Capitolo 6.

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《Hey, io vado allora》dico a Rosalie, entrando nella sua camera. Lei ha il viso affondato nel cuscino, gli occhi rossi. 《Tutto a posto?》annuisce, 《Sei sicura di voler partire Dayan?》《Sicurissima》. L'abbraccio forte. 《È strano vederti in jeans》《Finalmente un po' di comodità! Non indosserrò più un vestito del genere, lo giuro.》Entrambe scoppiamo in una risata fragorosa. 《Saluto gli altri e parto》《Ti accompagna Alex all'aeroporto?》 Alex è l'autista; annuisco nuovamente.

Il sole è di un giallo pallido, pallido come la carnagione di Rosalie nel momento in cui mi ha salutata; pallido come la maglia che indosso, pallido come il dolore che provo in questo momento.

Davanti ai miei occhi si prospetta la casa dei miei zii. È di un rosso vermiglio, con dei mattoni sui bordi. Davvero deliziosa. Intorno ha un giardino gigantesco, con fiori e alberi da frutto, due grandi serre e poco più giù si notano altri appezzamenti di terra lavorati.

Respiro profondamente. Busso tre volte: due click e la porta si apre, mostrandomi zia Meral.
Carnagione chiara, capelli neri raccolti a cipolla, sorriso smagliante. 《Tesoro! Forza, fatti abbracciare》dice, stringendomi al suo petto. 《Ciao zia!》《Su ragazza, entra che vado a chiamare tuo zio. Sai, sta lavorando.》《Ho visto i campi, gli alberi da frutto e le serre》La informo e lei sorride, porgendomi un biscotto che rifiuto a causa del mio stomaco chiuso.
《Tuo padre mi ha detto che hai abbandonato gli studi》《Sì, è così》《Perché l'hai fatto, tesoro?》scuoto la testa, 《Ho delle buone ragioni zia, fidati》. 《Io mi fido. Se non vuoi dirmele non fa niente, però, almeno, dimmi per quale motivo hai lasciato il Palazzo Reale》《Non mi è mai piaciuto stare lì e papà vuole che diventi regina. Io non voglio, non voglio davvero, zia》 《No tesoro, non piangere》dice lei, mordendosi un labbro, quasi volesse punirsi per ciò che ha innescato in me con quella domanda. Mi abbraccia nuovamente, consolandomi.《Non è quella la mia strada, non è quella la vita che voglio. Non voglio stare lì, senza fare nulla, circondata da riflettori ogni giorno, sapendo che fuori c'è gente che si spacca la schiena per avere quello che ho io su di un piatto d'argento.》 Sta per dire qualcosa, poi ci ripensa, cambiando discorso. 《Vieni, andiamo da tuo zio, così ho l'occasione di farti conoscere i dipendenti. C'è una cosa che voglio chiederti. Sei sicura di voler lavorare qui, nell'azienda?》《Sì. Sono sicura più di quanto non lo sia mai stata.》 Lei sorride e mi accarezza dolcemente una guancia.

Il profumo dei fiori pizzica leggermente le narici, però è molto intenso. L'unico problema è il rumore assordante.
《William? William, ci sono visite》grida zia ad una sagoma distante da noi. Difatti non riesco subito a metterla a fuoco. Zia fa cenno di avvicinarmi, così la raggiungo.
《Chi è Meral? Oh, ragazza mia!》fa cenno ad un ragazzo, che si trova al suo fianco, di spegnere l'oggetto che causa il trambusto e corre ad abbracciarmi.
《Quando sei arrivata?》《Pochi minuti fa》《Ti ha detto tuo padre che non sono affatto d'accordo con la tua scelta?》《Sì zio, lo so》dico esasperata. 《Qui è dove portiamo i nostri prodotti per poi consegnarli. Lui è Simone, il mio dipendente più fidato e più bravo.》dice lui, 《Lo scusi, Principessa. Suo zio esagera sempre. Piacere Simone》 《Dayan, solo Dayan. Piacere mio. Se mio zio dice che sei il più bravo, lo sei davvero. Sai, è molto difficile conquistare la sua fiducia. In pochi ci riescono.》dico l'ultima frase in sussurro, mettendomi una mano davanti alle labbra per non far ascoltare a zio, anche se fallisco perché lui sente comunque e mi dà una piccola pacca sul braccio. Io ridacchio.

Nel frattempo entra una ragazza bionda, con la testa china. Sembra così concentrata a leggere ciò che c'è scritto sul blocco. Sa di vaniglia, dolce e caldo. Mi ricorda l'allegria, dona il buonumore. Mi perdo in quel profumo.
《Dayan, ti occuperai di raccogliere i prodotti insieme alla maga del raccolto: Chanel.》 Mi informa zio. 《Chanel, lei è mia nipote Dayan. Voglio che tu sia una guida per lei. Le insegnerai i segreti del tuo mestiere. Siamo d'accordo?》 《Naturalmente William. Io sono Chanel》dice freddamente, con accento francese.
Ha gli occhi blu notte, nasconde una tristezza dietro di essi. Vorrebbero scoppiare ma non mollonano, lei è una donna forte. 《Hai tanta voglia di iniziare, Dayan?》chiede zia sorridendo ed io annuisco rapidamente 《Bene. Allora ragazze andate. Chanel, mi fido di te》《Certo madame, non la deluderò》.

《Tutto ciò che deve fare, mademoiselle, è raccogliere la frutta e completare quel blocco così, quando verrà il nostro finanziatore, avrà tutto ordinato》dice con tono severo.
《Ma il blocco lo completerò io, très bon, all'opera mademoiselle.》continua.
Io afferro un cesto ed inizio a raccogliere le mele dall'albero, avendo il suo sguardo addosso.
《Non le vado tanto a genio, vero?》chiedo infine. Lei corruga la fronte 《La gente farebbe i salti mortali per fare la vita che fai tu, invece te ne sei andata.》stringo più che posso il cestino, 《Mia madre ha una relazione con il Primo Ministro da tre anni, mio padre ne è al corrente ma non intende far nulla. Mia sorella Rosalie si trasferirà in Francia, a breve, e anche lei era a conoscenza di ciò. L'altra sorella che ho... È una pazza. Mancava poco alla mia partenza, stavo salutando tutti e l'ho vista che... L'ho vista baciarsi col Primo Ministro che intende togliere il potere a mio padre ed io ero l'unica in grado di poterlo aiutare. Hanno perfino inventato un piano: consisteva nel giocare con i miei sentimenti.》 《Pardon mademoiselle. Io tutto questo non lo sapevo》《Non preoccuparti. Non l'ho detto a nessuno.》istintivamente Chanel mi abbraccia, sussurrandomi di avere tutto il suo appoggio. Rincuorata, sento di avere finalmente una vera amica.

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