Capitolo 23.

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Oggetto: Avviso
Da: ChristianCri@me.com
A: Dayan.Ws92@me.com
Passo a prenderti tra un'ora, non un minuto di meno. Dimmi dove, visto che non hai voluto darmi ieri le tue coordinate e non hai accettato di restare da me. Sii puntuale o ti lascio lì! Mi dispiace che sei venuta a saperlo così, non avresti dovuto frugare tra le mie carte, me la pagherai! Con l'azienda Smith siamo in causa da molto più tempo e non devi sentirti responsabile di nulla.

Cordiali saluti                                           
 

                                                 Christian

Il telefono continua a squillare tra messaggi di Chanel e Lorenzo. Poso il diario che stavo leggendo, decisa a rispondere una volta per tutte, con stupore scopro che l'e-mail è di Christian.

Da: Dayan.Ws.92@me.com
A: ChristianCri@me.com
Buongiorno anche a te, Christian! Sei di buon umore oggi, a quanto pare, almeno dovrò sopportarti di meno. Guarda che non l'ho fatto apposta, mi è caduto l'occhio! :)
Sai meglio di me che non avremmo dormito se sarei rimasta da te, in ogni caso, ci vediamo tra un'ora al bar dietro la piscina. A dopo!
Baci                                                       
                                                   Dayan

<<Principessa è il quinto giornale che compro questa mattina. Fino ad ora non c'è nulla, non posso acquistarne un altro! È un piccolo paesino di campagna, non ce ne sono molte nell'edicole>> Mi supplica Alex.

Da: ChristianCri@me.com
A: Dayan.Ws.92@me.com
Baci? Signorina Dayan le sembra un linguaggio acconcio {appropriato} per rivolgersi al suo capo? Per prima cosa lei appare e scompare così, come se nulla fosse, si presenta a casa mia senza una spiegazione, rivista tra le mie carte, mi bacia e poi sparisce senza darmi uno straccio d'indirizzo e ora mi risponde con "baci"!?
Pensi ad essere puntuale, invece di corteggiare il suo capo che, giustamente, non ricambia!
A dopo.                                                
                                             Christian

Da: Dayan.Ws.92@me.com
A: ChristianCri@me.com
Ovviamente non ricambia, certo! Non ci credi nemmeno tu Christian!
Se non smetti di scrivermi non posso prepararmi e arriverò tardi all'appuntamento con Chanel.
Mi dispiace ancora per averti creato tanti problemi.
                                                     Dayan

Nessuna risposta. Cosa c'è che non va negli uomini? Che razza di problema strano hanno?
<<Siete sicura Principessa che non volete farvi accompagnare?>> <<Alex! Ti ho detto di non chiamarmi Principessa e, no, non voglio averti con il fiato sul collo tutto il giorno. Ancora non ho capito perché non sei tornato da mio padre>>
Le porte dell'ascensore dell'albergo si aprono, lasciando entrare altre persone. Distrattamente urto contro un ragazzo. <<Perdonatemi Principessa!>> Si scusa, schiarendosi la voce e sistemandosi gli occhiali da sole con il colletto della camicia azzurra. Non mi lascia rispondere che, immediatamente, corre all'intero dell'ascensore. << State bene Principessa Dayan? Dovrebbero stsre più attenti!>> Quel ragazzo aveva qualcosa di familiare... ma cosa? Quello più interessante è che aveva lo stesso mio segno sull'anulare.

<<Eccoti finalmente! Mi sei mancata, chérie! Oh, Sainte Geneviève! Tu es très belle! {Oh, Santa Geneviève! Sei molto bella!}>>
Tacco dodici, jeans, top bianco, rossetto rosso e sorriso sulle labbra, non è cambiata per niente. <<E tu sei una pessima attrice! Vieni qui amour, mi sei mancata!>> Le rispondo, abbracciandola. <<Sono contenta che tu sia qui! Senza te quel posto è diventato insopportabile>> Ammette con un filo di tristezza unito alla malinconia. Il suo telefono trilla insistentemente, mentre lei, distrattamente, si strofina gli occhi con il dorso della mano. <<Cosa succede Chanel?A cosa è dovuto il tuo comportamento così strano?>> <<Non so a cosa ti riferisci>> Risponde a denti stretti. <<Vengo subito al punto Chanel: Cos'hai fatto ad Elisabeth?>>
il suo sguardo si frantuma in mille pezzi...

Iniizio flashback:
Chanel's pov

<<Non tornerò da mio padre, se è questo che mi stai chiedendo, Riccardo!>> Lui si passa nervosamente la mano sul volto, sospirando. <<Ho parlato con Monique e mi ha detto che sono due anni,oramai, che non torni dalla tua famiglia, Chanel>> mi spiega, prendendo respiro, per non perdere la pazienza <<Perché hai parlato con mia sorella? Non sono affari tuoi, la mia vita, ora, non ti interessa più... Io non ti interesso più... Sors d'ici {esci da qui}>> Riccardo mi afferra violentemente per il polso, costringendomi a tenere il suo sguardo <<Ecoute-moi bien parce que je ne te le répéterai pas {Ascoltami bene perché non te lo ripeterò}...>> <<Me fais mal! {Mi stai facendo male}>> Ringhio. Riccardo molla la presa guardandosi intorno.
<<Chanel, lo sai quanto tengo a te, nonostante i tuoi capricci da bambina viziata>> Continua lui. Sento il suo respiro su di me e il suo profumo mi solletica le narici, ma, malgrado tutto, non riesco a respingerlo. <<Non ho mai amato nessuno come amo te. Ora, per favore, se mi hai amato solo un po' mi darai retta. Tua sorella ed io, siamo d'accordo per non farti restare qui durante le... durante le nozze>>
Sento la rabbia fuoriuscire da ogni parte del mio corpo. <<Non è vero, non è questo che vuoi! Te lo ha chiesto Elisabeth, non è vero?>> i suoi occhi sono colmi di lacrime, ma lui non risponde <<Riccardo te l'ha chiesto Elizabeth? È lei che non mi vuole, o sei tu a non volermi?>> Grido, battendo la forbice di ferro sul bancone in marmo. Lo vedo sussultare per poi annuire. <<Pour le plaisir, sors d'ici {per piacere, esci di qui}>> Cerca di farmi ragione, ma inanemente {invano} <<Te ne vai, Riccardo!>> Ripeto, gridando. Prima di uscire mi lancia un altro sguardo.

" la colpa è solo di quella vipera di Elizabeth..."
Eccola è lì fuori aspettando che Riccardo finisca di parlare con Christian. La sua sola presenza mi fa salire il sangue alle tempie, quel suo sorrisino falso mentre chiacchiera con Meral, quel suo modo fastidioso di toccarsi, più volte, i capelli biondi lunghi, di sorridere, di guardare Riccardo...
"Se non ti posso avere io, non ti avrà neanche lei!" Mi dirigo verso di lei, mossa dalla rabbia. Impugno la forbice, con sguardo vigile e con una mossa decisa, le infilzo la punta nella spalla. Mollo la presa subito dopo tornata lucida. Un liquido rosso scende dalla sua spalla e le sue urla mi perforano il timpano, lo sguardo di meral è terrorizzato, così come il mio è quello di tutti. Non appena Elizabeth cerca di scagliarsi contro di me, Christian mi allontana, bloccandomi le mani con il suo corpo. <<Christian, lasciami...>> Tento di liberarmi in ogni modo, colpendolo con pugni, calci ma, niente, riesce a tenermi saldamente bloccata. <<Fermati Chanel! Quale rotella manca in quel cervellino? Che ti è saltato in mente? Cosa volevi fare?>> Continua ad urlare Christian, <<Santa Genevieve, cos'ho combinato?>> Farfuglio, mettendomi le mani sul volto. Sento le lacrime sgorgare dai miei occhi, <<Calmati Chanel! Vieni qui!>> Christian fa di tutto per farmi recuperare il lume della ragione e per impedirmi di combinare altri danni, mentre mi tiene stretta fra le sue braccia.

Fine Chanel's pov

Fine flashback.

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