Capitolo 23

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Hermione aprí gli occhi, accecata dalla rabbia.

Non riusciva più ad avere controllo su se stessa e la sua parte razionale era minuscola in confronto alla rabbia che provava.

Vide il professore di fronte a lei, con uno sguardo preoccupato sul volto.

'Hermione...' sussurrò lui

Ecco una nuova fitta di dolore al petto. Un altro urlo soffocato.

'Hermione, come ti senti?'

La ragazza si alzó di scatto e si voltò verso di lui. L'uomo aveva quasi paura nel vedere come erano cambiati gli occhi della giovane.

'Cosa ti importa? Dopotutto ti sei divertito a rovinarmi la vita!' sputò lei guardandolo.

Qualcosa si ruppe nel petto dell'uomo.

'Hermione...' provò ad avvicinarsi ma lei si allontanò.

'Avrei dovuto lasciarti morire! Nessuno come te merita una seconda possibilità!'

Un altro rumore nel cuore dell'uomo.

Sapeva che era in preda alla rabbia. Non le avrebbe mai dette quelle cose.

E se invece le pensasse?

Questo dubbio invase la testa del professore.

Lui si avvicinò alla donna con passo sicuro.

'Hermione, devi calmarti'

E le prese la mano.

Quel gesto scatenò una reazione nel corpo di Hermione.

Sentí tutta la rabbia dissolversi lentamente. I suoi occhi ripresero il consueto color ambra.

Quando prese possesso del suo corpo, era confusa. Strinse di più inconsciamente la mano dell'uomo.

Poi il buio.

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Si svegliò tra le calde coperte della sua stanza. Un forte mal di testa la prese in pieno quando cercò di aprire gli occhi. Lentamente si alzò dal letto. La stanza era illuminata dalla luce che proveniva dalla finestra.

Il sole era già alto nel cielo, dunque il professore si trovava ad Hogwarts. Doveva essere ora di pranzo.

Indossava ancora i vestiti della sera precedente. Ricordò come la rabbia aveva preso possesso del suo corpo, lasciandole compiere azioni che non voleva e soprattutto...parole che non pensava.

Si passò una mano tra i capelli, frustrata.

Si spogliò e andò nel bagno a farsi una doccia, sperando che l'acqua calda le avrebbe rilassato i nervi. Ma purtroppo la situazione non migliorò.

Arrivò nuovamente nella sua camera con solo l'intimo addosso. Prese la bacchetta sul comodino, che probabilmente il professore le aveva messo accanto quando era svenuta, e si asciugò i capelli con un gesto della mano.

Indossò una delle felpe oversize che le arrivava a metà coscia. Si sarebbe cambiata prima dell'arrivo dell'insegnante. Fece dei risvolti alle maniche incredibilmente lunghe e uscí dalla stanza.

Rimase sconvolta quando vide il professore seduto al tavolo mentre leggeva il giornale tranquillamente.

'Professore...' sussurrò Hermione

Luí alzò lo sguardo sulla ragazza. Indossava solo una felpa grigia che le copriva a malapena la coscia.
Un instinto si risvegliò in lui.

'Come ti senti?' chiese lui alzandosi e camminando verso di lei.

Hermione si sentiva a disagio. Non sapeva come iniziare a dirgli che le dispiaceva e il fatto che fosse mezza nuda non aiutava affatto.

'Io...meglio' rispose abbassando lo sguardo quando sentí quello dell'insegnante su di lei.

'Hai avuto la febbre alta questa notte. Hai urlato un paio di volte...' il cuore di Hermione sussultò nel sentire che lui si era preso cura di lei per tutta la notte.

'Grazie...'

Lui annuí e si voltò per ritornare a sedersi al tavolo quando la voce della ragazza lo bloccò.

'Io non le pensavo davvero...quelle cose'

L'uomo la guardò di nuovo e fu felice di pensare che ora vedeva solo gli occhi ambra di Hermione.

'La rabbia si è impossessata di me...io non, non r-riuscivo più a c-controllarmi...' disse lei e l'uomo vide le lacrime velarle gli occhi.

'L-la prego, mi p-perdoni' una lacrima scese sul suo volto.

Il cuore del Preside sussultò. Vederla in quello stato lo faceva stare male, voleva dimostrarle affetto, ma non sapeva come...

Lui si avvicinò lentamente a lei e fece qualcosa che non si sarebbe mai aspettato di poter fare.

L'abbracciò.

Hermione rimase stupita da quel gesto. Poggiò le mani sul suo petto e iniziò a piangere silenziosamente. Poi, d'istinto, si allungò leggermente e portò le braccia dietro il collo dell'insegnante, stringendolo più forte. Non seppe spiegarsi perchè si trovava cosí bene tra quelle braccia.

Severus si stava sentendo cosí bene nell'abbracciarla. Aveva il viso nascosto sul suo petto e le piccole mani su di esso. Poi lei portò le braccia dietro il suo collo e lo strinse forte. Si sentí ancora meglio. Il suo cuore accellerò il battito. Sentí le lacrime della ragazza sulla spalla. La felpa si era alzata lasciandogli intravedere le cosce della ragazza e una parte del suo intimo nero. Deglutí appena sentendo un istinto risvegliarsi. Averla tra le sue braccia, innocente, indifesa lo stava facendo impazzire.

Si allontanarono leggermente e si guardarono negli occhi. Quelli della ragazza erano lucidi dal pianto mentre una lacrima scorreva sulla sua guancia.

Instintivamente, l'uomo passò il pollice su di essa per asciugarla.

Il suo battito accellerò nel guardarla.

Il suo battito accellerò nel guardarlo.

Sentire il suo cuore battere e vederlo cosí umano come non aveva mai visto nelle sue lezioni l'aveva tranquillizzata ancora di più e ora provava una strana sensazione nel guardarlo.

Poi entrambi capirono.

E le loro labbra si incontrarono a metà strada.

Sto zitta. Voglio che questo capitolo esploda di commenti
~Herm

You won't go away || SnamioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora