Capitolo 10.

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Chanel's pov:

Uno, due, tre respiri profondi... Busso alla porta di Riccardo.
《Sei venuta alla fine. Vedi che comunque vada,torni sempre da me?》 《Smettila Riccardo》Dico a gran voce, non riuscendo a trattenermi. 《Come sei suscettibile, amour. Vieni dentro》Mi invita, lasciandomi un bacio sulle labbra. 《Non baciarmi, sono qui per compilare le fatture per Christian e basta.》 Lui corruga la fronte, ma non controbbatte. 《Questi jeans ti donano, sai?》Sospiro esasperata. Possibile non capisca che dobbiamo iniziare a mettere un freno al nostro amore? Noto la delusione nel suo sguardo, mentre stringe le mani a pugno. "Pardon amour, ma devo lasciarti andare. Non mi appartieni più ed io non t'appartengo." Penso, osservandolo darmi le spalle.
《Posso stare alla tua scrivania?》 Chiedo dopo un po', poggiando una mano sulla sua spalla; lui sussulta al mio tocco ed annuisce appena.
Gli do uno sguardo e vedendolo perso nell'osservare il paesaggio fuori dalla finestra, mi immergo nel lavoro.
Squilla il suo cellulare ma, dopo aver visto chi è a chiamarlo, lascia correre, avviando la modalità silenziosa. 《Non rispondi?》Sono curiosa di sapere perché.《No. È Elisabeth, non mi interessa.》Io sorrido. Non l'ha fatto per me.
《Puoi passarmi il registro per favore?》Gli chiedo con un sorriso smagliante. I nostri occhi si incontrano e credo di aver perso dieci anni di vita in quell'istante; dopodiché annuisce, passandomi l'oggetto. Non glielo avessi mai chiesto! La sua mano si scontra con la mia più calda e sorridendomi ne sfiora il dorso con una carezza.《A cosa pensi?》Domando, scrutandolo intensamente dopo un po'. 《No, a niente.》Mente con un leggero imbarazzo, 《Dai, voglio saperlo. Hai ascoltato delle cose assurde su di me, non penso che io non mi possa scandalizzare ai tuoi pensieri.》Scoppia in una risata fragorosa. 《Pensavo a quella volta in spiaggia quando mi sorridevi e mi tenevi stretto stretto per riscaldarmi. Con il vento fresco che ci invadeva mentre osservavamo le stelle.》 《Uno dei momenti meravigliosi della nostra storia》Ammetto, ricordando... 《Uno? Vuoi dire che ce ne sono stati altri?》 Chiede, corrugando la fronte, sostando in piedi alle mie spalle. 《Certo che ce ne sono stati altri. La nostra storia era tutta un momento meraviglioso. Per te no?》《Certo ma credevo che dopo quanto è successo non avresti più ricordato la nostra storia》《Il futuro matrimonio tra te ed Elisabeth non cancellerà quello che è accaduto tra noi...》 《Ma fa sì che tra noi non ci sia più nulla, giusto?》Mi interrompe ed io annuisco, senza voltarmi  indietro.

《Devo staccarmi da te Riccardo. E se non lo faccio subito, finirà che non ci riuscirò più. Credimi, è dura... Ma ci riuscirò. Mi rifarò una vita, proprio come te. Certo, i miei sogni, i miei progetti cambieranno perché tu non ci sarai ma io... Io ce la farò. Sono una guerriera, ricordi? Me lo dicesti tu, proprio quel giorno in spiaggia.》Cerco di convincere entrambi, scendendo dalla sua auto. Ha provato fino allo sfinimento a farmi andare a cena con lui ma senza successo.
《Chanel, sei proprio sicura di non voler venire a cena?》《Sì. Mi dispiace se hai già prenotato ma no, non vengo》Lui fa una smorfia, sbuffando e volgendo lo sguardo altrove. 《Riccardo?》 Mi osserva, con evidente delusione. 《Grazie per il pomeriggio passato insieme》Lo ringrazio, dandogli un bacio sulla guancia.
Con il cuore a pezzi ed una lacrima furtiva, richiudo lo sportello ma lui lo blocca con il braccio. 《Chanel, buon compleanno! Nel bagagliaio c'è un regalo per te. Avrei voluto dartelo a cena ma...》《Come sai che oggi è il mio compleanno? Non l'ho mai detto a nessuno.》 《Da quando ci siamo lasciati, leggo il tuo fascicolo continuamente. Lo so a memoria!》《Buonanotte!》 Rido, sentendomi lusingata. Tuttavia, chiudo lo sportello senza prendere il regalo.

《Beh, auguriii!》《Dayan! Mi hai spaventata. Cosa ci fai qui?》 《Leggevo. Dentro c'è troppo chiasso. Perché non sei andata a cena con lui?》《Sei sicura che stessi leggendo?》Chiedo ironica, ricevendo una risatina come risposta. 《Secondo te dovrei andarci?》《Direi proprio di sì, almeno oggi per il tuo compleanno. Si vede lontano un miglio che siete pazzi l'uno dell'altra. Ah, guarda un po' lì》 Mi indica un punto incognito.

