Sono nella mia camera a strimpellare con la chitarra, penso che dopo domani mio padre arriverà da Londra e finalmente posso riabbracciarlo. Ormai sono quasi tre mesi che sono arrivata qui, devo dire che mi sento una di famiglia, Lodo è come una sorella, i signori Comello mi trattano come una figlia, Clara oltre ad essere un’ottima insegnante è un ottima “Zia” e poi c’è Jorge beh lui è come sempre, quando Alex è presente noi stiamo lontani però poi qualcosa ci fa sempre avvicinare. << Ehi! >> sento qualcuno parlare sulla porta mi volto e vedo se non lui, Jorge, entra e piano si dirige verso di me, si siede al mio fianco sul letto e io gli faccio un piccolo sorriso. << Che c’è? È già pronta la cena? Sono solo le 5! >> gli chiedo, << No, è che mi sembravi un po’ giù in questi giorni, volevo sapere come ti senti >>, dice e poi mi guarda, come fa sempre a sapere che c’è qualcosa che non va, sbuffo << Sei l’unico che se ne è accorto, mi chiedo come fai a sapere sempre tutto, sai sempre come mi sento, sei l’unico a sapere che di notte faccio fatica a dormire e non mi hai ancora detto come! >> lui sorride, << Ti tengo d’occhio >> dice semplicemente. Lentamente appoggio la mia testa sulla sua spalla, a quel contato sento il suo corpo irrigidirsi per un secondo << Allora mi dici che hai? >> continua lui << Tante cose >> rispondo << Iniziamo con il fatto che mi manca mio padre, voi siete meravigliosi ma vedi lui è la mia ancora, noi due ci siamo fatti da spalla a vicenda quando mia madre mori, credo che uno senza l’altro non c’è l’avremmo mai fatta, i primi anni sono stati i più brutti, soprattutto per lui, crescere una figlia da sola con il dolore della perdita della persona che amava più al mondo. >> lui mi guarda, non mi sono mai aperta con nessuno su questa cosa nemmeno con il mio ragazzo. << Non parli mai di lei >> mi dice << Mi ricorderò per sempre il giorno che mori, ero piccola ma è come se nella mia testa fosse rimasto impresso quel giorno, mi ricordo mio padre accasciarsi a terra della disperazione, voleva uccidere l’uomo che gli tagliò la strada, stava andando a prendere una torta perché il giorno dopo sarebbe stato il loro anniversario, io avevo paura, ma mio padre fece in modo di crescermi, non ha mai pensato a lui, ma sempre e solo a me e questa distanza con lui è come una ferita aperta >> ho la voce spezzata, una lacrima mi scende sulla guancia, sento la mano di Jorge poggiarsi sul mio viso e pulirmi dalle lacrime che iniziarono a scendere, mi sento fragile, voglio sprofondare << è per questo che non dormo mai bene, nella maggior parte dei miei incubi rivedo tutto di quel giorno, in altri invece sento la voce di mia madre che canta ma io non riesco a raggiungerla e più cerco di avvicinarmi più si allontana da me e io non c’è la faccio più sono sempre più stanca ed esausta finché lei non svanisce nel nulla >> all’improvviso lui mi abbraccia, non ci siamo mai abbracciati veramente da quando sono qui, << io ci sono per te >> mi sussurra lui nell’orecchio, in quel abbraccio mi sento al sicuro, mi fa sentire bene e senza pensieri, vorrei che durasse in eterno. Sciogliamo l’abbraccio << Hai detto che c’erano tanto cose per cui sei giù >> poi mi guarda, << Già, poi ho bisticciato con Alex >>, << Cosa vuole ancora quel… >> e non finisce la frase perché già lo guardo storto, << Sostiene che devo andare via da questa casa >> gli dico << COSA? Ma cosa vuole e poi perché! E poi dove dovresti andare? >>, << Non ne ho idea ma gl’ho detto che io da qua non me ne vado, si è un po’ arrabbiato >>, << Io giuro che non lo sopporto quel… >> lo guardo e poi ridacchio perché ancora una volta si è fermato al mio sguardo prima di insultarlo, mi stendo sul letto e faccio segno a Jorge di stendersi << Hai un ragazzo Tinita! Non possiamo andare a letto insieme >> mi guarda lui serio e poi inizia a ridere, io prendo un cuscino e glielo lancio addosso << Scemo! >>. Abbiamo parlato e riso per un’ora, mi sento molto meglio, Jorge Blanco ha il dono di non farmi pensare troppo, di farmi stare tranquilla, solo a guardare i suoi occhi verdi il mio mondo cambia.
Io e Alex stiamo finendo di mangiare nel cortile dell’accademia, << Allora hai pensato a quello che ti ho detto sul andare a vivere da un'altra parte? >> mi chiede lui, << Assolutamente no, io non me ne va vado da lì!… E’ diventata casa mia! >> dico abbassando un po’ il tono della voce, il suo sguardo cambia, ma non fa tempo a parlare che Diego, Jorge e Facu arrivano, << Ehi Tini! >> dice Diego << Dove sono finite le ragazze? >>, << Non ne ho idea >> gli rispondo, da quando Diego e Lodo si sono baciati lui ha occhi solo per lei, ma Lodo non molla la presa anche se un po’ si è addolcita con lui anche se rimane una testa dura. << Io ho lezione con Beto quindi devo andare >> mi dice Alex per poi girarsi verso i tre ragazzi guardandoli male, mi bacia sulla bocca in un modo appassionato e io mi stacco velocemente e lo guardo un po’ confusa, lui riguarda i ragazzi e se ne va. << Il tuo ragazzo ha dei problemi seri! >> dice Facu, da lontano sento quattro voci squillanti che arrivano dietro di me, Lodo, Mechi, Cande e Alba saltellano e emettono dei gridolini, << State bene? >> gli chiedo con uno sguardo perplesso ma buffo, << Dove sono Xabi e Ruggero? >> chiede Mechi con il fiatone << Già dov’è il mio ragazzo? >> domanda seria Cande mettendosi i bugni sui fianchi, << Tranquilla Cande sono rimasti con Gregorio per vedere dei passi >> risponde velocemente Jorge alzando le mani, << Glielo diciamo lo stesso o aspettiamo gl’altri? >> chiede Lodo alle ragazze, << SISISISISI >> Alba continuava a saltare, lei è sempre molto allegra, non l’ho mai vista arrabbiata o triste, è sempre bello averla intorno, mette allegria. << ALLORA C’E’ LO DITE O NO? >> spalanca gl’occhi Diego che vuole sapere cosa hanno da dire, << Lo dici tu? >> << No lo dico io >> << No IOIOIOIO >>, << Allora!!! >> Sbotta Facu e tutti ci giriamo a guardarlo << Decidetevi >> dice poi piano, le ragazze si guardano e poi Mechi inizia a parlare << Siamo andate da Pablo e ci ha dato il permesso di fare una canzone >> tutti noi le guardiamo perplessi << TUTTI INSIEME! >> e tutte insieme iniziano a saltellare, << Voi siete pazze! >> parla Diego e loro si fermano e lo guardano male, << Abbiamo già un sacco di cose da fare, la nostre canzoni per band, la canzone da comporre per fine anno, tutte quelle che dobbiamo imparare >>, << Difatti è per questo che ci ha detto di progettarla con calma e senza fretta >> risponde Cande. Poco dopo arrivano Ruggero e Xabi e anche loro vengono informati di questa notizia, << Per me si può fare >> dice Ruggero entusiasta << Anche per me >> dico io sorridendo << Mi piace questa idea! >> continuo, << Anche a me! >> parla Jorge e poi mi rivolge un sorriso, alla fine decidiamo di provarci. I ragazzi vanno da Pablo devono fargli ascoltare la canzone che hanno composto e che non ci hanno fatto sentire, siamo rimaste solo noi ragazze, << Che bella collana che hai Lodo >> gli dico, << Me l’ha regalata Diego >> dice alzando le spalle, il ciondolo era a forma di cono gelato, << Dice che ieri è il giorno in cui mi ha vista per la prima volta e stavo mangiando un gelato, ma sinceramente potrebbe essere anche una bugia >>, << infondo io mica lo ricordo >> continua con una faccia buffa. Tutte noi guardiamo Lodo senza parole, << Lodo ha una cotta per Diego >> dice Mechi guardandola con un gran sorriso << SISISISSI che carini!! >> esclama Alba mettendosi le mani sul petto, << MA NO! >> urla Lodo per farsi sentire perché noi tutte parliamo una sopra l’altra, << Oh su dai, ammetti almeno che ti piace! >> gli dico io, << Si, forse, non lo so, io sono un po’ confusa e non mi va di parlarne >>, Mechi gli fa un sorrisino malizioso, << Dai Lodo, gli piaci da quando ti ha vista, te l’ha dimostrato con quella collanina >> si esprime Cande, << E va bene mi piace, contente! Ma per ora non voglio stare con lui perché non mi piace il fatto che ci ha provato con tantissime ragazze e glielo voglio far pesare! >> replica lei alzando le sopracciglia.
Alex non ha preso bene la notizia della canzone, ma io la voglio fare e di certo non sarà lui a farmi cambiare idea, sono in aula di musica e sono felice perché stasera arriva mio padre. Sento qualcuno dietro di me e quando mi giro vedo Sophia che mi guarda, << Sei una vera stupida >> mi dice lei con un tono minaccioso, << non ti permetterò di fare una canzone insieme a Jorge >>, << Io non faccio una canzone con Jorge, io faccio una canzone con tutti i miei amici e se ti rode il fatto che tu non possa partecipare con noi non dipende da me, ma da te che non sei amica di nessuno. >> faccio per andarmene e mi afferra dal polso e si avvicina al mio orecchio << Ragazzina, stai attenta a ciò che fai se non vuoi pentirtene >>, poi mi lascia ed è lei ad andarsene.
