Capitolo 3

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Suona finalmente la campanella della ricreazione cosi che posso uscire di qui.

Decido di cercare un po' di tranquillità e ricordo improvvisamente di un posto dove andavo spesso due anni fa.. Spero nessuno ci sia entrato.
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Cammino velocemente per sfuggire ai commenti delle persone che mi scrutano.

Per fortuna lo trovo, è vuoto.
Non appena entro, un brivido mi percorre il corpo per il freddo.
Dovrò procurami  qualcosa  per evitare di rimanere ibernata .
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Ed ecco qui la mia piccola amata solitudine.

Da quel giorno. Quel maledetto giorno. Mi sono chiusa in me stessa..E fatico ad uscirne.

Cammino ricordando gli angoli di questo stanzino, non molto grande, che si trova in fondo al secondo corridoio della scuola che nessuno percorre da anni..
Le classi erano dimezzate, quello spazio non serviva più ed è stato chiuso. Nessuno si è mai interessato a tornare qui.

Nessuno a parte me.
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All'interno ci trovai uno scaffale con vari libri, che ormai conosco a memoria a forza di leggerli; man mano che ne compravo di nuovi  li aggiungevo e così facendo ho creato la mia piccola libreria personale.

Mi metto seduta a terra e comincio a leggere uno degli ultimi capolavori che ho portato : After.

Mi inizio a perdere tra l'amore non detto di Hardin e Tessa...
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Non molto tempo dopo suona la campanella, non mi ero nemmeno accorta che fosse già ora di tornare in classe.

Ripongo il libro nello scaffale ed esco, a malincuore, da questo mio rifugio.
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Appena mi siedo lo sbruffone vicino di banco si azzarda nuovamente a rivolgermi la parola :

<< Ehi piccola ragazzina dove sei stata?>>

Giuro. Lo faccio fuori se continua a chiamarmi cosi.

<< Primo. Smettila immediatamente di chiamarmi in quel modo. Secondo. Non sono affari tuoi>> Rispondo.

<< Ok ok ma stai tranquilla. Piccola. Ragazzina. >> sto per rispondergli ma entra la prof in classe che con un solo sguardo zittisce tutta la classe.

La prossima volta nessuno mi terrà dal dare un pugno in faccia a questo strafottente.

La prof si siede con assoluto silenzio. Tira fuori il suo materiale e dice con voce ferma:

<< Salve ragazzi. Sono la nuova professoressa di fisica. Quest'anno sarò io a seguirvi e vi chiedo di essere rispettosi nei miei confronti e di seguire le mie regole, se non volete avere problemi con il preside>> conclude l'ultima frase con un sorrisetto perfido.

Perfetto. Già andavo male in questa materia ed ora sono sicura che andrà ancora peggio .

<< Ora aprite la prima pagina del libro e prendete appunti durante la spiegazione>> Dice.

Tutti con assoluto silenzio aprono i propri libri e tirano fuori quaderni e penne.

<< Vediamo...chi vuole iniziare a leggere?>>. Il gruppo dei secchioni alza subito la mano mentre io sbuffo sonoramente e la prof non esita a voltarsi verso di me.

<< Signorina .. ?>>

<<Evans>> rispondo.

<< Evans. Signorina Evans legga lei.>>

Provo a replicare ma so che sarebbe inutile cosi sbuffo nuovamente e inizio a leggere mentre il mio compagno di banco ride sotto i baffi.

Gli pesto il piede.

<< Ahiii>> Urla.

La prof alza lo sguardo immediatamente ed io:

<< Voleva leggere lui prof!>>

<< Ma non è vero!>> si sbriga a rispondere.

<< Zitti entrambi! Continui lei Evans>> dice.

Lo odio.
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Finalmente è finita questa giornata scolastica e abbiamo fatto solo 4 ore di lezione dato che era il primo giorno.
Non oso pensare quando saranno 6..

Appena esco noto che ancora sta piovendo. Siamo a Settembre dovrebbe esserci il sole, ma io amo la pioggia quindi meglio cosi.

Non ho l'ombrello ma mi avvio comunque verso la fermata con l'intento di ripararmi.
Ovviamente tutto pieno.

Per andare a casa prendiamo l'autobus dal momento che mia madre torna nel tardo pomeriggio dal suo lavoro..
Dal giorno della partenza di papà non fa che darsi da fare per mantenerci... Ultimamente mi sono promessa di aiutarla di più e di pulire io la nostra casa.
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Ad interrompere i miei pensieri arriva la ragazza di Cam che lo prende sotto braccio e lo fa sedere accanto a lei.

Si baciano. Mi fanno quasi venire il volta stomaco. Due falsi. Patetici.

<< Ehi Emily>> dice Cam staccandosi appena dalla bocca di lei<< dove eri oggi durante la ricreazione? Non ti ho vista>>

<< Ero in bagno>> butto li la prima scusa che mi viene in mente.

<< Mh certo, tanto non mi interessa>> dice ridendo.

<< Sei un idiota >> Finalmente arriva l'autobus e saliamo ma i posti sono quasi tutti pieni cosi mi siedo vicino ad una ragazza, anche se non ne ho alcuna voglia.

Infilo le cuffie e lascio che la musica mi allontani dal mondo...

Alcune canzoni ti entrano dentro attraverso i loro testi.. sembra quasi siano stati scritti apposta per te tanto da rispecchiare a pieno ciò che stai provando ...

Ora sto ascoltando "Sad Song" e una lacrima mi scorre sulla guancia ma la asciugo subito. Odio piangere in pubblico.
Se piango davanti ad una persona è perché mi fido di lei tanto da aprirgli il mio cuore e le mie emozioni, ma ciò non accade da tempo ormai...

But then you came hereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora