Parlare nel sonno.

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E’ notte fonda, come al solito non riesco a dormire, quando sto tornando in camera, dopo essere andata in cucina a prendere una bottiglietta d’acqua, sento un melodia, mi accorgo che proviene dalla stanza di Jorge, la ascolto per non so quanto, quando all’improvviso la bottiglietta mi scivola dalle mani e faccio rumore, sento che smette di suonare e velocemente mi chiudo in camera mia prima che lui si accorga della mia presenza, ho il cuore a mille quando sono nella stanza, spero non mi abbia visto.
 
E’ domenica pomeriggio e sono in un parco con Alex, io sto bevendo un frappè e lui sta mangiando il gelato, fa abbastanza caldo, indosso una gonna morbida a vita alta, bianca e sopra una maglietta fucsia infilata dentro. Mi accorgo di essere nello stesso punto dove mi scontrai con Jorge la prima volta, << Tutto bene? Sembri pensierosa >> dice Alex guardandomi confuso, << è che ho litigato con Jorge e non ci parliamo molto ultimamente. Tutto qui! >> lui mi guarda e la sua espressione sembra cambiata e il tono è più severo ma comunque calmo << Perché ti preoccupa tanto di quello che ti dice lui?? C’è qualcosa tra di voi?? >> io rimango stupita da questa affermazione << NO! Ma cosa dici! E’ che non è facile vivere con una persona con cui hai litigato >>, ha una luce strana negl’occhi, mette quasi inquietudine, poi ritorna normale << Ah ok! >> dice ma non ne sembra convinto. Il resto del pomeriggio passò bene, abbiamo parlato molto e anche riso, ho scoperto che è stato in Spagna per 3 mesi, che gli piacciono i film horror e che sa giocare a tennis e a golf. Di me non gli raccontai molto, non so perché. Quando sono le cinque di pomeriggio ci salutiamo, << Allora ci vediamo domani all’accademia >> << Si >> rispondo io, lui si avvicina piano e mi bacia, questa volta lo ricambio, il bacio è corto, infondo non voglio gettarmi su di lui non lo conosco abbastanza anche se lui non si frenerebbe come me, lo noto dai suoi atteggiamenti. Quando se ne va mi ricordo della strana luce nei suoi occhi che mi ha fatto provare quasi paura, chissà a cosa stava pensando.
Dopo cena le ragazze mi vengono a trovare, sono così contenta di vederle, ognuna di loro ha qualcosa di speciale e anche sa è da poco che mi conoscono mi trattano come se fossi con loro da sempre. Siamo in camera di Lodo, la sua stanza è la più bella che io abbia mai visto, le pareti sono di un marrone scuro mentre il soffitto è bianco, sulla destra si trova il letto, di legno bianco con le coperte rosa e i cuscini marroni, sopra di esso si trovano due quadri bianchi con disegnati dei fiori molto fini di colore viola, sulla parete di fronte a noi c’è un cassettone bianco con uno specchio come quelli di un tempo, in parte c’è una scrivania dello stesso colore, sul quel lato del muro ci sono disegnati tutti fiori bianchi, la finestra si trova difronte al letto, grande che illumina tutta la stanza. << Allora come è andata oggi? >> chiede Cande curiosa, << Bene! Anche se c’è stato un momento strano >> << Quale? >> dice Lodo guardandomi preoccupata, << Niente, è che ad un tratto ha fatto un’espressione che mi ha fatto quasi paura! >> dico sedendomi sul letto, << Si ok ma di cosa parlavate? >> continua lei, << Di Jorge >>, << Ve l’ho detto io che gli piace! >> urla Mechi dal bagno << No, gli stavo solo dicendo che abbiamo discusso e lui ha fatto quell’espressione >>, << E’ strano, ma magari è solo un po’ geloso e tu hai percepito male il suo sguardo >>, e io faccio spallucce guardandola, << Ah vi dico io come stanno le cose, Alex crede, come me, che Jorge e Tini si piacciano e lui avrà sicuramente pensato di sbranarlo appena l’hai nominato, anche Jorge d’altronde lo vuole sbranare >> dice Mechi dopo essere uscita dal bagno, << Ma cosa dici Jorge non vuole fare niente a Alex >> risponde Lodo, << Si invece, io Jorge lo conosco da quando è nato e so come pensa e quello che pensa! >> dice poi Mechi seria, << A proposito lui dov’è? >> chiedo io perché non ho visto Jorge a cena, << Ad un appuntamento con una che si chiama Chantal >> dice Lodo dicendo quel nome come una di quelle ragazze viziate e con la puzza sotto il naso e tutte insieme iniziamo a ridere, però nel profondo sentivo qualcosa, una sensazione di fastidio che non se ne voleva andare. Bussano alla porta, << Scusate l’interruzione signorine >> dice delicata la voce di Rosa << E’ arrivato qualcosa per lei da Londra >>, avevo detto a mio padre di mandarmi ogni tanto alcune delle mie cose siccome erano troppe da trasportare tutte insieme. Io e le altre scendiamo all’ingresso, Clara è sul divano a guardare un film e ci sorride e vedo un enorme mazzo di girasoli, li conto e sono sette, guardo un po’ stordita Rosa e lei mi guarda altrettanto in quel modo, eppure sul biglietto c’è scritto “Da Alejandro Stoassel “, lo apro e impallidisco, << Che hai Tini? >>, io inizio a leggerlo, << Vorrei ringraziarla per essere un ottima insegnate e consigliera per mia figlia, lei è davvero splendida. >> alzo la bustina dove era contenuto il biglietto e lo faccio vedere alle ragazze “Per Clara” c’è scritto, << Signorina Claraaaaaa >> urla Mechi << c’è qualcosa per lei >> Clara si alza stranita e io ancora non parlo , << Questi sono per lei >> dice Cande indicando il mazzo di girasoli che ho in mano, io glieli porgo insieme al biglietto e lei arrossisce e inizia a ridere, io adoro questa donna, in queste settimane l’ho conosciuta bene e devo dire che mi dà sempre ottimi consigli e mi ascolta, mi chiede sempre se va tutto bene e poi la cosa che adoro di lei è il fatto di essere giovanile, sa stare in mezzo ai ragazzi e li capisce. << Tuo padre è fuori di testa >> dice guardandomi << Chissà se ha mandato dei fiori anche a Beto o a Gregorio >> a quel pensiero tutte ci mettiamo a ridere.
Alle dieci e mezza di sera le ragazze vanno a casa perché il giorno dopo c’è lezione, ed è Lunedì si sa che è il giorno più difficile per svegliarsi, io come al solito non riesco a dormire, Vittorio è appena salito in camera e Isabella l’ha seguito e poi anche Clara, decido di mettermi sul divano a guardare qualcosa ma prima vado in cucina a prendere la vaschetta di gelato e un cucchiaio, sono sul divano, indosso solo una maglietta larga e lunga che mi arriva a metà coscia, quando sento entrare qualcuno dalla porta principale, mi allerto un attimo e poi mi ricordo che Jorge non era in casa, quando mi vede si ferma e si avvicina al divano e poi si siede accanto a me e mi guarda, io continuo a fissare il televisore anche se c’è la pubblicità e a mangiare il mio gelato, << Cosa guardi? >> mi chiede lui senza staccarmi gl’occhi di dosso, << Un programma dove fanno vedere video di persone a cui succedono o fanno cose che fanno ridere… e tu come mai sei già a casa? >> … << di solito a quest’ora di un appuntamento dovresti essere nella fase che ti piace di più >> e continuo a non guardarlo, mi toglie il cucchiaio dalle mani e questo mi costringe a girarmi verso di lui << Ehi che fai? >>, lui prende una cucchiaiata di gelato e la mangia << Mangio il gelato Tinita! >> sorride e dentro di me mi rilasso vedendo quel sorriso, << Vai a prenderti il tuo cucchiaio >> dico io un po’ irritata, << Preferisco il tuo >> risponde guardandomi intensamente negl’occhi, << Comunque non mi piaceva >> continua mentre si prende un'altra cucchiaiata di gelato << Chi? >> chiedo io, mi ha distratta il fatto che è ritornato il Jorge di sempre, o almeno credo, anche se mi irrita, però lo preferisco così che quando non mi parla, << La ragazza, bella ma quando voleva continuare non so, qualcosa mi ha fermato >> lui rialza lo sguardo su di me e io mi riprendo il cucchiaio, sorrido sotto i baffi << Jorge Blanco che non riesce a fare meta >>, << Ehi! >> mi riprende lui << Io posso fare meta quando voglio, il punto è con chi >> sembra serio, << e da quando ti importa? >> domando io guardandolo inclinando la testa da un lato, << Non mi importa è solo che con lei non mi andava, tutto qui! >> io inizio a ridere di gusto, << Che hai da ridere? >>, << Sei un tipo strano Blanco >> e rido ancora finché non ride anche lui. << Posso rimanere a guardare la tv? >> mi chiede << E’ casa tua, puoi fare quello che vuoi! >> lo guardo, mi sorride e poi << Allora Tinita, cosa ci facevi l’altra notte fuori dalla mia porta? >> rimango di sasso, mi ha sgamato, perché mi faccio sempre beccare? << Mi hai vista? >>, << No però so che eri tu, non sono stupido, sei tu quella che non dorme mai! >>. << Tu come fai a sapere che non dormo mi spii? mi hai messo una microspia? un gps? >>, ride << No, e non cambiare discorso >> dice come per rimproverarmi << Ti ho solo sentito suonare e mi sono avvicinata per ascoltare >> dico a bassa voce come per scusarmi, << Bene quindi sei tu che mi spii? >>, << Vaffanculo Jorge >> gli dico facendogli un finto sorriso.
<< Che state facendo voi qui? >>, quando sento questa voce mi sveglio senza aprire gl’occhi, sono intontita non mi ricordo neanche di essere tornata in camera e non ricordo il tempo di dormire così bene, senza incubi o pensieri, << Allora? >> sento il tono agitato di Lodo e mi accorgo di essere sdraiata su qualcosa, apro gl’occhi e mi trovo in salotto con la mia amica che mi guarda con i pugni appoggiati hai fianchi e lo sguardo severo. Quando alzo gl’occhi e scopro di essere sdraiata sopra Jorge, con la testa appoggiata sul suo petto e le gambe incrociate con le sue, mi alzo di scatto e guardo Lodo spaesata senza capire, << Non è come pensi, ci siamo addormentati, o almeno credo >> gli dico e la guardo per vedere la sua reazione, << Oh Martina sei una sciocca, hai dormito con mio fratello >>, << E’ stato uno sbaglio io... io… >> non sapevo cosa dire, sono confusa, come ho potuto addormentarmi? Con lui? << Ti credo Tini! >> dice poi all’improvviso << ma non deve più succedere! >>. << La smettete di parlare voi due? >> sentiamo Jorge dire con voce assonnata, << No stupido! E andate a prepararvi che dobbiamo andare in accademia >> e lei gli tira una cuscinata in faccia, << se non la smetti chiamo Diego e lo invito a stare qui una settimana! >> dice lui alzandosi dal divano.
Ci dirigiamo verso le camere e siamo solo io e lui, sono altamente in imbarazzo spero che Alex non lo venga mai a sapere, anzi devo dire a Lodo di stare zitta su tutto ciò, << Sei carina quando dormi, soprattutto quando parli nel sonno >> sorride lui malizioso << Che hai detto scusa? >> lo guardo con un aria preoccupata, << Quello che hai capito cara Tini! >>, deglutisco rumorosamente << E cosa ho detto? Dimmelo! >>, lui si avvicina al mio orecchio lentamente << è un segreto >> mi dice sussurrando e si mette a ridere. << Quindi tu eri sveglio? >> chiedo io con faccia interrogativa, << Si ti sei addormentata verso le undici e mezza, ti ho fatto sdraiare io, ti ho ascoltato un po’ parlare e poi mi sono addormentato >> e smette di camminare per guardarmi << e perché non mi hai svegliato o che ne so portato in camera mia? Che figura che abbiamo fatto con Lodo! >>, dico io sospirando e passandomi una mano sulla fronte, << Dormivi così bene che non volevo svegliarti, comunque non so come siamo finiti uno sopra l’altro e non preoccuparti per Lodo >>. Sono agitata e non so più a cosa pensare, << V-vado a prepararmi >> dico e lui si avvicina a me e mi porge un bacio sulla fronte e entra in camera sua. Ho sentito una corrente dentro di me al tocco della sue labbra sulla mia pelle, come poteva un suo semplice e casto bacio farmi tremare più di un bacio sulle labbra del mio cosiddetto ragazzo? Devo togliermi questi pensieri dalla testa!
 
Il ragazzo è seduto in camera sua e fissa un foto di Martina, è ossessionato da questa ragazza, posa le sue dita sull’immagine e ne accarezza il volto, nella sua testa desidera che sia sua e solo sua e sicuramente quel Jorge Blanco non gli avrebbe portato via ciò che voleva e di arrivare dove voleva.

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