Sono in salotto e sto aspettando che mio padre arriva, quando sento suonare inizio a saltellare e Lodo mi guarda ridendo, rimarrà qua fino a Domenica, quindi ho solo due giorni per stare con lui. Apro la porta e lo vedo arrivare, appena scende dell’auto io gli corro incontro e gli salto in braccio << Ciao amore mio >> dice lui con una voce sottile, << Ciao papà! >> gli rispondo << mi sei mancato tanto >>, dopo essere entrati gli racconto tutto quello che è successo, dell’accademia, di Lodo e dei miei nuovi amici, poco dopo arriva anche Jorge, << Salve signor Stoessel >> lo saluta, << Oh ciao caro, allora? riesci a tenere a bada la mia bambina? >>, << Papà non sono più una bambina >> e lo guardo teneramente, poi dalle scale scende Clara e lui ricomincia come al solito a fissarla << Salve >> dice lei sorridendo, lui le prende la mano e gliela bacia << E’ un piacere rivederla >> dice dolcemente, Clara si imbarazza un po’ e arrossisce appena. Siamo tutti in salotto che aspettiamo la cena, mio padre è in una piena conversazione con Jorge, sembrano andare d’amore e d’accordo e io mi avvicino a loro << Questo ragazzo è fantastico, almeno so che sei qui con un ragazzo in gamba >> mi dice sorridendo e io lo guardo un po’ stranita, poi scopro che tifano per la stessa squadra di basket e allora capisco da dove viene tutte questa simpatia. Qualcuno suona alla porta e Vittorio va ad aprire, nel salotto fa capolino Alex che mi si avvicina e mi bacia sulla fronte, mio padre lo guarda male e anche Jorge lo fa, Lodo ha gl’occhi e la bocca spalancata. Cosa ci fa qui, gli ho detto che mio padre veniva qua, << Salve io sono Alex, lei deve essere il padre di Tini >>, << Si >> risponde lui guardandolo ancora in modo strano. << Papà lui è… >>, << Il suo ragazzo >> finisce la frase lui e io mi giro a guardarlo infuriata. << Ah! >> risponde mio padre, << Piacere >>. Jorge lo fissa e io fisso Jorge, i suoi occhi trasmetto tutto il fastidio di questo mondo nei suoi confronti e infondo anche io sono infastidita da tutto questo. Con sorpresa rimane anche lui a cena, noto che mio padre si siede in parte a Vittorio e poi dice a Jorge di sedersi difronte a lui cioè in parte a me, dall’altre parte c’è Alex, difronte e lui c’è Lodo e ai capi tavola ci sono Clara e Isabella, mio padre non parla molto con Alex ma a lui non sembra importare, ad un tratto Alex mi mette una mano sulla coscia e io mi pietrifico all’istante, mi alzo dal tavolo per andare verso la cucina facendo finta di prendere qualcosa, infondo è il mio ragazzo non dovrebbe darmi fastidio penso, ma c’è mio padre e poi c’è Jorge. Finita la cena siamo tutti in piedi intorno all’isola, Alex è in parte a me e Lodo che mi sta addosso siccome sa che Jorge non può, lui è vicino alla porta della cucina che parla con mio padre di qualcosa di serio credo, riesco ad ascoltare poche parole, << Controlla >> e << Stai attento >>, non staranno parlando di me vero? << Ehi Amore >> dice Alex guardandomi di sottocchio << Io ora devo andare >>, lo accompagno alla porta dopo che ha salutato tutti, quando chiudo la porta Jorge esce dalla cucina. << Come stai? >> mi chiede << Non so, non mi aspettavo che andasse così, si insomma >>, << Dimmi cosa è successo durante la cena >>, << Cioè? >> lo guardo, << Quando ti sei alzata dal tavolo, eri nervosa o impaurita. >> … << Non mentirmi, lo sento quando c’è qualcosa che non va soprattutto se riguarda te >>, si avvina a me e mi fa uno strano effetto, di nuovo ha capito che qualcosa mi ha turbato, << Niente è che non volevo che mio padre lo conoscesse… così! >> gli dico, << E tu non parlare con mio padre di me e del mio ragazzo, grazie >>. Mi volto verso la porta della cucina e tronco questa conversazione. Quando sono in cucina noto che mio padre è vicino a Clara e stanno parlando, lui la guarda negl’occhi e lei le sorride, ogni tanto ridono insieme. Vedere mio padre così mi rende felice.
Sono nel letto e penso a tutto quello che è successo a cena, credo che anche a mio padre non piaccia Alex, anche io ho notato qualche atteggiamento strano ma quando siamo in giro soli io e lui ci divertiamo. Poi ripenso alle parole di Jorge, “sento se qualcosa non va, soprattutto se riguarda te“ mi chiedo perché fa così, alcune volte mi tratta come una ragazzina, mi prende in giro e invece altre volte mi prende di sorpresa… alcune volte mi lascia senza fiato.
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Green Eyes
Teen Fiction" 《 Ehi svampita guarda dove vai 》dice una calda e sensuale voce maschile. Alzo lo sguardo e vedo due grandi occhi verdi." Cosa succede quando due regazzi tanto diversi si incontrano? Tutto può cambiare la realtà, una ragazza forte e passionale si s...