L'ho persa

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Per il resto della mattinata Elisa tentò sia di evitare sia le domande di Samantha, che di vedere il marito. Fortunatamente riuscì in entrambe le imprese.
Una volta suonata la campanella dell'ultima ora però Elisa capì che non era il caso tornare a casa, perché se anche non ci avesse trovato il marito, ci sarebbe comunque stata la suocera pronta a farle il quarto grado per lo spiacevole episodio del mattino. Laura aveva capito benissimo che Elisa aveva mentito per tranquillizzarla, conosceva perfettamente il figlio, e non era la prima volta che non tornava a casa di notte senza avvisare.
Elisa era quindi indecisa sul da farsi: prendere l'autobus o chiamare Francesco?
Optò per la seconda: digitò il numero del ragazzo e attese che le rispondesse.
-Pronto?- rispose finalmente dopo un interminabile numero di squilli.
-Mi vieni a prendere? Pranziamo insieme? Non ho voglia di tornare a casa, preferisco passare un po' di tempo con te-
-D'accordo; conta però che sono uscito ora da scuola... mi ci vorranno venti minuti almeno prima di arrivare, non ti scoccia aspettare vero?-
-No tranquillo, mi trovi qua. A dopo-
Samantha rimase per fare compagnia a Elisa, tanto non avrebbe avuto di meglio da fare. Nell'attesa fumarono una sigaretta e parlarono dei compiti per il week-end.
Dall'altra parte del cortile Mattia e i suoi amici stavano discutendo sul locale in cui sarebbero dovuti andare quella sera, c'era chi preferiva andare al Moon e chi invece voleva andare al Bira. Mattia, che si era estraniato dalla conversazione, fissava la moglie distante qualche decina di metri.
Stava fumando una sigaretta con quella tipa rossa, Sabrina gli sembrava si chiamasse, o forse Sabrina era un'altra...? non lo aveva mai capito. L'unico fatto certo era che quella ragazza non gli era mai piaciuta, troppo esuberante per i suoi gusti ed era sicuro che era stata lei a portare Elisa sulla strada sbagliata.
Intanto però Sonia aveva notato lo sguardo vacuo del marito e aveva cercato di capire dove fosse diretta la sua attenzione, quando si rese conto che oltre a loro  erano rimaste ancora fuori dalla scuola solo quelle due ragazzine.
-Si può sapere perché stai fissando quelle due galline?- chiese velenosa.
-Cosa?- Mattia si risvegliò come da uno stato di trans.
-Ti ho chiesto perché fissi quelle sfigate-
-Non chiamarle così-, era la seconda volta che qualcuno del suo gruppo insultava sua moglie e la sua amica; la prima volta era stato zitto e se ne era poi pentito, questa volta non si lasciò scappare l'occasione di difendere Elisa.
-Ha ragione- intervenne Michele, - perché le chiami sfigate, la rossetta forse sì, ma l'altra... una bella botta ci starebbe-
Mattia si girò di scatto, un lampo di rabbia infuocò i suoi occhi, prese l'amico per il colletto della camicia e lo sbatté allo sportello della macchina -Prova a ridirlo un'altra volta e ti spacco la faccia-.
-Ei amico cosa ti è preso?- urlò Michele cercando di svincolarsi dalla presa.
-Hai bisogno che te lo ripeta? Oppure passo direttamente ai fatti?-
Sonia afferrò il fidanzato per un braccio e lo supplicò di fermarsi. Matti allora si rese conto della scenata che aveva messo in atto e lasciò andare Michele.
-Sei avvisato- disse per poi allontanarsi e andare verso la sua macchina.
Una volta dentro prese il telefono e chiamò Elisa. Dallo specchietto resto visore la poteva vedere, aspettava quindi il momento in cui avesse accettato la chiamata.
Elisa sentì la tasca dei pantaloni vibrare, sfilò il telefono convinta che fosse Francesco che la avvisava di essere arrivato -in fondo venti minuti erano quasi passati-, non appena scoprì però che si trattava di Mattia, sul suo volto si lesse delusione. Riattaccò.
-Ma che cazzo- esclamò Mattia dentro la macchina, che aveva visto la moglie riattaccare. Provò a chiamarla una seconda volta, ma non rispose. Aspettò due minuti e stava chiamando per la terza volta, quando un motorino entrò nel parcheggio.
Allora lo vide avvicinarsi alle due ragazze, salutarle, vide la rossiccia allontanarsi per lasciarli soli, il ragazzo porgere un casco a Elisa, lei indossarlo e salutarlo con un bacio.
Mattia fu colto da una stretta allo stomaco; 'l'ho persa!' pensò. E finalmente si rese conto delle conseguenze delle sue azioni: portare Sonia a casa, non tornare mai a casa la sera, fare finta di non conoscerla a scuola. Tutto l'aveva allontanata da lui.

Francesco e Elisa intanto erano arrivati al bar di paese, dove per pranzo facevano anche un piccolo servizio di ristoro.
I due ordinarono un piatto di pasta e una bottiglia d'acqua.
Francesco afferrò la mano sinistra di Elisa e intrecciò le dita con le sue.
-Non hai più la fede- disse felicemente sopreso di vedere il dito spoglio della ragazza. Ormai stavano insieme da un po', ma nonostante questo lei non si era mai tolta l'anello, e lui non le aveva mai detto niente a riguardo perché sapeva che aveva le sue buone ragioni per farlo.
-No, l'ho tolta-, non si fermò a ripetere al ragazzo per la centesima volta che quella che portava non era la fede, -non avevo più motivo di portarla. Anzi, pensavo di regalarla a quella che si porta a letto. Penso che le starebbe decisamente meglio!-
-Sei gelosa- disse Francesco in un sibilo e staccò le mani.
-No, non tollero solo il fatto che lui si porti a letto quella in casa nostra, ma io non possa uscire con te-
-Te lo ha detto lui?-
-Non esplicitamente, però mi ha fatto capire che questa situazione non gli sta bene. E allora io? Sono costretta a dormire sul divano perché nel mio letto c'è stata un'altra donna e io non posso uscire con un altro ragazzo?-
Nel mentre arrivò il pranzo e i due cominciarono a mangiare.
-Stanotte per giunta non è neanche rientrato a casa, e non ha avvisato lo stronzo! Io sono stata mezz'ora stamattina ad aspettarlo; quando poi ho capito che non sarebbe tornato ho dovuto chiedere a Laura di accompagnarmi a scuola, e sai bene quanto mi costi chiederle un favore-.
Francesco ascoltava in silenzio, sapeva che Elisa aveva bisogno di sfogarsi, quindi la lasciava fare.
La ragazza continuò con il suo racconto, elencò i motivi per cui odiava chiedere un favore alla suocera e i venti peggiori difetti di Mattia (omettendo gli altri centocinquanta).
Alla fine del pranzo finalmente Elisa aveva finito il suo monologo, la conclusione era semplice: 'oddio Mattia, odio che sia mio marito, odio dover dipendere da sua mamma, odio vivere con lui'.
La soluzione fu altrettanto semplice, Francesco le propose di restare a dormire da lui quella notte. Lei senza pensarci un attimo rispose -Sì-.

Obbligata a sposartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora