Capitolo 8

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A quella richiesta Anna accettò di getto.

SI sentiva delusa e incompresa da suo marito, dal padre di sua figlia e voleva un diversivo. 

Qualcosa che la facesse sentire viva, desiderata, apprezzata.

Qualcosa che l'aiutasse a svagarsi per una sera ritrovando quella spensieratezza che da tempo non aveva.

E poi era solo una cena.Si convinse mentre Saverio parcheggiò.

-'però ceniamo a casa'- propose a sua volta Anna inconsapevole del casino nel quale si stava ficcando.

Entrati in casa, Anna gli dette tutte le indicazioni necessarie per pasticciare in cucina cucinando qualcosa di commestibile intanto che lei si occupava della bimba.

Mentre lei  lavò la piccola Caterina,facendole indossare il pigiamino, Saverio si mise ai fornelli e in poco tempo, grazie alle precise indicazioni della padrona di casa, si destreggiò con fare esperto in quella cucina del tutto sconosciuta .

Più volte il pensiero di lei sfiorò Ignazio senza mai soffermarsi. Più volte si chiese cosa le fosse saltato in mente di accettare quell'invito. Più volte si giustificò dicendo che non stava facendo nulla di male: era una cena con una persona che le era stata molto vicina in un momento delicato. Un momento in cui il marito non c'era, in cui lei era da sola.

Sistemata la bimba, andarono entrambe in cucina dove trovò già la tavola imbandita e un buon profumo di pollo al forno.

-'E' bellissimo trovare già la cena pronta'- disse Anna sorridendo e facendo sedere la bimba nel seggiolone.

-'Spaghetti aglio ed olio e se c'è con peperoncino, pollo al forno con patatine ed ho trovato una bottiglia di vino che potrebbe accompagnare la serata'

-'Ho anche preparato la pappa per la piccola'- aggiunse con  solerzia il pediatra

-'Servizio completo'- commentò ridendo Anna

-'Sei bellissima quando ridi, dovresti farlo più spesso'- confessò Saverio avvicinandosi a lei e lasciandole una carezza sulla guancia.

Carezza dalla quale Anna si scostò come scottata. QUella carezza era troppo intima, era troppo affettuosa, era troppo appagante in quel momento. 

La cena fu piacevole, si parlò di ogni cosa. Degli studi conclusi, delle loro passioni, dei viaggi da fare, dei libri letti e quelli da leggere. Ogni argomento era fonte di conversazione, di conoscenza, di leggerezza. Vuoi il clima disteso, vuoi il vino ma Anna si sentiva se stessa, quasi disinibita. 

Si fece ora per Caterina di andare a letto, lasciando la mamma da sola in salotto a dialogare con il pediatra.

-'che dici la finiamo la bottiglia di vino?'- propose Saverio uscendo dalla cucina con i loro bicchieri colmi di vino

-'Credo di averne già bevuto abbastanza'- rifiutò Anna sorridendo mentre si stiracchiava sul divano.

-'Dai ..è solo un bicchiere'- insistette Saverio porgendole il bicchiere che Anna accettò e bevve in pochi sorsi.

Arrivò il momento di parlare dei loro gusti musicali

-'scommetto che hai solo cd di tuo marito'- la beffeggiò il pediatra scrutando la colonna di cd posta accanto allo stereo.

-'assolutamente no, ce n'è per tutti i gusti'- rispose lei tutto d'un fiato alzandosi di scatto, un movimento brusco che le procurò un leggero capogiro

-'Anna che c'è?'- chiese spaventato Saverio andandole incontro per sorreggerla

Per tutta risposta Anna si mise a ridere

-'Mi sa che hai alzato un pò il gomito'- intuì il medico

-'credo proprio di si'- confermò Anna mentre Saverio le si avvicinò sempre di più.

Con entrambe le mani catturò dolcemente il viso di Anna fissandola con tale profondità da stordire Anna che prese a fissargli le labbra.

Preso da un irrefrenabile impulso, Saverio accostò le sue labbra a quelle di Anna dando vita ad un bacio inizialmente a stampo per poi trasformarsi in una frenetica danza di lingue che si cercano per sfiorarsi e assaporarsi.

Furono minuti lunghi, infiniti durante i quali i gemiti di lei si unirono fondendosi con quelli di lui.

Preso dal momento Saverio allungò una mano sul seno di Anna. Voleva di più , voleva lei. L'aveva sempre voluta ed ora la stava ottenendo.

-'finalmente mia'- sussurrò sulle sue labbra

-'nooo'- ebbe la forza di dire prima di staccarsi -'sono di mio marito, solo sua. Sua'- disse con le lacrime agli occhi, scossa mentre allontanava Saverio appoggiandogli entrambi le mani sul petto.

-'Anna non ti merita, vuoi capirlo? Non ti ama come meriti'- le inveì contro Saverio

-'non è vero, mi ama...'- rispose convinta 

-'se ti amasse farebbe l'impossibile per esserci nonostante il lavoro'- ribattè lui con sguardo furioso.

-'è il suo lavoro'- lo difese lei

-'anche trascurare la famiglia?'- chiese ironico lui

-'il tour lo stanca'- tentò di giustificarlo lei

-'la stanchezza e gli impegni non giustificano il suo atteggiamento. Potrebbe ritagliarsi comunque del tempo per te e  la bimba'- rispose lui determinato riprendendola tra le braccia

-'Lasciami'- urlò piangendo Anna-'ti prego vai via, è stato uno sbaglio. Solo un enorme sbaglio. Vai via'- ripetè sfinita mentre si lasciava cadere sul divano soffocata dal senso di colpa.

Saverio raccolse la sua giacca e lasciò Anna annegare in un mare di dolore consapevole di aver tradito Ignazio.

Passarono minuti, passarono ore. Anna era sempre lì ferma, su quel divano, schiacciata dalla realtà quando squillò il telefono.

Era Ignazio.Decise di non rispondere. Stava troppo male per fingere serenità e non voleva far preoccupare Ignazio. Lo avrebbe chiamato il giorno seguente, magari dopo aver metabolizzato quanto successo quella sera, magari dopo aver trovato una soluzione a quel grande caos che la stava inghiottendo.

Ebbene: il dottore propone la cena insieme, Anna accetta e cede alla tentazione ma si ferma prima di raggiungere il punto del non ritorno.

Cosa succederà ora?

A voi le tastiere per i meravigliosi commenti...

Un abbraccio .


Posso solo amarti così -(sequel di Hablando de ti)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora