Capitolo 21

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Conoscendo l'irruenza di Ignazio e la gelosia di Anna, Piero lasciò metà colazione sul tavolo per dirigersi verso la camera di Ignazio.

Da fuori sentì le urla di entrambi e decise di entrare

-'che minchia vuoi?'- gli chiese furioso Ignazio mentre continuava a trattenere Anna per le spalle

-'lasciala, la stai spaventando'- tentò di far ragione l'amico

-'è mia moglie e so io cosa fare'- ribattè deciso il marsalese senza mollare la presa

-'Gnà guardala, è spaventata'- disse Piero avvicinandosi ad Ignazio e calmarlo mettendogli una mano sulla spalla  mentre gli indicava il volto di Anna bagnato dalle lacrime 

-'ha detto solo minchiate'- si giustificò Ignazio mentre libera la moglie da quella presa stretta e dolorosa.

Anna si allontanò di scatto, avvicinandosi al divano. Nell'angolo della camera più lontano da Ignazio.

-'Anna come stai?'- domandò Piero preoccupato vedendola così piccola e indifesa

La donna si limitò ad abbassare gli occhi e a stringersi le braccia attorno , come a volersi difendere.

-'Perchè non scendete a fare colazione?'- propose Piero per stemperare la tensione -'mangiate, vi calmate e poi ne riparlate'- 

-'voglio un'altra camera'- dette voce Anna 

-'tu da qua non te ne vai'- impose Ignazio guardandola con sguardo furioso -' sei mia moglie e qui resti.Ora andiamo a fare colazione e dopo ne riparliamo'- concordò con Piero mentre si chiudeva in bagno per prepararsi

-'Gnà iniziamo a scendere noi'- avvisò Piero senza attendere alcuna risposta da parte dell'amico.

Anna e Piero si avviarono così verso l'ascensore in religioso silenzio.

In ascensore fu Anna a prendere la parola

-'Ero spaventata, non l'ho mai visto così arrabbiato'- 

-'cosa è successo, Annare'??'- chiese Piero per capirci qualcosa

Anna gli spiegò brevemente tutta la discussione raccontando anche delle varie interferenze di sua suocera.

-'Caterina non lo fa con cattiveria, lei è così'- tentò di giustificarla Piero -' vede ancora il figlio come un ragazzino, immaturo e irresponsabile. Non riesce a capire che ormai è un uomo.'- spiegò ancora lui mentre accarezzava la guancia di Anna

-'lei!e invece lui?'- domandò indisponente lei .

-'è un gentiluomo ma pur sempre uomo'- rispose insicuro -'che non capisce quando è il momento di zittirsi'- disse con mezzo sorriso il tenore -' ma di una cosa non devi mai dubitare Anna, lui ti ama. Certo a volte non sa dimostralo come dovrebbe, come vorrebbe e come meriti ma ti ama. Dovresti vederlo quando non ci sei, o quando non riesce a sentirti. E' un'anima in pena'-

Anna si lasciò andare ad un tenero sorriso.

Piero si mostrava sempre pronto a carpire il lato buono di tutti, a vedere sempre il lato positivo in ogni situazione. Lo aveva fatto in passato, lo stava facendo ora con Caterina e addirittura con Ignazio aiutandola ad andare oltre quella gelosia che l'aveva invasa pochi minuti prima in camera.

-'è tutto così difficile'- si sfogò ancora lei, uscendo dall'ascensore per dirigersi verso i tavoli.

-'è la vita che abbiamo scelto. Chi ci ama deve amare anche questo altrimenti diventa un inferno e Ignazio è fortunato ad aver trovato te che nonostante tutto lo capisci'- la rasserenò il narese leggendo nello sfogo della donna tutto il suo disagio, la sua inadeguatezza, il suo dolore.

Stavano consumando la colazione quando li raggiunse Ignazio,scuro in volto non disse mezza parola.

Più volte gli sguardi di Anna e di Ignazio si incrociarono, più volte le loro mani si sfiorarono, più volte entrambi avrebbero voluto parlare per scusarsi, per chiarirsi, per capirsi ma non ci riuscirono. La rabbia, la delusione, la gelosia, il dispiacere, la mancanza, la paura, erano troppi i mattoni da abbattere per far crollare quel muro di silenzio che divideva i loro cuori, che allontanava le loro anime. 

Dopo la colazione,  Anna e Ignazio si alzarono insieme.

Piero sorrise a quel perfetto sincronismo.

-'Comu fati a un viriri quantu vi amate?'- chiese con retorica il narese sorridendo e lasciandoli fermi e impalati a tavolo, a perdersi l'uno nello sguardo dell'altra e viceversa.

-'ti devo par'- dissero insieme per poi fermarsi e sorridere imbarazzati

-'dobbiamo par'- ridissero all'unisono ma mentre Anna abbassava lo sguardo rossa in viso, Ignazio le si avvicinò annullando tutte le distanze e, tirandola a se per un braccio, la baciò.

La baciò con un bacio che non ammetteva repliche, che non lasciava spazio alle parole, che faceva venir meno il fiato.

-'sono un minchione,lo so ma non lasciarmi.'- si scusò Ignazio a modo suo mentre la abbracciava forte , quasi a stritolarla

-'non ti lascio ma dobbiamo parlare'- disse Anna mentre si beava di quelle braccia forti che fino a poco prima l'avevano spaventata.

Poichè Ignazio aveva il giorno libero, decisero di fare un giro in città. 

Seduti su una panchina del parco cittadino a godersi del bellissimo e caldo sole, fu Anna a prendere la parola.

-'dimmi che non ti sei mai pentito del nostro matrimonio, della nostra famiglia?'- chiese fissando le loro mani intrecciate

-'nicuzza mia certo che no, tu e Caterina siete le miglior scelte fatte fino ad ora. E mi spiace se ti ho dato modo di pensare il contrario'- confessò Ignazio prendendole il volto tra le mani -'io mi sento inadeguato perchè non vi posso vivere come vorrei, perchè so che non sono un marito e un padre come voi meritereste, perchè questo lavoro che amo mi porta a stare troppo lontano da te e da nostra figlia e ci sto male. Ho un dolore al petto ogni volta che devo andare via da voi, ogni volta che ti sento stanca ed io non posso abbracciarti, ogni volta che non posso coccolare mia figlia.E mi sento piccolo e inadeguato'-continuò come un fiume in piena Ignazio -' ma mai, mai  e poi mai mi sono pentito di averti sposata e di avere avuto Caterina e non pensre a mia madre e alle sue parole. Non sa affatto che provo per te qua'- concluse il tenore mettendo una mano di Anna sul suo cuore per poi baciare le lacrime che scendevano dagli occhi della moglie.

-'ho avuto paura prima'- singhiozzò Anna riferendosi a quando in camera Ignazio le stringeva le braccia.

-'perdonami, ho sbagliato ma avevo paura di perderti. Ti ho vista lontana'- si scusò fissandola intensamente negli occhi

Anna si lanciò tra le braccia di suo marito in cerca di amore e di protezione che solo lui sapeva darle.

Dopo alcuni minuti decisero di incamminarsi per le vie del centro, Ignazio voleva comprare qualche regalo per sua figlia. 

Osservavano una vetrina di giocattoli quando il marsalese si sentì chiamare.

-'Ignazio'-

Il tempo necessario per voltarsi e si ritrovò incollato addosso una ragazza che lo aveva salutato calorosamente baciandogli l'angolo della bocca sotto lo sguardo sbigottito di Anna.

San Piero di Naro aiuta l'amico a chiarirsi con la moglie.

Ma chi sarà questa ragazza alquanto intraprendente? E come reagirà Anna?

Grazie prima di tutto per la pazienza con la quale spettate i miei aggiornamenti, e poi perle letture, le stelline e gli adorabili commenti.

Un abbraccio

Posso solo amarti così -(sequel di Hablando de ti)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora