Mattia quando si svegliò la mattina dopo, trovò la casa deserta.
Elisa non c'era, e detto proprio sinceramente non si curò di preoccuparsi di sapere dove fosse.Fece le sue cose con calma come se fosse un giorno come un altro, come se niente fosse successo. Voleva approfittare dell'assenza di Elisa per fingere che lei non esistesse e non gli avesse appena scombussolato la vita.
Venti minuti dopo era fuori casa, dentro la sua auto diretto verso scuola, in un paese poco distante. Quando arrivò parcheggiò facendo rombare il motore e tutti si voltarono nella sua direzione. Gli piaceva essere osservato e che fossero le ragazze a osservarlo; non gli piaceva essere definito un don giovanni ma quello era.
Scese di macchina e si diresse verso il suo gruppetto, prima però ebbe l'accortezza di sfilarsi la fede e riporla nel cruscotto dell'auto. Nessuno doveva sapere del suo matrimonio, men che meno la sua ragazza, Sonia.
Quando aveva presentato Sonia ai suoi amici, si erano complimentati per la conquista e ogni volta che Mattia era distratto era occasione per provarci con lei o lasciare andare qualche commento.
Si avvicinò alla ragazza e la baciò sulle labbra. E nonostante cercasse di reprime il pensiero, quello rimbalzava nella sua mente più forte di prima : le labbra di Elisa erano più moride, le labbra di Elisa erano uniche.
Quando si voltò verso i suoi amici pregò che la notizia non si fosse diffusa fino lì e che non sapessero ancora niente.
-Frà sei sparito ultimamente- Gli dette un pugno amichevole sulla spalla. Michele, lo aveva conosciuto in prima superiore. Erano più che amici, praticamente fratelli.
-Avevo da fare...-
-Certo dicono tutti così- rispose lui, curioso di sapere cosa avesse veramente combinato. Lo vedeva strano, ci doveva essere sotto qualcosa. Ma non pensava minimamente che quello che gli era successo potesse essere qualcosa di tanto grande.
La campanella suonò e salvò Mattia da una conversazione che sarebbe potuta diventare molto complicata.
Intanto dall'altra parte della città Elisa era seduta in classe e cercava, invano, di stare attenta alla lezione di diritto. Non le era mai piaciuta quella materia, a dire il vero non le era mai piaciuta quella scuola, ma i suoi genitori avevano insistito che frequentasse quella, una delle poche ad avere bassissime spese.
Quella mattina era uscita prima del solito, non voleva essere in casa quando Mattia si fosse svegliato; voleva scappare da quella casa e tornare anche se per poche ore alla sua vita normale.
I suoi amici, la sua scuola e se le fosse riuscito anche andare a pranzo a casa sua.
Era salita, voleva vedere suo marito. Dormiva tranquillo, comodo nel suo letto. Mentre lei che aveva passato la notte sul divano, insonne, aveva la schiena a pezzi.
Uscì di casa in silenzio, sperando che Mattia non l'avesse sentita.
E non appena uscì si rese conto di essere a kilometri da scuola e che non sapeva come arrivarci.
Iniziò a camminare per la strada principale e non ci volle molto prima di arrivare a una fermata dell'autobus.
La cosa bella del suo paese? Esistevano solo due autobus: uno che portava in paese e l'altro che portava fuori città.
Non ebbe quindi paura di aver preso l'autobus sbagliato non appena salitaci.
In meno di quindici minuti era arrivata in paese; la fermata dell'autobus era solo a due isolati dalla scuola.
Quando arrivò davanti scuola tutti la fissavano : era chiaro che la notizia si era diffusa rapidamente.
Elisa Ressi era riuscita a incastrare lo scapolo d'oro della città.
Incredibile.
Questo era ciò che la gente pensava e non poteva immaginare che il motivo fosse tutt'altro.
Elisa odiava essere fissata e si trattenne dal correre e chiudersi nello sgabuzzino del custode. Camminò cercando di evitare lo sguardo delle persone e si diresse in quell'angolo di cortile dove i ragazzi si ritrovavano la mattina prima dell'inizio delle lezioni.
I suoi amici non aprirono bocca, anche se non capivano perché lo avesse fatto, non volevano chiederle nulla. Si vedeva che era un po' giù di morale.
A lezione, durante la ricreazione tutti non fissavano lei quanto la sua mano dove sfoggiava la fede di un oro luccicante e l'enorme diamante dell'anello di fidanzamento.
Disperata si sfilò entrambi e li mise nella tasca del giubbotto.
Erano solo due anelli ma sapere di non portarli la fece sentire leggera e libera da ogni legame.Quando la sera tornò a casa, Mattia non c'era e non era ancora tornato quando era andata a letto.
Tutti i giorni per qualche settimana si ripeté sempre la stessa routine, Mattia tornava tardi la notte e saliva subito in camera sua, a volte sbirciava oltre il divano dove si intravedeva la figura accucciata di Elisa, altre volte filava direttamente in camera.
Non si videro per molto tempo e avrebbero continuato a evitarsi se una serata in discoteca non gli avesse tagliato la strada.
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Obbligata a sposarti
Storie d'amoreElisa e Mattia tutto si aspettavano dalla vita tranne ritrovarsi sposati a 18 anni. Costretti a una convivenza forzata, i due imparano a conoscersi a poco a poco. Ma cosa succederà quando Elisa conosce Francesco e scoprirà che Mattia è sempre stat...