhi. Regalaci...un bello spettacolo' il ghignò sulla faccia cadaverica di Voldemort aumentò sempre di più e iniziò a farsi strada anche sul volto di Piton.
Hermione conosceva bene quel ghignò.
Lo vedeva sempre durante le sue lezioni, quando lui la offendeva, la umiliava davanti a tutta la classe.
'È un piacere, mio Signore'
Hermione alzò gli occhi e vide Piton avvicinarsi a lei.
Il panico le invase il cuore.
Iniziò a spostarsi indietro aiutandosi con le mani, ma dopo poco toccò la fredda parete nera della stanza.
Lui si piegò verso di lei e iniziò e metterle le mani sui fianchi, alzandole la maglia.
Hermione cercava di spostare le sue mani mentre imperterrite le lacrime continuavano a scendere.
'Lurido, lasciami!' disse lei, la voce intrisa di rabbia.
Lui si avvicinò al suo orecchio e sussurrò
'Stai calma o sarà peggio'
Peggio? Cosa mai sarebbe potuto andare peggio?
Lui le tolse la maglia lasciandola in reggiseno, poi tolse anche quello e mise una mano sul seno sinistro e strinse.
Hermione voleva morire.
Non fece più nulla per fermarlo.
Lui era più forte e lei non aveva più forza.
Piangeva e continua a sussurrare
'Ti prego, smettila...'
Sentì le mani dell'uomo intrufolarsi nei suoi pantaloni tirarli giù, spostandosi poi sul suo intimo.
Armeggiò con la cintura dei suoi pantaloni neri.
Hermione chiuse gli occhi.
Era solo questione di secondi.
Sentí come l'uomo le tolse rudemente il pezzo di intimo e, in un secondo, entrò in lei violentemente.
Lei spalancò gli occhi, la vista bianca per il dolore.
Lui non ebbe pietà. Iniziò a muoversi velocemente e sentiva i suoi ansimi farsi più forti.
Aveva la nausea.
Continuò cosí per parecchio. Le stringeva forte i fianchi, metteva la testa nel suo seno e si spingeva ancora più forte dentro di lei.
Percepí, infine, qualcosa di caldo invaderla.
La fine di quella tortura.
In tutto quello, Hermione aveva gli occhi chiusi. Non osava guardare quello che quel mostro le aveva fatto.
Le aveva strappato via la sua purezza, la sua anima.
Sentí il suo corpo esposto alla vista di tutti.
Socchiuse gli occhi.
Piton stava ghignando.Sentí le lacrime venirle agli occhi, ma le cacciò indietro.
Osservò la figura nella stanza.
Il suo peggior incubo era tornato.
Ciaooo! Spero vi stia piacendo la trama della storia❤
Supportatemi votando e commentando per favore💕
~Herm
STAI LEGGENDO
You won't go away || Snamione
FanfictionNon sapeva chi seguire. La sua testa le diceva una cosa, il suo cuore un' altra. Dopo tutto quello che aveva passato, perché ci teneva tanto a salvargli la vita? Sarebbe riuscita a guardarlo morire senza fare niente per aiutarlo? Questa decisione le...