23
Ho promesso a me stessa che, qualsiasi cosa accada, questa volta non getterò la spugna; farò tutto il possibile per tirare fuori il vero Jack e portarlo di nuovo alla vita.
E' passato quasi un mese da quando ho lanciato la sfida e, ahimè, ancora nulla è cambiato; quell'uomo cocciuto si ostina a condurre il suo folle e insensato piano per eliminarmi dalla sua vita, ignorandomi per tutto il tempo che passo insieme a lui e continuando a ribadire, giorno dopo giorno, che dovrei seriamente uscire da quella porta e non tornare mai più. E purtroppo ancora nessuna notizia del nostro bambino; le ricerche proseguono, si sono estese verso altri paesi, ma è come se quel bastardo fosse svanito nel nulla, insieme al nostro adorato ometto. Provo a non pensarci, malgrado sia impossibile, mantenendo viva la speranza che Jason stia bene e che presto tornerà da noi, distraendomi, nel frattempo, con l'università, Mary Jane e la mia battaglia personale contro l'uomo che amo. In passato ho già messo in pausa la mia vita, non posso permettere che accada di nuovo; prenderò il dolore a sberle, se dovesse servire a tenermi ancora in piedi. Per cinque anni mi sono nascosta, ho preferito non vivere e lasciar passare il tempo, affinché quella ferita potesse rimarginarsi, ma adesso posso dire con assoluta certezza che avrei dovuto reagire diversamente, provare a rialzarmi sin da subito e a riprendere in mano la mia vita senza lasciare che passassero cinque anni. Sono tornata a vivere solo grazie all'incontro con quel carro armato, ecco perché ora più che mai spetta a me il doveroso compito di aiutarlo ad uscire da quel mondo senza luce, sebbene lui cerchi in tutti i modi di mandarmi via e impedirmi di soccorrerlo comunque non riuscirà ad averla vinta, non questa volta.
Mi siedo a tavola per consumare la colazione che Alexandra mi ha preparato, visto che quasi tutte le mattine rifiuto il suo invito per correre da Jack quando invece dovrei cercare di esserle più riconoscente. Nonna Jane mi prega di tornare a casa tutti i santi giorni, nonostante le abbia spiegato che per il bene del mio equilibrio mentale non sia consigliabile tornare a vivere in quella casa e, quando mi ha chiesto dove stia passando le notti, le ho detto che mi ero momentaneamente trasferita da Annie. A dirla tutta, avrei sul serio preferito trasferirmi dalla mia amica, ma Tom, che da qualche giorno è a letto con la febbre alta, è tornato a vivere con lei e Edgar, quindi ho preferito evitare di sorbirmi i loro continui litigi e di restare per qualche altro tempo a casa di Alexandra, in attesa che Jack si decida una buona volta a riprenderci con sé. Ieri non sono andata a trovarlo, avrà di sicuro pensato di aver vinto la sua sciocca battaglia contro di me, sebbene gli avessi accennato di dover andare in facoltà a dare un esame e che probabilmente non sarei riuscita a passare da lui a fine giornata. Sempre se mi abbia ascoltata, eh. Quando gli parlo sembra come se non mi sentisse nemmeno, e ogni volta mi irrito da impazzire, mi alzo e sbatto la porta della sua camera con tutta la forza che ho in corpo, urlandogli di andare a farsi fottere. Il giorno dopo torno con un sorriso speciale tutto per lui, ovviamente, dimenticando quanto la sua finta indifferenza mi faccia esasperare, troppo innamorata per poter sperare di riuscire a tenergli il muso per più di qualche ora.
«Sono contenta per te, tesoro mio», si complimenta Alexandra, versandomi del caffè caldo nella tazza. «Hai studiato tanto in questi giorni, te lo sei meritato».
«Pensavo di non riuscire a passarlo», ammetto, sollevata. «Ora mi sento meglio. Il prossimo esame sarà qualche giorno prima di Natale, quindi ho tutto il tempo che mi serve per prepararlo».
Lei mi sorride, entusiasta. «Sai, stavo pensando ... perché non partiamo per una vacanza? Soltanto tu, io e la piccola. Ci divertiremo tantissimo, ne sono certa».
Quasi non mi strozzo col caffè. «Una ... vacanza? Non credo che me lo possa permettere», provo subito a declinare l'invito.
«E perché no? Dopo che avrai dato l'esame, sarai libera», insiste, sedendosi di fronte a me con gli occhi supplichevoli. «Vorrei passare del tempo insieme a mia figlia, recuperare tutti gli anni persi, anche se so che è impossibile. Dammi l'opportunità di conoscerti meglio, ti prego».
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Purple Conjuction - Shades of Love
Literatura FemininaDISPONIBILE SOLO SU AMAZON. Seguito di "Blue Sea" e "Red Passion". Il Viola si crea unendo il Rosso e il Blu. Il Rosso simboleggia la Forza, il Blu la malinconia, il Viola è quindi la sintesi di due colori totalmente differenti. E' il colore della...