27. Un piccolo rubino

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Edward aveva appena compiuto diciotto anni quando fece le selezioni per entrare a far parte dell'esercito Inglese, e fu prima di partire per l'addestramento che conobbe e s'innamorò ricambiato dell'allora quattordicenne Destiny Johns, figlia di un noto avvocato londinese.

Edward giocava nella squadra di rugby del liceo che frequentava, lo stesso di cui Destiny faceva parte della quadra di pallavolo del primo anno.

Fu durante gli allenamenti della squadra di rugby, quando la piccola e ingenua Destiny andò a finire nello spogliatoio dei ragazzi, che Edward se la trovò davanti, seminudo, con solo un asciugamano legato alla vita.

La ragazzina arrossì da capo a piedi, balbettando una serie di scuse ma finendo per peggiorare la situazione. Indietreggiò e inciampò su un borsone lasciato ai piedi degli armadietti da uno dei ragazzi, così Edward fu costretto ad aiutarla.

«Tranquilla, piccolina. E' tutto okay», la rassicurò, dandole un pizzicotto sulla guancia. «Ti sei persa? »

Destiny annuì. «Penso ... di sì».

Il ragazzo la abbagliò con un sorriso e lei inspirò profondamente, facendolo ridere. «Sei del primo anno, vero? »

«Sì», arrossì di nuovo. «E' il primo giorno degli allenamenti, pensavo fosse lo spogliatoio femminile», si giustificò, fissando lo sguardo per terra, sul pavimento, troppo timida per poter guardare quel bellissimo ragazzo seminudo negli occhi.

«Sono Edward», si presentò, porgendole una mano. «Piacere di conoscerti ... ».

Destiny afferrò la presa, tremando come una foglia. «Destiny, piacere ... mio».

Edward rimase ammaliato da quell'incantevole ragazza dai capelli rossi e gli occhi verdi, tanto che quando alcuni dei suoi compagni di squadra uscirono dalle docce e li interruppero, sussultò come quando si è costretti a tornare bruscamente alla realtà.

«Ah, guardate! », esclamò uno di loro. «Edd si fa una del primo».

Lei quasi non svenne, lui si grattò la nuca per l'imbarazzo e lasciò cadere distrattamente l'asciugamano che aveva alla vita, restando nudo davanti agli occhi di Destiny.

La ragazzina strabuzzò gli occhi e si coprì immediatamente il volto. «Devo andare! », esclamò, voltandosi e fuggendo via da lì, finendo quasi per inciampare di nuovo, fra le risa dei presenti.

Edward la guardò andare via imbambolato, poi sorrise mentre recuperava l'asciugamano da terra. «Che tipetto strano».

«Edd, chi era quella? », chiese Logan, uno dei suoi compagni di squadra, ammiccando. «Una nuova conquista? E Sarah? »

«Che c'entra Sarah? », sbottò. «E poi non è una mia conquista, si era solo persa».

Logan ridacchiò e gli posò una mano sulla spalla. «Ah, dai. E' carina. E poi ... una rossa. Dicono che le rosse siano particolarmente brave a letto».

«E' una bambina! », lo sgridò Edward, ridendo. «Sei proprio un malato».

«Be', ha solo quattro anni in meno di noi», continuò l'altro. «Se proprio non ti piace, ci provo io».

Il ragazzo si strinse nelle spalle. «Fa come vuoi. Io ho già una ragazza».

Destiny pensò tutto il giorno a quel ragazzo dello spogliatoio, arrossendo di continuo come se lo avesse avuto per tutto il tempo davanti. Pensò ai suoi occhi cioccolato, ai capelli scuri bagnati, alla bocca carnosa e al suo sorriso gentile.

Purple Conjuction - Shades of LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora