Capitolo 10

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È mezzanotte e sono ancora chiusa nella mia camera.

Non sono nemmeno scesa a cenare nonostante le numerose chiamate di mia madre...

Cerco di dormire ma invano perché gli incubi si fanno più forti tanto che devo tenermi forte la testa per evitare che mi esploda... Non ce la faccio più.

Devo cercare di dimenticare..

Ma non ci riesco.

Perché per me significherebbe dimenticarmi per sempre di lui e di tutto ciò che ci ha legati...

Quello che sò é che ho bisogno di sfogarmi non piangendo come faccio sempre, ma parlando con qualcuno. Cosa molto difficile per me.
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Sento suonare la sveglia e l'unica cosa che vorrei fare ora é prenderla e scaraventarla contro il muro.

<< Emiii alzatii!! Mancano 5 minuti!!>> urla mia madre dalle scale

Alzo la testa di scatto e vedo l'orario sulla sveglia: manca ancora un quarto d'ora. Tipico di mia madre, farmi credere che sia in ritardo per farmi sbrigare.

Mi alzo svogliatamente, vado nel bagno e appena mi vedo allo specchio mi prende un colpo: ho delle borse sotto gli occhi molto profonde, date sicuramente dall'insonnia di stanotte. Avevo preso sonno nemmeno un'ora fa.
Cerco di coprirle con del fondotinta ma non fa che evidenziare la loro profondità.

La mia stessa reazione la hanno mia madre e Cam che però non fanno domande sul perché non abbia dormito. Lo immaginano, anzi, lo sanno.
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Arrivo a scuola, saluto a malapena mia madre mentre scendo dalla macchina.

Appena arrivo in classe Sasha mi guarda e ride con le sue amichette.

Mantieni la calma Emi.
Mantieni. La. Calma.

Pico prima dell'inizio della lezione Jack entra rosso di rabbia in classe. Sbatte lo zaino sul banco e si siede.

La prof lo rimprovera e minaccia di mettergli una nota disciplinare.

So che la colpa è mia, per come lo tratto, ma non posso farci nulla perché il mio rispondere in quel modo è come una protezione... È la mia unica arma.
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La lezione passa in fretta e la ricreazione suona.

Sempre più voci mi accompagnano per tutto il corridoio mentre mi recò verso lo stanzino.
Prendo un libro e inizio a leggere ma sono così distratta che non capisco nemmeno cosa sto leggendo.

All'improvviso la porta si apre e alzo gli occhi di scatto. Ovviamente chi mi trovo davanti?

Jack.

<< Che ci fai qui?>> gli dico alzandomi e lui non perde l'occasione per chiudermi tra la parete e il suo petto mettendo le mani ai lati della mia testa.

<< Ora tu mi dici subito cosa sta succedendo >>dice fissandomi e io non posso fare a meno di distogliere lo sguardo che si stava unendo al suo...

<< Allora?>> mi dice.

<< Non so di cosa stai parlando>>

<< Oh avanti Emi finiscila di mentirmi sappiamo entrambi che un motivo per il quale mi rispondi sempre di merda, per il tuo atteggiamento scontroso e per questo tuo aspetto c'è. Quindi, ti chiedo ORA di dirmelo.>>

<< Perché ti interessa tanto?>> la domanda sorge spontanea.
Ma perché gli importa di me? di quello che faccio e di quello che mi tormenta..?

<< Beh... Perché...>>

Ad interromperlo ci si mette la campanella che suona e siamo costretti a tornare in classe. Camminiamo e stiamo in assoluto silenzio così come per tutto il resto delle ore di lezione: io che fisso fuori dalla finestra e lui che fissa la parete.
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Mi dirigo verso la fermata e lui esce senza nemmeno guardarmi in faccia.

Vedo Cam che anche oggi resterà a pranzo dai suoi amici.

Che novità.

Ultimamente è sempre o da loro o da Carol, a casa ci sta ben poco.

Salgo sull'autobus e nonostante ci siano alcuni posti liberi decido questa volta di sedermi accanto a Cher.

<< Emiii>> urla abbracciandomi appena mi siedo.

<< Ciao Cher>> le dico cercando di evitare il suo sguardo.

<< Aspetta cosa hai fatto?>> mi dice.
Se ne è resa conto.
Cavolo.

<< Non ho dormito stanotte..>>

<< Come mai? Sai che io sono qui ad ascoltarti vero? Qualsiasi cosa tu voglia dirmi puoi farlo. Rimarrà fra di noi  >>

<< Cher ho capito e ti ringrazio molto... É proprio di questo che volevo parlarti...>>

Vengo interrotta dall'auto che è arrivato davanti casa mia e per una volta mi trovo a non imprecare per il ritardo ma il troppo anticipo.

<< Senti ne parliamo oggi dopo lavoro ok?>>

<< Va bene Emi, ti passo a prendere io. Baciii>> mi urla mentre sto scendendo.

Ormai fa tutto da sola.

Appena arrivata a casa ovviamente sono sola e di mettermi a preparare il pranzo solo per me non ne ho voglia quindi decido di farmi un panino, tanto tra un oretta devo andare a lavoro.

Oggi fa abbastanza caldo e decido di cambiarmi. Tolgo la felpa e opto per un Crop top , giubetto di pelle sopra, jeans strappati e le mie immancabili Sneakers.

Esco di casa e appena apro la porta mi vedo una macchina davanti che mi sta aspettando...

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