44. Amore è là dove si può dire tutto o non occorre dire nulla

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«Sono nervoso, amico. Ti supplico, aiutami».

Jack si prende dieci secondi buoni prima di aprire bocca e mandarlo a quel paese. «Fanculo, Tom».

«Ma ... ».

Gli chiude il telefono in faccia, senza nemmeno dare il tempo al poliziotto di potersi spiegare, mentre io e Mary Jane lo osserviamo perplesse. «Che c'è? E' un cagasotto».

Faccio una smorfia. «Devo ricordarti che al nostro matrimonio ti stavi facendo quasi venire un infarto? »

Finge di non ricordarsene. «Non so di cosa tu stia parlando, gioiellino». Si guarda le mani, palesemente agitato. «Inoltre dovremmo darci una mossa».

Prende Mary Jane dalle mie braccia e con una sola occhiata richiama mia madre. «Può occuparsi lei di cambiarle il pannolino? Grazie».

Lei annuisce volentieri e riprende la sua nipotina in braccio. «Ci penso io, tranquilli. Adoro prendermi cura di lei».

Mary Jane sembra un po' contrariata, infatti mette su un musone tremendo e fissa malamente il suo papà, il quale per tutta risposta le fa la linguaccia, mostrandosi per il bambino che è realmente. Mi trascina su per le scale, fino alla camera da letto, e qui si precipita verso l'armadio per tirare fuori i nostri vestiti per la cerimonia.

Mi metto comoda sul letto, per nulla entusiasta di dover indossare quel vestito che mi farà sembrare una mongolfiera. «Credo che metterò qualcos'altro».

«Cosa? No! », esclama, completamente ammattito. «Questo vestito ti sta d'incanto e tu lo metterai, non fare la bambina».

«Ma non mi sento a mio agio», brontolo. «Cosa ne puoi capire di queste cose, tu? »

Irremovibile, avanza a grandi falcate verso di me. «Coraggio, ti aiuto a indossarlo. Vedrai che quando lo avrai addosso, tutte le paranoie svaniranno come per magia».

«Sei insopportabile, lo sai? Però resto ferma della mia idea, non voglio metterlo», controbatto, impassibile.

Jack si piega sulle ginocchia, armandosi di tutta la pazienza del mondo. «Che c'è? non ti piace? Pensavo di sì».

«Il vestito è bellissimo ed è stato un regalo meraviglioso, davvero», ammetto sincera. «E non voglio nemmeno sapere quanto lo avrai pagato», borbotto, iniziando ad avvertire gli occhi farsi lucidi.

«Sei mia moglie, mi sembra normale farti dei regali, ogni tanto», puntualizza, accigliandosi un po'. «Appena l'ho visto, ho subito pensato a te e a come saresti stata bella con questo vestito addosso».

Osservo per un momento l'abito che Jack tiene tra le mani, totalmente bianco, con una scollatura non esagerata e la gonna a balze. «E' molto bello, sì. Mi piace soprattutto per la sua semplicità. Si vede che mi conosci bene».

«Ho imparato a capire i tuoi gusti, gioiellino». Si allunga per darmi un bacio sulle labbra, nel tentativo di convincermi a indossare il vestito. «Quindi lo metterai, per me? »

«Non sei geloso che gli altri mi possano mettere gli occhi addosso? », lo provoco, curiosa di sapere cosa si inventerà per mascherare la sua innata gelosia.

«Un po'», ammette, sfoggiando un sorrisetto adorabile. «E forse mi metterò davanti a te per farti da scudo, chi lo sa? »

Riesce a farmi ritrovare l'allegria, come sempre. «E va bene. Lo indosserò», acconsento. «Ma niente scudo».

«Niente scudo», promette. «Per un giorno, sopporterò». A quel punto mi incita a mettermi in piedi e ad alzare le braccia, così da permettergli di spogliarmi. «Sai, ci sto prendendo gusto a farmi servire da te».

Purple Conjuction - Shades of LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora