Supereroe

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Oggi passerò tutto il giorno con mio padre e non vedo l’ora, mi sveglio e scendo a fare colazione, indosso dei pantaloncini a vita alta, una canotta bianca infilata dentro e le scarpe da ginnastica. << Buongiorno Papà! >> e gli schiocco un bacio, << Buongiorno Tesoro >>, in quel momento anche Jorge entra in cucina, << Buon Di a tutti >> dice guardando mio padre e poi mi sorride dolcemente, stavo per prendere l’ultimo croissant che c’è in tavola quando lui lo afferra per primo, << Ehi! Ridammelo >> e inizio a inseguirlo con passo veloce per la cucina, mentre lui se la ride << Tinita se lo volevi dovevi essere più veloce >>, Clara ci guarda e ride, ormai è abituata a vedere queste cose, mio padre ci fissa ma dal suo sguardo non si capisce a cosa stia pensando. << Sei cattivo >> lo guardo facendo gl’occhi più dolci del mondo, << Ok, ma sappi che è solo perché sei tu >> mi dice, io gli sorrido e lui mi passa il croissant, poi lo vedo avvicinarsi velocemente a me, per un attimo mi prende il panico e poi da un morso alla brioches << Un assaggino >> dice ridendo e io inizio a ridere con lui. Devo togliermi dalla testa i pensieri poco casti su Jorge ogni volta che mi si avvicina.
 
Siano in giro per Buenos Aires, è pomeriggio e finalmente io e mio padre siamo soli. << Che hai papà? >> gli chiedo quando siamo seduti in un bar a berci un succo di frutta e vedo che mi sta guardando. << Tra te e quel Jorge c'è qualcosa? >>, alla domanda sgrano gl’occhi << No papà assolutamente, come ti è venuta questa idea, poi il mio ragazzo è Alex >> gli dico, << Si ma io preferirei quell’altro, e poi stamattina sembravate così in sintonia, anche io mi divertivo a far impazzire la mamma quando la corteggiavo, lo facevo per attirare la sua attenzione. >>, << Io e Jorge siamo molto amici >> gli confermo io, << Beh parla per te, non sai quel che pensa quel ragazzo >> mi risponde lui, ora anche lui deve credere a cose che non esistono? Perché nessuno capisce che io e Jorge siamo solo amici e che stiamo bene insieme così e basta? Dopo la bibita riprendiamo a passeggiare, << Sai Tini… >> inizia a parlare mio padre << Nella vita bisogna buttarsi nelle cose, non esitare troppo, non pensare troppo ma il giusto, dovresti vivere delle tue emozioni, non importa poi se verrai ferita o ti farai del male perché almeno avrai provato qualcosa di vero, qualcosa per cui vivere, credo che noi umani non sapremmo cos’è la felicità se non esistesse il dolore, la vita non può essere perfetta, anche nelle favole c’è la parte oscura, quella che fa male, ma bisogna buttarsi, potrebbe succede che tutto va come vorresti o potrebbe distruggerti ma sicuramente non vivrai con il rimorso di non aver provato qualcosa di vero e puro. >>, io lo guardo un po’ confusa << perché mi dici così? >>, << Perché credo che tu stia scappando da quello che in realtà provi, perché semplicemente hai paura di stare male >>, << Non capisco! >> continuo a guardarlo confusa, << Oh credimi un giorno, molto presto capirai >>. Camminiamo per cinque minuti in silenzio << Perché non ti butti e chiedi a Clara di uscire con te? >> domando a mio padre, lui fa una faccia buffa << Io… no Tini, cosa vai a pensare e poi sono troppo vecchio per queste cose >>, mi risponde lui imbarazzato, << Ma smettila papà, hai appena detto che bisogna buttarsi allora buttati >> lo guardo smettendo di camminare, << Dici? >> mi chiede lui, << Si sarei felice se tu conoscessi qualcuno con cui passare il resto della tua vita >> e lo abbraccio, << A volte dimentico che sei diventata grande >> mi guarda lui con gl’occhi lucidi, << Dai papà non fare il sensibile >> e inizio a ridere e lui mi sorride. Oggi abbiamo girato per ore camminando e chiacchierando.
 
Siamo a casa e sono in camera di Lodo, << Allora com’è andato il pomeriggio? >> chiede, << Benissimo, sono così felice che sia qui, peccato che domani riparte >>, << sì ma ci siamo sempre noi a tenerti compagnia! >> e sorride e io annuisco con la testa << I migliori amici del mondo! >>. Poi guardo Lodo e noto che ha un aria strana, << Che hai fatto tu oggi? >> le domando incuriosita, << Sono andata a prendere un gelato con Diego! >>, << Aspetta, aspetta, aspetta… è successo qualcosa? >> le chiedo alzandomi dal letto e avvicinandomi a lei, << NO >> mi risponde seccamente << Però è stato carino e divertente! >>, << Carino e divertente? >> chiedo con un tono alquanto confuso << Si >> dice mentre continua a sistemare i vestiti nella sua cabina armadio, << Dovresti smetterla di farlo soffrire così >> affermo io, << Mmm, Non ancora >> e si gira per mostrarmi un sorriso, << Ora mi faccio una doccia >>, io esco dalla sua camera e sto pensando a quello che mi ha detto oggi pomeriggio mio padre sul buttarsi e di vivere di emozioni, forse dovrei dirlo anche a Lodo, così il povero Diego potrà rilassarsi un pochino. BUM, sbatto mi sbilancio e finisco in terra, indovinate contro chi? << Ah Jorge sei sempre in mezzo >>, << Sei tu che non guardi mai dove vai >> borbotta lui, << Ah simpatico! >>, poi mi accorgo che mi fa un po’ male il polso e faccio una smorfia, << Tutto ok? >> mi chiede Jorge e mi aiuta a rialzarmi, << Si devo aver appoggiato male il polso nel cadere, perché ho sbattuto contro un idiota che di nome fa Jorge >> gli dico e lui fa un sorrisetto, << Dai andiamo in cucina che ti metto un po’ di ghiaccio! >>, << Non ho bisogno del tuo aiuto >> lo informo, << Si invece >> mi dice lui appoggiandomi le mani sulle spalle per farmi girare e farmi camminare. Siamo in cucina e mi poggia il ghiaccio sul polso, io sono seduta sull’isola e lui è in piedi difronte a me << Ah è freddo! >> dico appena sento il contatto sulla mia pelle, << Perforza >> risponde lui, mi guarda e quando siamo così vicino e incrocio i suoi occhi le miei idee si confondono, il mio corpo è percorso dai brividi. << Grazie mio supereroe dagl’occhi verdi >> dico io piano sorridendo, lui poi si mette in una posizione bizzarra e urla << SuperBlanco sempre pronto ad aiutarla signorina >>, io rido e non riesco più a smettere. << Che ce da ridere? >> chiede Lodo entrando in cucina, evidentemente ha finito di farsi la doccia, << E che hai fatto al polso? >> subito il suo sguardo si posa su Jorge, << io non ne ho colpa, ha fatto tutto lei, ha sbattuto, è caduta e si è fatta male al polso >> dice lui alzando le mani << Oh sei sempre la solita >> ride Lodo. Dopo una squisita cena preparata da Rosa, gli adulti vanno in salotto mentre parlano delle loro cose, << Che fate stasera? >> chiedo a Lodo e a Jorge, << Io vado con Alba a vedere un film, mi ha chiesto se l’accompagnavo siccome le altre sono occupate con i loro fidanzatini! >>, << Potresti averne uno anche tu se non fossi così testarda! >> gli rispondo, poi lei sparisce dietro la porta della cucina per andare a prepararsi lasciandoci soli mentre aiutiamo Rosa a sistemare, << E tu? >> guardo Jorge accorgendomi che era vestito con i pantaloni della tuta e una semplice maglietta. << Sto a casa! >>, per questa sera io decisi di stare a casa a guardare un film con mio padre, che se no sarebbe rimasto solo con Clara siccome i signori Comello dovevano andare a trovare degl’amici di famiglia, << A casa? Ma è sabato! >> lo guardo torva. << E Quindi >> mi fissa lui. Siamo in salotto, sono già tutti usciti e mi trovo in imbarazzo, siamo Clara, mio padre, Jorge e io seduti in quest’ordine sul divano che guardiamo un film sulla tv che non è un gran che, << Che hai non ti piace? >> chiede Jorge, io faccio un ghigno come per fargli capire che è così. A mio padre invece sembra piacere, ma sicuramente gli piace più Clara del film.
 
Mi sveglio nel mio letto, mi domando come ci sono finita, ricordo che stavo guadando il film e che misi un cuscino sulla spalla di Jorge per appoggiarmici. E’ notte fonda e ho molta sete, faccio per alzarmi quando noto una bottiglia d’acqua sul comodino, chiunque l’abbia messa qui è un genio così non devo alzarmi per andare fino alla cucina, faccio dei grandi sorsi e poi torno a dormire. Sto camminando in questo lungo sentiero quando sento la voce di mia madre cantare e io comincio a cercarla, continuo a correre senza mai riuscire ad arrivare a lei, al suono della sua voce. Sono esausta e mi inginocchio a terra, quando sto per arrendermi e lasciarmi andare vedo Jorge davanti a me << Io ti posso aiutare, con me sarai al sicuro >>, lui allunga la mano e mentre io sto per afferrarla mi sveglio.
 
Sono sudata, ho il fiatone e il cuore mi batte all’impazzata, mi alzo e mi butto subito sotto la doccia, fredda per farmi riprendere da ogni sensazione che mi ha lasciato quel sogno. Mi asciugo velocemente i capelli e poi me li lego in una cosa alta, indosso una gonna nera a ruota morbida e sopra una maglietta azzurra. Quando entro in cucina vedo mio padre seduto a far colazione insieme a Vittorio, Isabella e Clara. << Dove sono gl’altri? >> chiedo << Stanno ancora dormendo cara >> mi risponde Isabella posandomi una mano sulla guancia. Questa donna è così raffinata, a modo, sempre molto gentile. Ma tutte questa eleganza nasconde una donna forte e decisa, è una di quelle donne che non ti lasciano scampo se le ostacoli. Sto mangiando le fette biscottate con la nutella quando << Non ti è piaciuto il film di ieri vero? >> mi guarda mio padre, << Mmm non molto se poi consideri che mi sono addormentata >>, ridacchio io. << Non mi sono nemmeno accorta che mi hai portato a letto >> continuo a parlare, << Dormivi come un sasso ti credo e poi ti ha messo Jorge a dormire, io ti avrei lasciato lì! >> mi dice, a quell’informazione la mia mente inizia a vacillare, nella mia testa si forma l'immagine di Jorge che mi porta in braccio in camera mia, mi accorgo di aver smesso di mesticare quando sento Lodo e Jorge battibeccare entrando in cucina, cerco di non guardarlo ma lui viene verso di me mi della un colpetto sulla testa con la mano e mi dà il suo solito buongiorno ma questa volta io arrossisco un po’ per via di quello che ho appena saputo, spero che non se ne sia accorto. Mio padre partirà verso le sei per tornare a Londra, quel pomeriggio stiamo tutti insieme in piscina e c’è anche Alex. Sono sul bordo seduta con i piedi immersi nell’acqua, Alex è in parte a me e stiamo parlando, Jorge non mi si è mai avvicinato da quando è arrivato, perché non vuole farci litigare ma so che ci tiene sott’occhio. Vado nella casetta per prendermi qualcosa da bere e sgranocchiare e Lodo mi segue. << Come va con il tuo ragazzo invadente? >> chiede lei, << Bene! Si può dire, anche se non l’ho ancora perdonato per essersi presentato qui a conoscere mio padre senza il mio permesso! >> dico un po’ arrabbiata. Salgo al piano di sopra per andare al bagno e sento Jorge nella stanza grande parlare al telefono. << Ok non vedo l’ora, non aspetto altro cara>> dice, il mio stomaco si stringe un po’, starà parlando con una ragazza? Sicuramente, penso poi io. Quando torno giù sono pensierosa << Tutto bene Tini? >> mi domanda Alex, << Si certo! >> dico, ma credo che il tono della voce mi tradisca perché lui sembra non crederci. Quando Jorge esce dalla casetta in piscina lui lo guarda male e subito mette un braccio intorno alla mia vita come se stesse segnando il territorio. Noto che mio padre ci guarda poi Jorge lo raggiunge e iniziano a parlare, vorrei tanto poter essere me stessa con Jorge anche quando c’è Alex ma so che gli dà molto fastidio anche se l’ho rassicurato milioni di volte sul fatto che tra me e Jorge non c’è nulla. Il resto del pomeriggio è abbastanza tranquillo, Lodo ha ricevuto cinque o sei chiamate da Diego, Jorge è discreto e non mi si è mai avvicinato per parlarmi e ho provato anche a far conoscere meglio mio padre e Alex anche se il suo atteggiamento non è dei migliori siccome continua a dire a mio padre che Jorge non è un ragazzo affidabile.  Sono le sei Alex se ne va e mio padre sta partendo per l’aeroporto, lui e Clara si sono messi d’accordo che la prossima volta che sarebbe tornato sarebbero usciti a cena, lei gentile e premurosa è venuta a chiedermi se poteva e ovviamente gl’ho detto di sì. Ho le lacrime agl’occhi, sulla porta siamo rimasti solo io e lui, mi dà un bacio sulla fronte, mi abbraccia e poi sale in macchina mentre io continuo a guardarlo. Sono triste, so che qua ho molti amici e una nuova e stupenda famiglia ma lui è il mio Papà, l’unico uomo che amerò per sempre e che non vorrei mai perdere. Quando rientro trovo Jorge in salotto, << Tutto bene? >> mi chiede dolcemente e io lo guardo per un attimo fissando i suoi occhi, poi senza pensarci mi getto tra le sue braccia per abbracciarlo, né ho proprio bisogno, lui ricambia subito il gesto, questo contatto mi calma, mi fa sentire leggera. << Stai tranquilla, andrà tutto bene. >> dice, << Hai qui il tuo supereroe >> e ancora con il muso schiacciato sul suo petto ridacchio.

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