Cugini?!

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Mattia non riuscì a dormire quella notte, Elisa non era tornata a casa e il pensiero che fosse rimasta da quel ragazzo continuava a rimbombargli nella testa e per questo era ancora meno tranquillo. Non sapeva come si chiamasse, che tipo fosse, quali fossero le sue intenzioni, e se avesse voluto approffittare di lei? Non se lo sarebbe mai perdonato.

Aspettò che si fece mattina e uscì presto di casa diretto verso scuola. Era stanco di quella situazione, non sopportava che la moglie avesse un'altra relazione (sì, si rendeva conto di essere ipocrita, vista Sonia, ma non lo sopportava lo stesso), ma era disposto a metterci una pietra sopra se le cose tra loro si fossero riappacificate.

Parcheggiò al solito posto in fondo; appena sceso iniziò a cercare Elisa tra la folla e quando la vide si avvicinò a lei a grandi falcate.
Non si preoccupò che tutta la scuola li avrebbe visti, che Sonia li avrebbe visti, pregò soltanto che gli venissero le parole giuste e che Elisa sarebbe stata comprensiva.

-Ciao- esordì. Elisa strabuzzò gli occhi e Samantha, compagna inseparabile, sobbalzò.
-Posso parlarti?- continuò guardando la moglie fissa negli occhi.
Samantha confusa come non mai, come del resto tutta la folla accalcata nel parcheggio, fece per allontanarsi -Allora io vado...-
Mattia gli rivolse un sorriso di ringraziamento e la rossiccia si sciolse a quella vista... la sua cotta le aveva sorriso!
Elisa non riusciva a credere che Mattia le fosse venuto a parlare davanti a tutti, si vergognava di farsi vedere con lei e le aveva fatto mille raccomandazioni sul fatto che nessuno doveva venire a scoprire che si conoscevano e adesso le veniva a parlare.
-Se sei venuto per farmi una delle tue solite prediche puoi anche andare, non ho voglia di discutere- precisò Elisa.
-Niente a fatto, tutto il contrario. Certo, stanotte potevi avvisare che saresti rimasta fuori, almeno avrei chiuso un occhio ma non importa- fece una pausa, -dove sei stata?-
-Non ci credo- scosse la testa Elisa. -Non ce la fai proprio, cosa ti interessa saperlo, ti cambia qualcosa?-
-No, certo che no. Però se la cosa dovesse ricapitare saprei dove sei e me ne starei più tranquillo-
Elisa sospirò, la domanda le dava fastidio, visto che non sapeva chiederle altro ultimamente, però tutti i torti non ce li aveva.
-Sono stata dal mio ragazzo-
Stretta allo stomaco.
-Bene-  Non andava bene per niente, ma si trattenne dal dirglielo.
-Tutto qua?- disse Elisa.
-No. Ti devo parlare di una cosa importante.-
Elisa fece un cenno con la testa come per dire "dimmi" allora Mattia riprese a parlare. -Siamo stati obbligati a sposarci, non è stata una scelta nostra portare un anello al dito, vivere insieme, frequentare la stessa scuola; però potrebbe essere una scelta nostra decidere di vivere questa situazione pacificamente, basta litigare per ogni cosa. Io ho una ragazza, tu un ragazzo. Viviamoci le nostre storie che sono vere e che ci siamo scelti, però non dimentichiamoci che anche noi siamo legati, possiamo pur sempre essere amici. Possiamo andare d'accordo, e ne abbiamo avuto la prova, e sto bene con te, quindi buttiamoci tutto alle spalle e viviamo questo matrimonio in modo maturo.-
Elisa rimase colpita dalle parole del marito, aveva ragione, fino ad allora si erano comportati in maniera immatura, invece se avessero smesso di litigare avrebbero tratto anche qualcosa di buono da quel matrimonio, un'amicizia.
E così le venne spontaneo abbracciarlo -Scusa- gli sussurrò all'orecchio -D'ora in poi ti avviserò dove vado, solo a patto che lo faccia anche tu. E proverò a non fare scenate per cose ridicole... ma tu smettila di prendere in giro me e Samantha con i tuoi amici!-
Mattia la strinse più forte -Non devi preoccuparti dei miei amici, è tutto sistemato-
Elisa allora sorrise e si sentì felice: stava abbracciando suo marito, avevano fatto pace e avrebbe potuto finalmente frequentare Francesco senza aver paura di nasconderlo a Mattia. Quella sembrava essere un'ottima giornata!

Alla prima ora Elisa aveva lezione di chimica in laboratorio, nell'ultimo mese la professoressa si era incentrata sulla parte pratica, con grande appunto degli alunni, ignari però del terribile compito di fine progetto.
Samantha e Elisa erano nello stesso gruppo insieme a altri due ragazzi, che però facevano poco e nulla.
Quando entrò in laboratorio, così come mentre camminava per il corridoio, tutti gli occhi erano incentrati su di lei.
Un po' a disagio per le troppe attenzioni, si sedette al suo bancone accanto alla rossiccia che la fissava impaziente.
-Cos'è quello sguardo?-
-E me lo chiedi pure?! Mattia Dalmi -il più fico della scuola, almeno per me- è appena venuto a parlarti! E mi ha pure fatto l'occhiolino- disse con fare sognante e mordendo la penna.
-Sì, e allora?-
-Come allora? Ma sai questo cosa vuol dire per te? Adesso non sarai più trasparente, diventerai qualcuno! Ti ha aperto le porte della scalata sociale-
-Secondo me la stai ingigantendo un po' troppo, è solo venuto a parlarmi-
-Io non riesco a capacitarmi del fatto che tu sia così tranquilla, dovresti toccare il cielo con un dito!-
-E per cosa? Perché mio cugino è venuto a parlarmi- Non aveva voglia di continuare in quella conversazione, e si era ricordata del piano di emergenza fornitole dal marito il primo giorno di scuola.
Samantha spalancò gli occhi -Mattia Dalmi è tuo cugino?-
-Così pare-
-Devo venire più spesso a casa tua-
"Scordatelo" pensò Elisa mentre sorrideva falsamente all'amica.
Nel mentre a Elisa arrivò un messaggino.
'Mattia', si parla del diavolo e...

M: Torni a casa con me? O viene coso?

E: Coso ha un nome, e comunque no torno con te

M: Perfetto ti aspetto alla macchina

E: D'accordo ...ah e per informazione: siamo ufficialmente cugini

***
Ciao ragazze! Eccomi con un nuovo capitolo, ho pubblicato solo due capitoli da quando sono scomparsa, ma fatemi sapere se per ora vi stanno piacendo! Un bacione, alla prossima😘

Obbligata a sposartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora