Il trillo del mio telefono è l'unica cosa che mi salva da quella assurda situazione.
Oggetto: avviso di lavoro
Da: WilliamStewart67@me.com
A: ChristianCri@me.com
Buon pomeriggio Christian, sono William. Perdona il disturbo ma avevo urgenza di farti sapere una cosa importante: il tuo acerrimo e invidioso nemici in affari, Luca Smith, mi ha appena fatto recapitare una lettera, dove informa i Principali che noi abbiamo avuto una dipendente a lavorare in nero. D'altrocanto ha ragione: mia nipote non ha compilato un fascicolo né firmato un contratto. Capisci che uno scandalo del genere ci porterebbe via molti soldi e molti clienti. Ora, per quanto la nostra azienda frutti, non basterà a pagare il danno. Vorrei tanto risolvere questo dannato problema che ti ho causato ma, con l'animo afflitto non ci riesco, e spero vivamente nel tuo aiuto e nel tuo più sincero perdono. Passa in ufficio appena puoi, ne discuteremo personalmente. Cordiali saluti
Albert William Stewart"Perfetto, ora manca solo una botta in testa e poi...poi posso morire in pace!" Penso, sarcastico, passandomi nervosamente una mano tra i capelli.
<<Cosa ti rende così nervoso, figlio mio? Non sei nemmeno venuto a salutarmi>> Borbotta Kyle, suscitando in me uno sguardo capace di fulminare anche un muro ma, per mia sfortuna, dimenticavo di essere uguale a lui. Tant'è vero che lui rimane impassibile <<Non devo spiegazioni a te. Al contrario, voi due ne dovete dare a me. Mia mamma ti ha dato un bacio a stampo>> Replico con disgusto <<Cosa c'è da capire, Christian? Ho dato un bacio a mia moglie. In quanto suo sposo, i miei doveri mi consentono di farlo>> <<Ex sposo, tu l'hai tradita. Eppure voi due continuate a frequentarvi. Non posso credere a una cosa del genere. E tu, tu lo sapevi, non è così?>> Domando, infine, a Viviana che se ne è stata muta per tutto il tempo.
<<Rispondi diamine, Viviana!>> Grido in preda all'ira. Lei sussulta spaventata, per poi annuire lievemente e difendersi con qualcosa che non saprò mai, perché la fermo con un gesto, esordendo: <<No, rimani in silenzio, fai più bella figura. Da Kyle me lo sarei aspettato:non è un uomo, non è un padre, non è un marito. A volte mi domando come mai il Cielo sia così clemente e ancora lo lasci vivere. Io provo pena per lui...>> Un ceffone mi solca il viso, impedendomi di continuare la frase. Mia mamma deve aver perso la retta via.
Lei non ha mai sfiorato l'idea di alzare un dito contro di noi, infatti, mentre io mi porto la mano destra sulla guancia sinistra, lei sbarra gli occhi, tenendo stretta con l'altra mano quella con cui mi ha colpito. In preda alle lacrime, per il senso di colpa, si rifugia nella propria camera. Io, ancora spaesato, osservo mia sorella portar via la causa dei miei incubi: Kyle.
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~He doesn't dream~
ChickLitDAYAN: 25 anni, proviene da una famiglia reale. Ha un futuro da regina che l'attende, ma questo non è il futuro che lei vuole e mai vorrà. Si trasferisce dagli zii, dei contadini aventi una piccola azienda agricola. Proprio qui conosce Christian e d...