Erano passati due giorni dalla dimissione di Elisa. Tornata a casa, si era distesa a letto e non si era più mossa. Aveva acconsentito a mangiare una minestrina una volta a pranzo, niente altro.
Mattia ogni volta le proponeva qualcosa di diverso, le aveva preparato anche una torta, ma lei non ne voleva sapere.
Le era andato via l'appetito, e il sorriso.
Di andare a scuola non se ne parlava neanche e Mattia non se la sentiva di lasciarla da sola a casa.
Così cercava di rispettare i suoi spazi, e non la forzava a fare qualcosa controvoglia. Per farla alzare dal letto le aveva proposto di andare a rilassarsi, e a prendere un po' di sole a bordo piscina, ma Elisa quasi non si reggeva in piedi.
Passava le giornate distesa a guardare la televisione. Mattia stava accanto a lei, abbracciandola.
Un pomeriggio qualcuno suonò al campanello.
Mattia scese al piano inferiore ad aprire la porta.
-Francesco- disse con tono amareggiato.
-Che vuoi? – continuò.
-C'è Elisa? -
-Perché ti interessa? -
-Mattia, per favore. Voglio solo vederla-
-E io non voglio che tu veda mia moglie-, rispose marcando l'ultima parola.
-Deve decidere lei se vedermi, non tu-, lo sfidò Francesco.
-Mattia, chi è? - urlò Elisa dal piano superiore. Aveva sentito una voce maschile, ma non era riuscita a riconoscerla, parlavano troppo piano.
-Nessuno, resta a letto-.
Elisa si insospettì, curiosa di scoprire chi aveva suonato
si alzò dal letto appoggiandosi al bordo del materasso e si trascinò fino alla porta.
Dalla bocca delle scale vide che Francesco era sulla soglia.
-Francesco-
Mattia si voltò e vide la moglie sul primo scalino delle scale, in un equilibrio instabile.
-Ti avevo detto di rimanere a letto-
-Possiamo parlare? – le chiese Francesco.
Elisa sembrò pensarci un attimo. Poi annuì.
Stava quasi per fare un passo, quando Mattia la raggiunse.
-Ti aiuto-, disse il marito cingendole i fianchi per aiutarla a rimanere in piedi.
Francesco ed Elisa andarono sul portico fuori dalla porta d'entrata. Elisa si sedette sul dondolo in ferro battuto, Francesco e Mattia erano in piedi davanti a lei.
-Puoi lasciarci soli, per favore? -, chiese con un filo di voce Elisa. Mattia annuì e fece un passo indietro.
-Se hai bisogno, chiamami-
Finalmente soli, Francesco ed Elisa si persero a guardarsi.
-Posso sapere cosa è successo? Sei sparita-
Elisa distolse lo sguardo e si schiarì la gola.
-Ei- disse Francesco avvicinandosi e sollevandole il mento.Elisa si scostò. -Non toccarmi-
-Cosa? Ma che dici? -
-Non toccarmi mai più-
Francesco si passò una mano nei capelli e chiuse gli occhi -Elisa ti giuro che se è per l'altro giorno, io... io non avevo intenzione di farti male. Non so cosa mi sia preso. Mattia e gli altri mi sono venuti addosso e...-
-E mi hai spinto-.
-Volevo solo che tu non finissi in mezzo-
-Già-, Elisa si sollevò la maglia mostrando la macchia che rimaneva del livido, -ha funzionato-.
Francesco spalancò gli occhi -O mio dio Elisa, io non credevo di averti fatto così male. Ti giuro io...-
Elisa scoppiò a ridere istericamente.
-Pensi che sia questo quello che mi hai fatto? -
Francesco la guardò confuso.
-Questo non è niente in confronto a quello che ho passato negli ultimi quattro giorni-.
Si interruppe e fece un respiro.
-Il giorno dopo sono stata operata d'urgenza-.
-Come operata d'urgenza? Che stai dicendo? -
-Sì, Francesco. Sono stata operata, perché stavo avendo un aborto-.
Lo sguardo di Francesco divenne vuoto. Si fermò in piedi davanti a Elisa, inerme, con la bocca spalancata.
- Non hai niente da dire? – chiese Elisa, fissando il ragazzo.
Francesco si sedette accanto a lei -Com'è possibile che tu fossi incinta. Io e te non siamo mai stati insieme. Mi hai sempre detto di voler aspettare, non di non essere sicura-.
-Io e Mattia siamo stati insieme-
-Ma mi avevi detto che tra voi due non c'era niente-
-Sì, è vero, l'ho detto. Ed è così: tra noi due non c'è niente. Ma prima che ti conoscessi è successo, una volta sola. Quella notte avevamo bevuto e nessuno dei due si ricorda bene che cosa è successo, ma è evidente che siamo stati insieme e che non siamo neanche stati attenti-
Francesco non diceva una parola.
-E se ti stai chiedendo, cosa succederà tra noi adesso o chissà cosa, ti dirò cosa ho pensato in questi giorni-. Fece una pausa.
-Credo che in questo momento io debba fare una scelta, tra te e mio marito-.
-Perché dovresti fare una scelta? -, disse Francesco timoroso di quello che gli avrebbe potuto dire.
-Perché ho perso un bambino Francesco. E non riesco a fare altro che odiare te, e odiare me stessa. Ora come ora, non ti voglio vedere. Adesso ho bisogno che tu mi stia lontano, e che Mattia mi stia vicino. E lo sai perché? Non perché tu mi hai spinta, no. Perché in cinque giorni non ti sei fatto sentire, non ti sei minimamente interessato a sapere come io stessi-.
-Ma se ti ho chiamato e scritto e non mi rispondevi! -
-Mi hai scritto una volta. Mi hai scritto ei. Pensi che possa bastare? No, Francesco, non mi basta. Mattia non mi ha lasciata in pace un attimo, e so quanto gli sta costando, perché gli sto rendendo la vita un inferno. Ma lui sta con me, lui rimane qua al mio fianco. Non sparisce per giorni interi, fregandosene di come sto! -
-Mi stai lasciando? -
-Sì. Ti sto lasciando-.
Francesco non volle sentire altro, si alzò dalla panchina e se ne andò. Senza voltarsi indietro, non voleva che Elisa lo vedesse piangere.
Elisa si sentì leggera, per la prima volta dopo giorni.
Si sporse verso la porta e vide che era socchiusa.
-Mattia? –
Il ragazzo uscì immediatamente, con un enorme sorriso sulle labbra.
-Stavi spiando? -
-No- si affrettò a dire. -Forse-.
-Non mi guardare così, Elisa. Non mi fido di lui, lo sai. -
Elisa sorrise, divertita per il comportamento del marito. Da un giorno all'altro era diventato improvvisamente protettivo nei suoi confronti, non che non le facesse piacere, ma doveva ancora abituarsi all'idea.
-Torniamo dentro-.
Mattia aiutò la moglie ad alzarsi e a tornare all'interno.
Elisa non se la sentiva di fare di nuovo le scale, così si sedette sul divano.
Mattia si mise accanto a lei e accese la televisione. Poi distese un braccio dietro la nuca della moglie, che si accoccolò contro il suo petto.
-Sei felice? -, chiese Elisa.
-Per cosa? -
-Del fatto che l'ho lasciato-.
Mattia rise. -Sì, inutile negarlo-
-Ma sei felice perché lui non ti piace o per altri motivi?-, Elisa aveva pensato alla possibilità che lui provasse davvero qualcosa per lei dopo la chiacchierata con Betta. Dopotutto non le sembrava così impossibile come aveva pensato all'inizio.
-Sono felice perché Francesco è un coglione, e perché ci ha fatto soffrire-.
Elisa sbuffò: -Smettila di dare la colpa a Francesco. Lo sai benissimo che non è per colpa sua se siamo arrivati a questo punto. È colpa mia, anche la dottoressa è stata chiara. Ho rovinato con le mie stesse mani quello che mi portavo dentro, non facciamo finta che non sia così-.
-Ma che stai dicendo, Elisa-
-La verità. Adesso che ho lasciato Francesco, rimango solo io l'unica capace di nuocere a me stessa-.
Mattia non replicò, la strinse di più a sé e le lasciò un bacio sulla fronte.
-Ho pensato a una cosa, Elisa-
-Cosa? -
-Ho pensato che forse è meglio se torni a stare con la tua famiglia per un po'-
Elisa si scostò -Perché? Io sto bene con te-
-Lo dico per il tuo bene Elisa. Torna dalla tua famiglia per un po', non è per sempre. Penso che sia la cosa migliore per te adesso-.
Elisa ci pensò un po' su. Forse aveva ragione, le mancava stare con la sua famiglia e passare qualche giorno con loro le avrebbe potuto far tornare il buon umore.
-Va bene-.
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Obbligata a sposarti
RomanceElisa e Mattia tutto si aspettavano dalla vita tranne ritrovarsi sposati a 18 anni. Costretti a una convivenza forzata, i due imparano a conoscersi a poco a poco. Ma cosa succederà quando Elisa conosce Francesco e scoprirà che Mattia è sempre stat...