Litigi in corridoio

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Tra Elisa e Francesco le cose andavano a meraviglia: Francesco si era incaricato di renderla felice e ci riusciva a pieno. La ricopriva di attenzioni portandole fiori, palloncini, inviandole messaggi tenerissimi e Elisa non poteva chiedere di meglio.
Francesco era il ragazzo che aveva sempre desiderato, e nell'assurdo, era arrivato proprio nel momento giusto.
Mattia si era chiuso in sè stesso, non sapeva se a sopraffare era la rabbia o la gelosia, nel dubbio cercava di passare meno tempo possibile con la moglie per incappare in qualche segno di felicità a causa di quel ragazzo.
Passava molto tempo da Sonia e quella notte rimase anche a dormire da lei fregandosene di avvisare la moglie o la madre.
Elisa non si preoccupò non vedendolo tornare, anzi ne approfittò per dormire in camera e non sul divano, anche se quella notte spettava a lei il turno, ma la mattina dopo, quando non vide né il marito né la macchina, si chiese dove fosse andato e dove avesse passato la notte.
Lo aspetto finchè capì che non sarebbe tornato a prenderla per andare a scuola.
Valutò di prendere l'autobus, ma si rese presto conto che era troppo tardi e quindi decise di andare da Laura.
Attraversò il parcheggio arrivando davanti a casa Dalmi. Suonò il campanello e a differenza di quello che pensava, fu proprio Laura ad aprirle.
-Buongiorno Elisa, ti serve qualcosa?- chiese la donna sorpresa di vederla alla porta del casale a quell'ora.
-Veramente sì, non è che potresti accompagnarmi a scuola? Ormai è troppo tardi per andare in autobus-
-Certo- Laura prese la borsa e uscì di casa.
Le due salirono in macchina e Laura mise in moto.
-Come mai non sei andata con Mattia?-
-Non è tornato a casa stanotte-
Laura inchiodò la macchina. -Come non è tornato a casa? E se gli è successo qualcosa?-
Elisa non aveva pensato a quella possibilità e per tranquillizzare sia lei che la suocera disse: -Mi ha detto che andava da un amico, sarà rimasto a dormire lì-
-E non ti ha avvisata?-
-No- rispose Elisa. Poco dopo arrivarono a scuola e così la ragazza poté sottrarsi al quarto grado della suocera.
Quando scese dalla macchina, vide Samantha appoggiata al muretto accanto alle scale.
Le andò incontro.
-Buongiorno-
-Come mai scendi dal bel suv della signora Dalmi?-
La campanella suonò. -Andiamo in classe, su- Elisa cambiò argomento e trascino l'amica in classe.
Si sistemarono ai loro banchi, prendendo il materiale dagli zaini.
-Non hai risposto alla mia domanda- disse Samantha.
-Buongiorno ragazzi- disse il professore entrando. In dieci minuti Elisa era già stata salvata due volte.
La classe si alzò e salutò il professore.
-Comodi- gli alunni si sedettero.
Il professore fece l'appello e dopodiché disse -La prossima settimana vorrei mettere un test. Martedì sarebbe perfetto, almeno potrei riportarvelo prima delle vacanze di pasqua-
-Martedì abbiamo già il compito di storia, però possiamo chiedere alla professoressa di spostarlo al giorno dopo, non credo sia un problema- disse Elisa.
-D'accordo, allora vai a cercare la professoressa e chiedile conferma-
Elisa allora uscì dalla classe e controllò al tabellone degli orari in che classe si trovasse in quell'ora: 5^A.
Elisa si diresse al secondo piano, e quando fu davanti all'aula bussò.
-Avanti-
Elisa entrò dentro l'aula. Diede un veloce sguardo alla classe e subito vide lui.
Mattia.
Si sentì impallidire e quasi si dimenticò il motivo per cui era andata lì.
Spiegò la situazione alla professore che accettò di spostare il compito al giorno successivo.
Elisa ringraziò la professoressa e si precipitò subito fuori dalla classe.
Mattia nel mentre chiese alla professoressa di andare in bagno inventandosi un disturbo intestinale.
-Elisa, aspetta!-
La ragazza si fermò in mezzo al corridoio e quando il marito le fu vicino disse: -Che vuoi?-
-Ecco..-
-Anzi sai cosa?- lo interruppe -Ti dico io quello voglio: voglio sapere dove sei stanotte. E il motivo per cui devi fare la predica a me perché vuoi sapere in ogni momento dove io sia se sei il primo a sparire senza dare notizie-
-Ero da Sonia-
Ed eccola lì, la stretta allo stomaco.
-La prossima volta che vai da Sonia- e pronunciando questo nome si percepì una nota velenosa, -mi fai il piacere di avvisare, almeno tua madre non devi scomodarsi ad accompagnarmi a scuola-
-Aspetta, cosa? Ti ha accompagnato mia mamma?-
-Pensavi che sarei venuta volando?-
-C'è l'autobus. Non dovevi chiedere a mia mamma-.
-Scusa? non solo non avvisi di dove sei né se ritorni o chissà che cosa, hai anche il coraggio di dirmi cosa devo fare? Certo che sei incredibile. Più parlo con te più mi rendo conto di aver sposato un coglione!-
Mattia tappò la bocca alla ragazza. -Non urlare-
-Perché? Ti vergogni di far sapere che sei sposato con una poveraccia? Chissà cosa potrebbe pensare la tua cara Sonia.-
-Lasciala fuori da questa situazione-
-Sai Mattia, quando mi hai baciata alla serata di beneficienza, per un secondo ho creduto che tra di noi ci sarebbe potuto essere qualcosa. Per un secondo ho dimenticato tutto, c'eravamo solo noi, e ho pensato che se ci fossimo dati una possibilità, forse saremmo potuti essere felici. Ma la verità è che io e te non lo potremo mai essere-
Elisa si voltò e fece per tornare in classe, quando Mattia la afferrò e la baciò .
Elisa stava quasi per lasciarsi andare, quando si staccò e disse: -No Mattia, basta . Sono stanca dei tuoi giochetti-
E se ne andò.

——
Ciao ragazze! Wattpad oggi ha deciso di giocarmi un bello scherzetto: il capitolo era già pronto, ma quando sono andata a ricontrollato per pubblicarlo ho scoperto che metà si era magicamente persa. L'ho quindi dovuto riscrivere una seconda volta, purtroppo non è esattamente come la versione originale ma spero vi piaccia!
E se qualcuna di voi scrive mi faccia sapere se anche a lei è mai successa una cosa simile.

Obbligata a sposartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora