Buon compleanno

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Elisa aveva indossato il vestito rosso, le scarpe che le aveva dato Laura per la serata di beneficienza, si era truccata e sistemata i capelli, ma non si piaceva. Continuava a guardarsi allo specchio e a convincersi di stare bene così ma non era vero: si sentiva in colpa. Da quando si era trasferita al casale, aveva trascurato la sua famiglia e quasi si era dimenticata da dove veniva. L'Elisa con i bei vestiti addosso, il telefono in tasca, le cene al club non era l'Elisa in cui si riconosceva.
Mattia uscì dal bagno mentre finiva di farsi il nodo alla cravatta e sorprese la moglie a fissarsi allo specchio.
Le circondò la vita e posò il mento nell'incavo della sua spalla.
-Sei bellissima- sussurrò. Elisa sentì il respiro caldo del marito e rabbrividì.
-Io non mi vedo così-
-Forse hai qualche problema alla vista- si interruppe per far voltare la moglie verso di lui. -Ai miei occhi sei bellissima-. Mattia si avvicinò al viso della moglie, e quando le sue labbra erano a un centimetro da quelle di Elisa, il telefono squillò. Mattia rimase immobile, con lo sguardo fisso negli occhi della moglie; fu lei a scansarsi e a cercare di capire da dove provenisse quel rumore.
-Credo che sia il tuo- disse Elisa indicando la trapunta del letto, dove il telefono di Mattia continuava a suonare.
Mattia sbuffò e prese il telefono.
Sonia.
Elisa vide l'espressione del marito irrigidirsi; scese al piano inferiore  per rispondere così che lei non potesse sentire la conversazione, anche se, colta dalla curiosità, si avvicinò alla bocca delle scale per riuscire a sentire qualcosa.
-Mi devi lasciare in pace... No, Sonia, basta... Non te la do una seconda possibilità, no, mi hai stancato... Non fare finta di piangere, li conosco i tuoi giochetti. Non chiamarmi più-
Elisa non sentì più nulla, così dedusse che Mattia aveva riattaccato.
Poco dopo la chiamò: era arrivato il momento di andare.
Un po' incerta sui tacchi, Elisa scese le scale, alla porta trovò il marito, pronto a prenderla a braccetto e ad aiutarla a raggiungere l'auto.
-Che cavaliere- commentò Elisa compiaciuta.
-Questo e altro per la mia principessa-.
Dopo averle chiuso lo sportello, Mattia fece il giro dell'auto per poi salire e mettere in moto il motore.
Elisa decise che gli avrebbe chiesto se fosse successo qualcosa con Sonia, ma prima che aprisse bocca, Mattia annunciò:
-Ci siamo lasciati. Cioè io l'ho lasciata; non sopportavo più le sue continue scenate e che... ecco, ti chiamasse "gallina"-
-L'hai fatto per me?-
, disse Mattia dentro di sé.
-No, certo che no. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Le cose tra noi non andavano bene già da un po'-
Elisa ripensò a quella volta in cui era tornata a casa e gli aveva sorpresi in camera, allora fu inevitabile che gli scappasse un -Non mi sembrava-.
E in effetti Elisa non aveva torto, tra Mattia e Sonia non c'era stata una crisi prima che Mattia si rendesse conto di essere interessato a Elisa più di quanto volesse dimostrare. Era stata dura ammetterlo a sé stesso, e ancora più dura era convivere nella costante gelosia.
Elisa non sembrava per niente intenzionata a lasciare quel coso.
-In ogni modo, mi dispiace. Mi sembravate una bella coppia-.
Mattia ci pensò su -Bè, stavamo insieme da un paio di anni, ho sempre pensato che una ragazza come lei fosse quella adatta a me, ma mi sono dovuto ricredere-
Elisa non ebbe il tempo di replicare o riflettere sul vero significato di quella frase, perché l'auto si fermò nel parcheggio del club.

Quando entrarono nel club, Elisa si fermò a contemplare e decolazioni della sala: certo che Laura aveva proprio fatto le cose in grande!
La luce era diffusa, tutto lungo le pareti erano state appese piccole lucine, dal soffitto scendevano ricami floreali. Nella sala erano stati disposti sei tavoli circolari, tovaglia bianca, piatti dorati, candele profumate al centro e tutto intorno petali di rosa.
Appena la suocera li vide, si congedò dai suoi ospiti e li raggiunse. Indossava un bellissimo completo bianco, che faceva risaltare la pelle abbronzata.
-I miei ragazzi!- esclamò, per poi stringerli in una presa mortale.
-Buon compleanno- disse Mattia, stampando un bacio sulla guancia della moglie. Elisa lo seguì, facendo lo stesso e porgendo a Laura il loro regalo.
-Chissà cosa sarà?!- disse con fare scherzoso Laura, cercando di sbirciare dentro la busta.
-Accomodatevi pure ragazzi, o andate a prendere qualcosa da bere se preferite- disse indicando i tavoli.
I due sposini cercano il loro tavolo: ogni posto era contrassegnato dal rispettivo segnaposto e quando i ragazzi trovarono il loro, furono ben lieti nello scoprire che, a differenza della serata di beneficienza, non erano stati messi al tavolo degli anziani.

Elisa e Mattia si accomodarono.
-Ti piace qua?- gli chiese il marito.
-Si è data un bel d'affarre per organizzare tutto questo- osservò Elisa, guarandosi incontro.
-Beh, devi sapere che mia mamma prende molto sul serio i compleanni, aspetta che arrivi il mio e...-
Mattia fu interrotto da un ragazzo che arrivando di corsa gli aveva circondato le spalle con un braccio -Amico mio!-
Mattia aveva riconosciuto quella voce, per questo strabuzzò gli occhi, ed Elisa se ne accorse. Il marito si voltò per trovarsi davanti l'ultima persona che voleva vedere quella sera: Michele.

-Michele... Che ci fai qua?-
-Ma come amico, non sei contento di vedermi? Tua madre ha pensato che un po' di compagnia ti avrebbe fatto piacere-
In quel momento anche Elisa si alzò, così che Michele la notò e non poté staccarle gli occhi di dosso.
-Ma è l'amica della rossetta?- chiese sottovoce a Mattia.
Laura raggiunse i suoi ospiti -Signori Giannini, ma che piacere vedervi! Michele stai benissimo con questo completo-. Strinse la mano agli ospiti e diede una pacca sulla spalla al ragazzo.
Si mise poi accanto alla nuora e circondandole le spalle esili -Avete già conosciuto la moglie di mio figlio? Non è bellissima?- disse con occhi orgogliosi.
-La che?- balbetò Michele con occhi sgranati.
-Non sapevamo che ti fossi sposato Mattia, Michele non ci aveva detto nulla! Congratulazioni ragazzi!- sorrise la signora Giannini.
Laura portò via i singori Giannini per mostrare loro le decorazioni della sala di cui andava fiera.

-Sei serio? Ti sposi e non mi dici niente?- sibilò Michele.
-Io vado a prendere una boccata d'aria...- Elisa lasciò gli amici da soli, intuendo che avessero bisogno di spazio per parlare. Sapeva benissimo che Mattia non aveva detto a nessuno dei suoi amici del matrimonio, e faceva di tutto purché non si scoprisse.
-Non è come pensi, Michele-
-Ah no? Il mio migliore amico si sposa e non mi dice niente. E poi Sonia scusa? E poi dai ma con quella?-
-Quella ha un nome: si chiama Elisa e di certo non l'ho sposata perchè lo volevo. Mia madre ha organizzato tutto: voleva che io cambiassi atteggiamento, e lei aveva bisogno di soldi-
-Sonia lo sa?-
-Certo che non lo sa. E poi ora come ora non le deve interessare. Ci siamo lasciati-
-Ok, fermo, fermo amico. Troppe docce fredde oggi: ti sei sposato e hai lasciato quella grandissima gnocca di Sonia. Certo che deve essere brava a letto... Perchè è così, ci sei andato a letto, non è vero?-
Mattia non sopportò sentire Michele che parlava così di Elisa, avevano fatto mille volte discorsi analoghi per Sonia, non aveva problemi a parlare di lei in quel modo, ma il solo pensiero che Michele pensasse a Elisa così lo fece rabbrividire.
-Non sono affari tuoi-
-Si certo amico, ti conosco- si mise a ridere e continuò -ti ha fatto proprio un bel regalo tua mamma: una puttanella a tempo indeterminato-.
Mattia non ci vide più e afferò l'amico per la colletta -Prova a dire un'altra volta una cosa del genere e te la spacco veramente la faccia. Non mi sfidare-
-Stavo solo scherzando Mattia, non ti agitare-.
Mattia lo lasciò andare e cercò la moglie.


So che non aggiorno da più di un anno, avevo completamente perso la voglia di scrivere e non potete neanche immaginare quanto sia stato difficile scrivere questo breve capitolo: non mi venivano le parole quasi. Ma ho pensato che in questo momento, io avessi bisogno di scrivere per avere uno spazio tutto mio, e magari a voi avrebbe fato piacere leggere un capitolo nuovo.
Io vivo a Firenze, e qua la situazione non è così tanto critica, l'unico problema per me è non riuscire a vedere il mio ragazzo, quindi niente in confronto a quello che stanno passando migliaia di famiglie. Da voi com'è la situazione, come state vivendo questo momento?
Baci ambralia.

Obbligata a sposartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora