Elisabeth pov's:
Scendo elegantemente dalla mia auto, elettrizzata perché tra poco potrò rivedere quegli occhi accesi e pieni di vita del mio futuro marito.
Freneticamente salgo le scale e mentre sistemo i capelli biondi sento Riccardo gridare. Entro di soppiatto ma la scena che mi si pone davanti mi fa salire il sangue direttamente al cervello: Riccardo, di spalle, era sul punto di andarsene ma quella ragazza Chanel, lo blocca dal braccio e avvicina il viso al suo. <<Perdonami... Perdonami Chanel... Non voglio che tu soffra ancora>> Chanel accarezza delicatamente il volto di Riccardo, per poi posare teneramente la sua fronte su quella del mio ragazzo. <<Chiedimelo Riccardo... Chiedimi di aspettarti e lo farò>> l'uomo stringe la mano di lei nella sua e successivamente le regala un bacio sulle labbra, lasciandomi stupita e troppo amareggiata per intervenire.
Dopo essermi assicurata che l'amante del mio fidanzato se ne sia andata, faccio un lungo respiro e asciugo gli occhi arrossati per le lacrime versate in silenzio. Busso alla porta e lo sento rispondere con un freddo "avanti", seguito da un bacio falso che mi dona.
<<Hey ma tu hai pianto>> Afferma, corrugando la fronte <<Poco fa stavo per lasciarti. Vi ho visti. So cosa accade nella vita del mio futuro sposo e scoprire che mi tradisci quando lui stesso mi ha confermato che la loro relazione fosse finita da mesi, non mi lascia certo un sorriso abbagliante, non credi?>> <<Chanel... Elisabeth, perdonami, Elisabeth>> Si corregge, mordendosi le labbra <<Ora mi chiami come lei...Tutto questo è assurdo, Riccardo. Le nostre nozze sono combinate, lo sai bene, perché sei stato tu stesso a proporlo a mio padre ed io ho accettato. Sono stata così... Ingenua e sciocca, ma ti amavo e ti amo tutt'ora e tu avevi detto di provare lo stesso per me. Sai bene, Riccardo, a cosa porterà la nostra rottura, o devo rinfrescarti la memoria?>> Domando minacciosamente <<No, lo so bene>> Conclude a denti stretti <<Allora non rovinare tutto. Potrei dire del tradimento a mio padre, sai tu sei stato scorretto. Prima avevi detto che tra voi non c'era nulla, poi avevi detto che non vi sareste più visti e ora...>> <<D'accordo Elisabeth. Sono consapevole di aver sbagliato e sono sinceramente pentito, non serve scomodare tuo padre per questo. Sai che io ti amo e che lei era solamente un...semplice passatempo. Il problema è che lei si è affezionata>> Lo guardo, annuendo suscitando in lui un sorriso luminoso, seguito da un abbraccio. "Ma come ho potuto solamente pensare che un uomo come lui possa essersi innamorato di una ragazza come Chanel? Lei è troppo... Semplice e non è abbastanza per il mio fidanzato.Fine Elisabeth pov's.
Christian pov's:
Tasto le tasche della giacca e dei pantaloni alla disperata ricerca delle chiavi di casa. Muovo la testa in ogni direzione, imprecando a più non posso, esasperato. I miei occhi fissano la serratura dove, inserite, ci sono le chiavi. " Com'è possibile? " Mi domando, con un filo di sospetto. Con tocco deciso, apro la porta, <<Tanto un ladro non può essere>> Dico ironicamente, tra me <<Le avrò lasciate stamattina>> Continuo.
<<Veloce Viviana, Christian tornerà a momenti. Prima o poi si accorgerà di non avere le chiavi!>> Pronuncia preoccupata una ragazza e, riconoscere quella voce anche a distanza: Charlotte. <<Infatti sono qui e, vi giuro, se avete delle spiegazione più che buone, sarò clemente nei vostri confronti>> Le due si lanciano delle occhiate speranzose <<Allora?Chi parla tra le due?>> <<Non prendersela con Charlotte, sono stata io>> Mentre ascolto ciò che ha da dirmi, mi verso dell'acqua e mi siedo, accavallando le gambe per sembrare minaccioso. <<Hai smesso di piangere a quanto pare, Viviana...>> <<Christian!>> Mi rimprovera Charlotte <<Hai parlato con Edoardo, vedo...>> Io faccio una smorfia, dicendole che non era questo il punto e di tagliare corto ciò che doveva dirmi. <<Mamma ci ha invitato a pranzo solo che, visto il nostro rapporto, volevo farti arrivare la notizia da una persona a cui tieni>> <<No, ho da fare. Al contrario di te, io devo lavorare>> <<Riesci sempre a ferire con le parole, tu. Cosa vuoi, Christian, che ti ringrazi per aver chiesto ad Edoardo di farmi restare a lavorare in piscina, forse? Allora ok , grazie Christian. Sono stata così stupida a chiamare Charlotte e a venire qui, sperando di parlare da persone civili. In fondo, a te chiedo troppo. Ti auguro buon pranzo, Christian. Passa una buona mattinata! Ciao Charlotte!>>
Detto ciò, esce dal mio appartamento. <<Andiamo Christian, sai quanto tengo a te. Sei pur sempre suo figlio. Cosa ti costa andare a pranzo con tua mamma?>> Premendomi il pollice sul labbro superiore sussurro: <<Va bene, poi chiamerò mia sorella, ma prima noi due abbiamo un conto in sospeso perché mi hai rubato le chiavi, o sbaglio?>> Domando seducente, avvicinandomi per poi caricarla su una delle mie spalle, suscitandole un gridolino fra lo spavento e l'eccitazione...Silenziosamente mi dirigo da mia madre, che è girata di spalle per cucinare, e dolcemente le lascio un bacio sulla guancia. Per lo spavento fa cadere a terra, con un frastuono, una pentola che poco prima aveva tra le mani. <<Christian! Non immaginavo fossi tu! Come stai?>>
Dopo baci, abbracci e chiacchiere, divoriamo, letteralmente, il pranzo. <<Come sono belli i miei bambini!>> Esclama Crystal con occhi brillanti, mentre Viviana si porta, alle labbra un cucchiaio di dolce al limone, sorridendo debolmente. <<Ti prego mamma>> La rimprovero <<Devi sapere che tuo figlio non è cambiato. Odia ancora i comportamenti sdolcinati nei suoi confronti. Ma, fortunatamente, il suo cuore d'avventura sa ancora esserlo, non è così?>> Mi domanda con fare provocante. So benissimo che si riferisce al mio rapporto con Charlotte e quest'argomento sa perfettamente che è intoccabile.
<<Io e te saremo stati bene se fossimo stati un po' distanti, Viviana>> Ringhio, inchiodando i miei occhi nei suoi, <<Hai detto la stessa frase ad Edoardo?>> <<Ancora con questa dannata storia, Viviana? Non ti stanchi mai di ripetere sempre le stesse cose? Hai finito una gravidanza per restare insieme a lui. Ti rendi conto della gravità del tuo comportamento da ventenne immatura?>> Chiedo a raffica, cercando di farla ragionare ma, ciò è inservibile e, bloccato dai richiami di Crystal, me ne torno a stare in silenzio, immerso nei miei ricordi.Il rumore di una macchina che sfreccia sulla breccia mi riporta nel mondo reale. Guardo interrogativo mia mamma, continuando a massacrare la mia fetta di torta al limone e, potrei attestare, davanti alla corte giudiziaria, di aver letto il panico nello sguardo di mia sorella.
Un uomo fa irruzione dentro la casa, come se fosse posseduto da chissà quale strano demone (Loving an Angel il diario di Safira)
Non oso alzare il capo, altrimenti la giornata potrebbe finire peggio di così, perché l'uomo che è entrato da poco è lo stesso uomo odioso che mi ha messo al mondo: Kyle. Ma la vista non mi si annebbia per lui bensì, per il bacio a stampo e il dolce abbraccio che gli regala la sua ex moglie. Nessuno mi degna di uno sguardo o di una spiegazione, se non fosse per Viviana che ha gli occhi incollati su di me e cerca disperatamente di stringermi la mano, direi che, quei due, si sono dimenticati della mia presenza.
<<Sei qui per parlarmi degli ultimi dettagli per la festa dell'equinozio di Primavera?>> Gli chiede lei. Ogni anno i miei genitori organizzano un'inutile festa. Celebrano gli alberi che rinascono, gli uccellini che tornano a casa, cinguettando; i fiori che sbocciano, il sole che brilla pallido in cielo e...La mia fastidiosa allergia al polline che torna.
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~He doesn't dream~
ChickLitDAYAN: 25 anni, proviene da una famiglia reale. Ha un futuro da regina che l'attende, ma questo non è il futuro che lei vuole e mai vorrà. Si trasferisce dagli zii, dei contadini aventi una piccola azienda agricola. Proprio qui conosce Christian e d...