Capitolo 17

444 35 33
                                    

Anna arrivò in perfetto orario a Buenos Aires e trovò facilmente l'albergo, grazie alle informazioni avute da Ignazio prima della discussione.

Mentre faceva il check-in in albergo venne vista da Gianluca che bazzicava nella hall insieme al loro batterista

-'Anna ciao, che bello.'- le si avvicinò abbracciandola per salutarla

-'Ciao Gian, eh una piccola sorpresa a Ignazio'- spiegò velocemente lei tastando il terreno per capire cosa sapesse il baritono.

-'Gli farà di sicuro bene'- disse abbassando lo sguardo e allarmando la donna

-'perchè ? Cosa è successo?'- chiese spaventata 

-'Nulla Annarella. E' un pò giù di tono.'- disse senza aggiungere null'altro.

Possibile Gian non sapesse del viaggio a Madrid  e della relativa discussione con lei?

Certo Ignazio sapeva essere ermetico sulla sua privacy ma lui e Gian erano come fratelli, impossibile che non si fosse aperto con lui.

Mentre si perdeva in questi pensieri, il receptionist le lasciò il badge provocando ulteriore confusione nel rosetano.

-'Ma potevi registrarti nella stessa camera di Ignazio? Aspè chiamo Barbara e '-

Ma la solerzia di Gian venne interrotta da Anna

-'E' una sorpresa Gian'-  gli ricordò sorridendo con dolcezza e lì ebbe la conferma che no, Gianluca non sapeva nulla della loro rottura.

dopo i soliti convenevoli, Anna si recò nella stanza assegnata per sistemare la valigia e a pensare cosa dire quando avrebbe rivisto Ignazio.

Nonostante le tante ore di viaggio e le mille idee venutele in mente, nulla sembrava adatto per chiedere scusa ancora una volta e per dichiarare il proprio amore al marito.

Giunta in camera, chiamò Nina per dirle di essere arrivata e per chiedere della bambina.

Poi pensò a Piero. Lui sapeva tutto, lui poteva aiutarla.

''Annarè dimmi''- rispose  con voce roca 

''Piè scusa forse ti ho disturbato''- si scusò rossa in viso certa di aver interrotto il tenore impegnato in qualche attività particolarmente lussuriosa.

Anna sapeva benissimo che le fan argentine erano molto affettuose e sempre ben disposte nei loro confronti e poichè Piero non aveva alcun vincolo sentimentale, di certo si stava rilassando con una di loro.

''no no, dimmi''- si premurò di mostrarsi cortese e disponibile mentre di sottofondo si sentivano schiocchi di baci

''davvero Piè''- se la rise Anna-''io sto a Buenos Aires per Ignazio, ho preso una camera nel vostro albergo. Posso aspettarti''- spiegò sinteticamente la donna per rasserenare l'amico e permettergli di finire ciò che stava facendo

''dieci minuti Annarè e so tuo''

''con calma Piè, da qui non scappo''

e chiusero la telefonata.

In realtà , come aveva ben previsto Anna, trascorsero molto più di dieci minuti da quando Piero le inviò un sms per sapere la camera per poi ritrovarselo  davanti la porta della sua stanza

-'Eccomi'- esordì raggiante il tenore

-'Scuse per prima ma non sapevo'- e lasciò cadere la frase

Piero sorrise imbarazzato sedendosi al bordo del letto sotto gli occhi attenti e scrutatori di Anna

-'perchè mi fissi così?'- chiese di getto -'mi sono solo divertito un pò. Non c'è nulla di male'- si difese credendo di essere accusato di frivolezza da Anna

Posso solo amarti così -(sequel di Hablando de ti)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora