Era suonata la campanella che segnava l'inizio del pranzo e tutti gli studenti erano diretti in mensa pronti a gustarsi il loro pranzo e a parlare.
Lauren era in fila con un vassoio in mano e aspettava di prendere da mangiare. Quando fu il suo turno prese semplicemente dell'insalata e dell'acqua. Oggi non aveva fame.
"Non dirmi che sei a dieta" le chiese qualcuno dietro di lei.
Si voltò e si trovò a faccia a faccia con Camila la quale stava sorridendo.
"Io non sono a dieta. Solamente non ho fame" borbottò Lauren.
"Per fortuna" rise"Credevo fossi una di quelle che sta attenta alla linea"
"Non lo sono mai stata sinceramente. Mangio ciò che mi pare senza farmi complessi mentali se dovessi ingrassare, cosa che non succederà" rispose.
"Arrabbiata?" chiese la ragazza.
"Stanca" la corresse.
"Come vuoi" disse "Ti va di sederti al tavolo con me e i miei amici?"chiese.
"Non vorrei essere d'intralcio" disse.
"Nah, non credo avranno problemi ad avere una ragazza seduta al tavolo" ridacchiò.
"Se lo dici tu..." fece spallucce seguendola.
"Ovvio" rise.
"Sempre positiva eh?"
"Certo!" sorrise guardandola.
"Oh cristo..." borbottò Lauren scuotendo la testa.
"Ciao ragazzi!" salutò Camila.
"Ehi Mila" salutarono le ragazze"Ciao bella" dissero gli altri.
"Ma dove ti eri cacciata?" chiese una ragazza con un cappellino da basket in testa.
"Ero con lei" Camila indicò la ragazza affianco a sé.
"Oh giusto. La ragazza a cui sei stata seduta tutto il tempo stamattina. Capisco" rispose il ragazzo accanto alla tipa con il cappello.
"Geloso?" rise Camila.
"Nah scherzo piccola solo che potevi presentarci la tua amica" rispose lo stesso ragazzo.
"Beh allora ragazzi, lei è Lauren." la indicò con un sorriso "Lauren loro sono Normani, Ally, Ashlee, Shawn, Brad, Connor, James e Tristan." li indicò uno ad uno.
"Ah" disse solo "Beh credo già di essermi dimenticata ogni nome" si grattò la testa in imbarazzo Lauren.
"Fa nulla li imparerai col tempo" la incoraggiò Camila.
"Perché io dovrei essere loro amica quindi? No perché credo che appena Dinah tornerà io non starò più tanto con loro." Pensò Lauren dentro di sé.
"Beh che ne dite se adesso mangiamo? Le presentazioni sono state fatte. Più o meno" disse la ragazza più bassa, Ally.
"Ha ragione mangiamo che altrimenti la pausa finisce" concordò il ragazzo con gli occhi azzurri, Connor.
"I suoi occhi sono qualcosa di incredibile" pensò Lauren guardandolo.
"No ma io vado a mangiare da un'altra parte. Non voglio disturbare." si ricompose prendendo il vassoio e facendo per andarsene.
"No!" gridarono Normani e Ally.
"Resta. Non ci dà fastidio. Anzi finalmente abbiamo una ragazza nuova che ci fa compagnia. Sai un pò di gente nuova non ci fa male." disse Shawn.
"Soprattutto se si tratta di una ragazza bella come te" continuò Brad, il moro.
"Ok ragazzi credo che possa bastare" disse Camila "Lauren non badare a loro. Sono così stupidi a volte" continuò poi.
"Anche senza il 'a volte' noi siamo sempre stupidi. Noi non facciamo mai le persone serie. E poi parla per te carina." disse Connor.
"Taci" lo ammonì Camila.
"Emh ok. Allora resto" disse Lauren fermando la discussione che stava per avviarsi.
"Perfetto. Su siediti" disse Camila.
***
La campanella di fine scuola suonò, così Lauren si avviò verso il suo armadietto.Camila era rimasta con i suoi amici dato che al pomeriggio sarebbero dovuti uscire per una partita amichevole di pallavolo tra amici e quindi si stavano mettendo d'accordo sull'ora dell'incontro.
Aprì l'armadietto e appena lo fece un foglio bianco cadde a terra attirando l'attenzione di Lauren. Mise al suo posto i libri che aveva in mano, richiuse l'anta e raccolse il foglio.
Era una lettera.
L'aprì e cominciò a leggere:
Cara Lauren,
ti scrivo questa lettera per spiegarti alcune cose. Ti chiederai chi sono e beh se ancora non l'avessi capito sono Karla.
Ci conosciamo ormai da una settimana e anche se sono solo pochi giorni, io sento che sei davvero importante per me. Mi dispiace davvero tanto per quello che è successo ieri e mi sento così male al solo pensiero di averti fatta star male. Sono convinta che tu abbia passato la notte a piangere a causa mia e diamine, se solo potessi sarei venuta da te e ti avrei abbracciata, ma c'è di mezzo il gioco. Questo stupidissimo gioco che mi sono inventata solo per avvicinarmi a te e raggiungere il mio scopo. Ma sai, credo che non andrà a buon fine dato che non facciamo altro che litigare. Anzi dovrei dire che io ti faccio arrabbiare.
Vorrei davvero dirti la verità e uscire allo scoperto ma da una parte mi piace tutto ciò, perché ci sei tu che perdi la testa a formulare domande e cerchi di scoprire a tutti i costi chi sono. Mentre dall'altra mi rendo conto che è una cosa stupida e imbarazzante e ho già idea di cosa succederà alla fine. Ci sei tu che scopri tutto, ti arrabbi, mi tirerai un pugno e scapperai piangendo. E io avrò rovinato tutto. Avrò rovinato la tua vita. Ti avrò solo fatto perdere tempo. E l'ultima cosa che voglio è farti soffrire.
Dio è tutto così confuso. Non sò più che fare. Spero davvero tu riesca a perdonarmi anche questa volta. Sò che ti sto chiedendo troppo perché nemmeno sai il motivo per cui abbiamo litigato ma ti prego perdonami. Ti prometto che avrai presto delle risposte. Devi solo aspettare e fidarti di me.Ti voglio bene,
Karla
Lauren era nel bel mezzo del corridoio. Alcune lacrime le bagnavano le guance. Era sempre stata una ragazza emotiva e quelle poche righe le erano bastate per farsi un'idea di tutto ciò.
La scuola era quasi del tutto deserta. Ormai gli studenti erano usciti e stavano tornando alle loro case.
Lauren si asciugò con il dorso della mano le guance e dopo che ebbe ripiegato la lettera e l'ebbe messa nello zaino sorrise e continuò a farlo finché non arrivò a casa. Doveva scrivere assolutamente a Karla.
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Il gioco delle 30 domande {camren}
FanfictionSconosciuto: Facciamo un gioco? Me: Chi sei? Sconosciuto: Questo ora non ha importanza. Allora ci stai? Me: Mh ok...di che si tratta? Sconosciuto: Il gioco delle 30 domande Me: Quello in cui io ti faccio 30 domande e tu ne fai 30 a me? (p.s. non era...