Firenze 1548, Casa dell'eremita
Eremita
Era passata la mezzanotte quando sentii bussare alla porta della mia modesta casa. Mi alzai da terra facendo segno a madonna Elena di non muoversi e mi avvicinai alla porta.
-Chi è là?
-Messer Gregorio, sono io - sorrisi udendo quella voce conosciuta, così aprii la porta trovandomi davanti il Cavaliere di Cristallo.
-Bentornato ragazzo mio- mi feci da parte per farlo passare e lui entrò.
-Grazie messer Gregorio -
-Sei tornato!- affermò Elena mentre il cavaliere si inginocchiava davanti a lei
-Si, madonna Elena
-Dimmi come sta mio figlio?
-Messer Ludovico sta bene non dovete preoccuparvi per lui-
-Ora puoi anche svelarle la tua vera identità- lo incoraggiai.
L'uomo annuì mentre guardava madonna Elena con una luce negli occhi che ben conoscevo.
Si tolse il cappuccio, rivelando lunghi capelli talmente chiari da sembrare bianchi erano legati in una treccia. Vidi madonna Elena sussultare quando notò quei capelli, ma non lo fermò.
L'uomo tolse la maschera mostrando gli occhi grigi, poi abbassò il bavero nero. Madonna Elena si alzò in quel momento guardandolo come se avesse visto un fantasma.
-Davide?
-Si, madonna Elena - affermò l'uomo
Davide aveva la stessa età di madonna Elena, e non era solo un guerriero formidabile.
-Davide- Elena prese il viso dell'uomo guardandolo come non aveva potuto fare per molto tempo
-Mia signora - iniziò a dire Davide ma Elena lo baciò impedendogli di parlare.
-Perchè sei sparito anche tu?-
Davide le accarezzò il viso con dolcezza
-Dovevo proteggere tuo figlio, è un ragazzo molto coraggioso. Ma aveva bisogno anche di me-
-Davide, sono felice che tu sia vivo ma ora dobbiamo parlare proprio di Ludovico- intervenni in quel momento.
Sapevo bene cosa significava per loro quel ragazzo, non era solo il figlio di Elena e l'unico erede degli Eynard Liliun, era anche una persona molto importante per tutti noi.
- So che è innamorato - sorrise Davide mentre si sedeva di fianco a Elena.
-Innamorato? - Madonna Elena guardò Davide senza capire
-sì, di quella fanciulla che a salvato.
Sorrisi al pensiero del mio pupillo innamorato, era passato molto tempo dalla morte di Cecilia, mi sembrava giusto che provasse ancora amore.
-È giusto che torni ad amare - affermò Davide
Annuii anche se ero preoccupato, temevo che potesse soffrire ancora. Tuttavia Davide sembrava conoscere cose precluse anche a me.
-Ludovico mi ha chiesto il motivo per cui Cosimo odia la sua famiglia e io gli ho mentito dicendo che non lo sapevo, non potrò tenergli nascosta la verità per sempre. Prima o poi lo verrà a sapere e non reagirà bene - scosse il capo il cavaliere di cristallo.
-Se venisse a sapere che in realtà suo padre non è Federico, sarà la fine è lo perderò per sempre - dichiarò Elena guardando per un attimo Davide.
-Ma non potrete tenerglielo nascosto ancora per molto, Cosimo aspetta solo l'occasione giusta per rivelare questa informazione a Ludovico, e se lo fa lui lo perderemo di sicuro. Cercate di ragionare, madonna Elena. - Fissai quella donna serio.
Elena scosse il capo, si alzò e se ne tornò nella sua stanzetta, lasciando me e Davide da soli.
-Siete stato troppo duro con lei, padre -
Guardai intensamente quell'uomo e accennai un sorriso
-Lo so, figlio mio. Ma dovevo dirglielo, Ludovico ha già cominciato a indagare sul passato della madre, so che sei stato tu a dirgli che le pagine mancanti del diario sono nascoste in casa e lui le sta cercando. Se riesce a ottenere quelle pagine avrà la chiave del suo passato e scoprirà anche la verità sui Cavalieri e tutto quel che segue. -
Davide sospirò affranto. Lui conosceva bene la verità, ma aveva giurato di non parlarne a nessuno, tanto meno al diretto interessato. Ludovico avrebbe dovuto cavarsela da solo come sempre e la cosa non mi piaceva per niente.
Troppe volte era stato lasciato solo, fin da quando era piccolo e la cosa non andava bene né a me né a Davide.
-Non è giusto! - Davide batté violentemente un pugno sul tavolo davanti a lui facendomi sobbalzare.
-Quel povero ragazzo ha dovuto sopportare ogni genere di angherie e sofferenze da parte di Federico e io, io non ero lì per proteggerlo! -
-Figliolo non è colpa tua -
-Lo è!
Stringeva i pugni cercando di far sbollire la rabbia che gli cresceva dentro mentre una ciocca bionda gli scivolava davanti agli occhi nascondendo metà del viso.
-Non avrei dovuto dare retta ad Elena avrei dovuto portare via Ludovico quando ne avevo avuto l'occasione
Lo guardai sospirando. Anch'io avevo eseguito un ordine, crescendo Ludovico insieme a Carlotta, ma sapevo che la pace sarebbe durata poco. E infatti Cosimo era tornato alla carica e con lui Amalia. Ludovico sapeva proteggersi alla perfezione, ma non era preparato alle rivelazioni che, sicuramente, il granduca voleva fargli, in occasione del ballo che si stava tenendo a Palazzo Vecchio.
-Davide, devi tornare a Palazzo Vecchio
-Cosa? Non posso
-Non come Davide, ma come Cavaliere di Cristallo si- sorrisi accarezzandogli il viso con fare paterno
-Proteggi il ragazzo ora che ha più bisogno di te-
-Avete ragione, non posso abbandonarlo ora che ha più bisogno di me, non m'importa se rischieró la vita tornando laggiù- l'uomo si alzò e mi diede le spalle
-Auguratemi buona fortuna padre mio perché non so se mi rivedrete vivo
A quel punto lo abbracciai. Tornava raramente da me, il suo ruolo non gli permetteva di rimanere accanto a me per quanto lo volesse. Era il mio unico figlio e ora rischiavo di perderlo.
-Buona fortuna Davide, so che tornerai e il ragazzo sarà con te-
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Ficción históricaVincitore del concorso THE GIRLS nella sezione narrativa storica e generale :) [Storia in revisione e correzione continua] Firenze 1548 . Il nobile Federico Eynard Liliun viene ritrovato morto nel suo letto con al fianco una meretrice anche lei mort...