Metto ben a fuoco ciò che mi ha indicato e rimango imbambolata nel vedere un uomo con cappotto nero, poggiato ad una ringhiera, che sorseggia una bevanda. 《Non è lui!》Tento di negare.《Oh, sì che è lui.》 Afferma lei, dandomi una spintarella. 《Devo trascinarti io o ci vai da sola?》Mi sorride amichevolmente. Senza farmelo ripetere, corro verso di lui, gettandomi fra le sue braccia. 《 Sei pazzo! Pazzo! Mille volte pazzo! Non dovevi tornare. Perché l'hai fatto?》《Hai ragione, sono pazzo di te! Non conosco il significato della parola "No" quando sono con te.》Afferma sorridendo, lasciandomi un bacio apprensivo sulla fronte.
Dayan saluta Riccardo con la mano, gridandogli《Trattala bene, signorino, o ti ucciderò》 Lui ride a crepapelle, senza sciogliere l'abbraccio. 《Perché, si è mai lamentata quando ha passato giorno e soprattutto notte con me?》Le domanda con un sorriso malizioso. 《Odio la tua sfacciataggine sai?》 Afferma la ragazza dai capelli rossi con un sorriso divertito, per poi entrare in casa e lasciarci soli.
Per un momento ho creduto di essere piccola. Talmente piccola che solo le sue braccia potessero proteggermi.

Arriviamo al ristorante, è stupendo! Raffinato, elegante, costerà un botto cenare qui. Riccardo viene ad aprirmi la portiera mentre io sono ancora persa a guardare l'edificio. 《Mademoiselle!》Dice lui, facendomi segno di scendere e di seguirlo. 《Non scherzavo prima, quando ti ho detto che eri pazzo. Quanto ti costerà una cena qui? Io non entro. Non ho tutti i soldi per ripagarti.》 《Puoi stare zitta due secondi? So quanto ti piace questo ristorante e non provare a negarlo. La cena la offro io e poi, non credo che Christian ti dia un misero stipendio.》Entriamo, prima di finire per litigare anche qui.

Sono passate tre ore da quando siamo qui ed ho mangiato di tutto. Fortuna che siamo giunti al dolce!
Credo che una ragazza si stia avvicinando al nostro tavolo, ma non può essere una cameriera perché è vestita in modo troppo elegante. Occhi verdi, capelli raccolti in una treccia che ricade di lato, vestito corto, rosso sangue in pizzo. È lei. Tutto intorno a me sembra essere diventato di ghiaccio. In questa sala ora regna il gelo. Spalanco gli occhi, lasciando Riccardo a parlare da solo. 《Chanel, tutto bene?》 Chiede, accarezzandomi una mano. Non ho la forza di rispondere, tanto non serve dato che Elisabeth è giunta davanti a noi col viso in fiamme.
《Riccardo?》Chiede fredda, attendendo una risposta. 《Elisabeth, che cosa ci fai qui? Non eri ad una cena di lavoro?》 《Sì. Infatti si teneva qui la cena. Tu piuttosto, cosa fai qui con un'altra donna?》 Non le ha mai detto quanto c'è stato fra noi. Le ha solo riferito di avere una certa attrazione nei miei confronti. Al solito, non si prende le sue responsabilità. Guardo Riccardo, terrorizzata da ciò che potrebbe dire. 《Ci siamo incontrati qui. Chanel mi ha detto che oggi era il suo compleanno, così l'ho invitata a mangiare il dolce》Afferma, lasciandole un debole bacio sulle labbra. "Basta, questo è veramente troppo." Mi alzo di scatto, gridandogli 《Sei un codardo! Squallido e codardo》Gettandogli il tovagliolo di stoffa sul petto. Dopodiché esco, correndo più che posso per scappare da questo incubo.

Fine Chanel's pov.

Dayan's pov:

Lei è distrutta fra le lacrime. Ha fatto tutto lui, un uomo senza anima, incapace di prendersi le sue responsabilità. Farebbe di tutto pur di non mandare all'aria il contratto, anche rinunciare al suo vero amore. In silenzio, Chanel si alza dal letto dove si era sdraiata e prende un fazzoletto per asciugarsi quegli occhi tristi e bui come la notte.《Perdonami, non dovevo dirti di andare con lui》Sussurro, 《Lascia perdere. Non è colpa tua se mi sono innamorata di un uomo del genere.》Dice, passando più forte che può il fazzoletto sugli occhi. 《Smettila Chanel! Smettila! Vuoi farti male?》Le chiedo, strappandole l'oggetto dalle mani. 《Devi rifarti una vita, non puoi stare per sempre in questo stato, soprattutto per Riccardo. Lui non ti merita.》
Improvvisamente si porta una mano sulla testa e con l'altra si tiene saldamente sulla scrivania. 《Chanel, cos'hai? Ti senti male?》 Chiedo, sbarrando gli occhi ed entrando nel panico. 《Zia Meral, zio William!》Grido dalle scale, agitata più che mai. In questi casi sono io l'ammalata. Non ce la faccio a vedere qualcuno che si sente male perché non so che fare, non so come devo agire, cosa devo dire e di conseguenza mi sale l'ansia.
Zia Meral, seguita da zio William e da...Christian! "Da dove è sbucato lui, ora?". 《Dayan, cosa succede?》 Domanda zia, 《Io...Io non lo so. Chanel... Si sente male》Farfuglio balbettando, mentre cerco ancora di spiegare. Chanel sviene tra le braccia di Christian che si affretta a prenderla. 《Dayan, resta qui. William, chiami un'ambulanza.》 Ordina lui, 《Non se ne parla. Lei è la mia migliore amica, voglio stare con lei.》 《Come pensi di poterle stare accanto se sei più morta che viva?》 《Io non sono più morta che viva, sono solo andata nel panico!》《Tesoro, Christian ha ragione. Sei pallida come un lenzuolo. Andremo io e tuo zio con lei, resta qui. Christian, puoi restare tu con Dayan?》 Chiede zia mentre lui annuisce.
L'infermiera carica Chanel sull'ambulanza. Mi si stringe il cuore. "Quel ragazzo è morto. L'avevo avvisato. "

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