Capitolo 22.

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<<Oh andiamo, di cosa hai paura?>> <<Io non ho paura, Lorenzo!>> <<Ti mordi le labbra, fissi la porta ma non hai il coraggio di aprirla. Continui a girandolarti{girarti di qua e di là senza un fine} nel letto, sei coperta fin sopra il mento, come se poco prima non fossimo intimamente vicini, e ora arrossisci>> <<È tutta colpa della luna, quando si avvicina troppo alla terra fa impazzire tutti>> <<Cos'è, un modo carino per farmi capire che hai commesso un granciporro{ errore madornale}>> <<No, è solamente una citazione. Ora, come lo hai slacciato, lo riallacci>> Gli ordino, indicando il corpetto <<Ti va se guardiano le stelle insieme? Oggi è la notte dei desideri!>> Chiedo, affondando le dita nei suoi soffici capelli e le mia labbra nelle sue. <<Il mio si è già avverato>> Scherza ma, vedendo il mio sguardo, torna serio, o quasi. <<Per me possiamo stare anche qui, perché la stella io l'ho già!>> Dice, lasciandomi un dolce bacio sulla fronte.
Rientro in camera dopo essermi ricordata una cosa. <<Hey?>> Si volta verso di me, con sguardo interrogativo <<Buon onomastico e buon compleanno Principe!>> Sorride...

In lontananza noto due sagome discutere. Non mi serve molto tempo per capire a chi appartengono date le urla. <<Perché Daphne stava gridando?>> Da quando sono qui io e lei ci vediamo solamente a tavola, ci salutiamo con sforzo per i corridoi quando c'è mamma, papà o il Primo Ministro. <<Ci stava svergognatamente provando con Jacques>> Soffoco una risata <<Stiamo parlando di Daphne, cosa ti aspettavi? Il tuo Jac è qui?>> Annuisce, portandosi una ciocca di capelli dietro un orecchio <<Lorenzo, che sorpresa! Da dove sbuchi?>> Chiede lei, mentre Lorenzo, imbarazzato, svia il discorso.
<<Oso  solo immaginare quanti piani avrà la tua torta oggi. Volevo cercarti Dayan, ma dov'eri?>>
"È un modo carino per farmi capire che hai commesso un errore madornale?"
L'unica frase che rimbomba nella mia testa da quando ho varcato la soglia della mia stanza. Vorrei poter avergli risposto sinceramente vorrei poter avergli detto che sì, non dovevano farlo, che in quel momento non ho fatto altro che pensare a Christian, che immaginavo lui al suo posto, che questa sera ho voglia di vedere le stelle con Christian e non con lui, vorrei poter tornare indietro per cancellare quello che è successo tra noi, vorrei non aver mai rimesso piede in questo posto.
<<Allora sorella? Vuoi dirmi cosa stavi facendo quando io avevo bisogno di te?>> <<Già Dayan, cosa stavi facendo? Sei scomparsa per un bel po'>> Fa eco il Principe, mentre Rosalie, rossa dall'imbarazzo, corre via.

Christian's pov:

Entro nell'appartamento. Le luci sono completamente assenti. È inquietante! Quando sono andato a scegliere i mobili ero convintissimo di comprare tutto l'arredamento rigorosamente nero, ora non sono tanto contento della scelta fatta. Sento che questa casa ha bisogno di un tocco di colore.
Lancio le chiavi sul mobile al mio fianco, arricciando un sopracciglio: c'è una persona seduta sulla mia poltrona. So che è totalmente buio ma riesco a percepire il suo sguardo su di me. <<Questa volta come hai fatto ad entrare, Charlotte?>> Domando, accendendo la luce e la trovo spaparanzata sulla mia poltrona che si porta alle labbra un drink e con una sigaretta tra le mani, senza rispondere. <<E quello? Dove l'hai preso?>> <<Mi ha dato una mano un amico>> <<Mi stupisce che Jacob parli ancora con te, dopo quello che gli ha fatto>> Ammicco, togliendole dalle mani il bicchiere, <<Mi stupisce che parli con te, piuttosto, dato che vai a letto con la sua ex-moglie, Christian!>> <<Non sono io che ho tentato di avvelenarlo, perché aveva una cotta per il suo migliore amico, Charlotte!>>
La vedo alzare gli occhi al cielo, mentre si sistema meglio sulla poltrona <<Hai passato tutto questo tempo in ufficio, sarai stanco>> <<Non è con te che avevo intenzione di passare la serata, se è questo che vuoi sapere>> Si alza, richiudendosi la camicetta aperta sul seno, afferra la borsetta bordeaux e raggiunge il portone <<Ah, Charlotte? Naturalmente non tollererò un'altra intrusione in casa mia>> L'avverto, mentre lei, uscendo, mi manda a quel paese.

~He doesn't dream~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora