Pranzo in famiglia

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Quando la mattina seguente Elisa si svegliò il marito si era incollato a lei e l'aveva imprigionata con un braccio. Quando constatò che liberarsi era troppo faticoso e che in fondo si stava bene, si rilassò e si guarò intorno.

Era la prima volta che stava in quella stanza. Non era molto grande, ma aveva un bagno annesso. Il letto matrimoniale era al centro coperto di un piumone viola, a fianco di entrambi i lati due comodini in legno chiaro. Sopra alcune foto di Mattia quando era piccolo e sulla parete davanti alcune foto del loro matrimonio: era certa fosse opera di Laura.
Lungo la parete opposta al letto c'era l'armadio anche quello in legno che, in chissà quale anta conteneva il suo abito da sposa. La finestra era chiusa e le veneziane abbassate ma filtrava comunque un raggio di sole, dritto in faccia a Mattia.

Non passò molto tempo che il ragazzo, infatti, si svegliò. Quando si accorse di aver intrappolato Elisa tra le braccia si scostò. Si stropicciò gli occhi e si alzò.

Elisa si sentì sola in quel letto enorme, così si alzò anche lei.

Il marito era in cucina intento a fare il caffè, in evidente difficoltà.

-Buongiorno- disse Elisa avvicinandosi a Mattia.

-Ti ho svegliato?-

Elisa fece di no con il capo tolse poi la caffettiera dalle mani del marito e fece lei il caffè prima che lui facesse danni.

Mattia allora prese due tazze, il latte e lo zucchero e si sedette a tavola. Pochi minuti più tardi Elisa lo raggiunse con il caffè in mano; iniziarono a berlo in silenzio.

-Grazie per ieri sera-

Mattia posò la tazza sul tavolo. -Odio i ragazzi come quello, sono veramente degli...-

-Stronzi- finì Elisa per lui.

-Esatto. Come ci sei finita in discoteca?- chiese curioso.

-Mi hanno trascinato le mie amiche. Non ci tornerò mai più, giuro.-

Mattia le stava quasi per dire che la avrebbe portata lui in un locale carino quando si rese conto di cosa stata dicendo e a chi soprattutto.

-Puzzi di alcool- disse invece.

-Posso aver bevuto un paio di bicchierini, in effetti-

Mattia sorrise, quelli erano molti più di due bicchierini.

Mattia osservò la moglie. -Non porti la fede-
-Neanche tu- lo rimbeccò lei.

A interrompere la loro conversazione fu uno scatto di serratura. Laura era appena entrata in casa degli sposini, vestita di tutto punto già di prima mattina.

-Buongiorno ragazzi- disse tutta pimpante, si avvicinò ai due stampando un bacio sulla guanca ciascuno.

-Mamma, bussa invece di entrare- la rimbeccò Mattia.

-Perchè mai?-

-Perchè è casa nostra ora- le disse il figlio indicando lui e la moglie.

-Tecnicamente la casa è mia- diede loro un'altra occhiata. -Siete così carini!-

Al momento l'unica veramente entusiasta del loro matrimonio era lei. Si avvicinò al frigo esponendo la mancanza di viveri in tutta la sua bellezza.

-La spesa, no?-

I due alzarono le spalle.

-Menomale che c'è la mamma- estrasse dalla borsa una confezione di ciambelle e la mise sul tavolo davanti ai due che si gettarono su di esse divorandole in un paio di bocconi.

Obbligata a sposartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora