Elisa e Mattia stettero tutto il giorno insieme ma non si parlarono mai, neanche una volta.
Ogni tanto Mattia si voltava e la scrutava di nascosto e doveva ammettere che era proprio bella, si era emozionato a vederla con l'abito da sposa proprio come se la stesse per sposare perché la ama.
Elisa non aveva toccato cibo, era troppo nervosa e solo pensare di buttare giù un sol boccone le faceva venir voglia di correre in bagno e vomitare.
Non era il caso di Mattia che invece proprio per il nervosismo si era ritrovato a mangiare pure la porzione della moglie.
La sera arrivò il momento per Elisa di salutare la sua famiglia e andare nella casa nuova con suo marito. Salirono nella macchina di Laura , emozionata come non mai. Ancora non ci poteva credere che il figlio si fosse sposato, anche se aveva temuto che si sarebbe tirato indietro quando in chiesa aveva urlato "Cosa?", aveva capito che quella del figlio non era semplice impazienza.
Li osservava dallo specchietto retrovisore, erano seduti a ridosso della portiera, quasi non si distinguevano dalla carrozzeria, ogni tanto si lasciavano scappare delle occhiate uno all'insaputa dell'altro.
Per Elisa il viaggio in macchina fu il più lungo della sua vita, più guardava l'orario sul cruscotto, più il tempo passava lentamente.
Quando finalmente arrivarono nel piazzale Dalmi a Elisa scappò un sospiro di sorpresa nel vedere l'enorme casale, Elisa sapeva che la loro era la famiglia più ricca nel raggio di chilometri ma non credeva che fossero tanto ricchi.
La piazza era enorme, costellata di san pietrini. Tra le macchine parcheggiate fece appena in tempo a contare due Lamborghini che la sua attenzione si concentrò sul casale. Saranno stati tre piani minimo, pensò. Era di un color giallo, elaborate inferriate serravano le finestre. I balconi erano decorati da gerani dai colori vivaci.
Aveva paura a scendere dall'auto, finché era lì rannicchiata a ridosso della parete le sembrava quasi un sogno, dentro il suo vestito da sposa.
Pensava che se avesse chiuso e riaperto gli occhi si sarebbe ritrovato nel caldo del suo letto, a casa dei nonni.
E invece se li riapriva si ritrovava davanti alla porta della dependance di villa Dalmi.
Laura aveva pensato che stando da soli, nella dependance avrebbero potuto legare, e Elisa si sarebbe potuta sentire a suo agio.
Laura li lascio da soli mentre giravano a vuoto tra le stanze senza mai incrociare gli sguardi.
A Elisa quella casa in fondo non dispiaceva, pur essendo una dependance era molto spaziosa e ben arredata, certo i mobili non erano moderni ma l'aria vissuta di quelle mura la fece sentire a casa.
Quella strana magia durò fino a quando la ragazza non salì le scale e le si presentò davanti una cruda verità.
Una sola camera da letto.
Elisa si agitò molto, e mentre osservava atterrita la stanza, cercava di trovare ogni modo per riuscire a scamparsela.
Possibile che non ci fosse soluzione?
Poi le venne in mente un'idea: il divano in salotto. Di certo non era come quello che lei aveva a casa, scucito e con vecchie molle saltate. Quello aveva l'aria di essere comodo tanto quanto il letto. Ma anche se fosse stato scomodo sarebbe andato comunque bene, tutto tranne che dormire con suo marito.
Aveva paura che Mattia si potesse mettere strane idee in testa.
Lei non lo sapeva ma anche Mattia aveva pensato la stessa cosa, si sentiva a disagio a dover condividere con lei la casa, figurarsi lo stesso letto.
Bastò un'occhiata e entrambi lessero l'uno negli occhi dell'altro ciò che stavano pensando.
Fu Elisa a parlare per prima. -Vado a dormire sul divano-
Mattia non volle sentire ragioni. -No, non preoccuparti vado io-
-Insisto- non aspettò la risposta del marito, scese le scale e si sistemò sul divano.
Mattia la seguiva a ruota.
-Starò bene qui- Elisa si lisciò la stoffa del vestito, evitava lo sguardo del marito.
Mattia non volle replicare, sospirò e risalì le scale per andare nella camera da letto.
-Mattia?-
Il ragazzo si voltò, Elisa con il busto ruotato sul divano.
-Mi potresti aiutare a togliere il vestito?-
Mattia deglutì e scese i pochi scalini appena fatto per raggiungere la moglie.
Elisa nel mentre si era alzata e aveva dato le spalle al marito.
Sentì due mani fredde e tremolanti percorrerle la schiena e arrivare appena sotto il collo, le dita flebili e inesperte sciolsero i fili del corsetto uno a uno fino a arrivare al basso schiena.
Elisa si voltò e sussurrò un -Grazie-
Mattia la scrutò negli occhi e solo allora realizzò che quello era il primo dei tanti momenti intimi che avrebbero avuto, sarebbero dovuti diventare una coppia e chissà forse anche una famiglia, e non stava a loro la scelta.
Ormai erano marito e moglie.
E non sarebbero potuti tornare indietro tanto facilmente.Ciao! Vi sta piacendo la storia? Lasciatemi un commento per farmi sapere cosa ne pensate. Un bacio al prossimo capitolo😘
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Obbligata a sposarti
RomanceElisa e Mattia tutto si aspettavano dalla vita tranne ritrovarsi sposati a 18 anni. Costretti a una convivenza forzata, i due imparano a conoscersi a poco a poco. Ma cosa succederà quando Elisa conosce Francesco e scoprirà che Mattia è sempre stat...