Cuando me voy

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Sono in un bar in centro e sto aspettando Alex che mi ha chiesto di incontrarci, il locale è molto carino, ha le pareti lilla con dei ricami argento luccicante, i tavoli bianchi con al cento un vasetto con dei fiori rosa pallido, il bancone è argento e difronte ad esso ci sono pochi sgabelli del colore delle pareti, dal soffitto pendono dei lampadari che sembrano dei rami intrecciati, argento e grandi, una parete è fatta tutta di vetro così mi permette di vedere fuori. Dopo un quarto d’ora circa Alex arriva e si siede difronte a me ma prima mi dà un bacio sulla guancia << Ciao >> sorrido, << Perché tutta sta fretta di incontrarmi >> gli chiedo, << Beh oltre al fatto che avevo molta voglia di vederti devo darti una cosa… un regalino! >> io lo guardo un po’ perplessa, poi poggia sul tavolo una scatoletta con il fiocco e me la porge, lo fisso un istante e poi la afferro. La apro piano e dentro ci trovo due braccialetti, hanno un cordoncino azzurro, poi noto tre ciondoli, una M, un Cuore e infine una A. << Ti piacciono? >> chiede lui guardandomi, << S-si grazie. Ma perché due? >> domando ancora confusa da tutto questo, << Uno per te e uno per me! >> lui allunga le mani afferra uno dei due braccialetti e mi fa segno di porgere il braccio per poi sistemarmelo al polso. Infondo è una cosa davvero carina e dolce ma stiamo insieme da quasi tre mesi ed è ancora poco per me, non riesco ancora a fidarmi al cento per cento con lui, ha ancora un lato che io non riesco a vedere. << Ehi tutto ok? Non ti piace? >> mi guarda Alex con quella strana luce negl’occhi << C-cosa no, no è che sono stupita, è davvero bellissimo! >> e poi posa se sue labbra sulle mie.
 
Siamo sedute sull’erba nel cortile dell’accademia, ormai noi 5 siamo inseparabili. << Secondo me è stato carino Alex ma praticamente vai in giro come se avessi una targhetta con scritto che stai con lui >>, dice Cande guardandomi, << senza offesa! >> continua e io rido, << Già, è come per far sapere a tutti che stiamo insieme, che io appartengo a lui. >> dico con uno sguardo perso << Tu non appartieni a lui! >> parla Mechi con un tono deciso, << Già non devi dire così, anche se lo sembra ma magari lui è semplicemente fatto così! >> borbotta Lodo per convincermi ma per convincere anche se stessa delle sue stesse parole. Sono pensierosa, quando da lontano vedo Sophia vicino a Jorge, per un momento il mio respiro si ferma, vedo che lo abbraccia e lui ricambia il gesto. Odio profondamente quella ragazza. << Ho un idea >> esclama Lodo all’improvviso, << Sabato Pigiama party nella casetta in piscina solo donne! >>, << Sisisisisisisisi sono felice >> urla Alba saltando praticamente in braccio a Lodo, << Si mi piace come idea >> dico sorridendo. Mi piace l’idea di sfogarmi un po’ con le mie amiche, << Mangiamo tanto, balliamo, cantiamo e ci raccontiamo i segreti! >> si alza di scatto Mechi con il pugno alzato, << Che segreti avete voi? >> chiede Ruggero arrivando con il resto dei ragazzi, << E a te che importa? >> si alza Cande con la faccia arrabbiata e le braccia incrociate, << Ma tesoro… dai era per dire! >> dice Ruggero mentre la insegue perché Cande ha iniziato a camminare per non ascoltarlo, mentre noi tutti ridiamo. << Sabato facciamo un pigiama party nella casetta in piscina solo noi ragazze! >> parla Lodo guardando seria i ragazzi << e voi non siete invitati! >>, << Come no tesorino mio?? >> dice Diego con una faccia buffa. << Non chiamarmi tesorino lo odio! E poi vogliamo stare tra donne! >> non hanno perso il vizio di prendersi in giro a vicenda, << Cattive >> dice Xabi che si è seduto in parte a Mechi e non smette di sorridergli tenendogli la mano, << Ve ne pentirete! >> avvisa poi Jorge battendo il cinque a Diego, << Ehi voi due che avete in mente di fare? >> chiedo io perplessa << Chi noi? NIENTE! >> rispondono insieme e io li fisso guardandoli male. Lontano Ruggero è riuscito a fermare Cande, e la sta baciando, credo che loro due si amino soprattutto perché amano battibeccare, per poi fare la pace. Facu sta arrivando di corsa e quando ci raggiungono anche Cande e Ruggero lui inizia a parlare << Pablo oggi ci fa suonare la nuova canzone durante la lezione!!! >> dice lui esaltato << Davvero? >> esclamano i ragazzi e di scatto Jorge si gira subito a guardarmi. Vorrei potergli parlare tranquillamente senza problemi ma non posso, non qui, difatti da lontano vedo arrivare Alex che ha appena finito la lezione con Beto. << Ciao tesoro >> mi dice quando arriva, << accompagnami a prendere una bibita così poi andiamo alla lezione di Pablo >>, io mi alzo senza neanche parlare e mi avvio con Alex verso il bar sento gl’occhi di tutti su di me ma soprattutto i suoi. Mentre siamo al bar mi viene in mente che devo dirgli che sabato sera starò con le ragazze, << Ehm… Sabato sera io e le ragazze facciamo un pigiama party nella casetta in piscina, quindi non uscirò! >> gli dico, dentro mi sento quasi spaventata a dirglielo << Te lo scordi se ci sono tutti quei mocciosi in casa! >> mi dice lui nel suo lato oscuro, << Primo non sono dei mocciosi e poi per loro è vietato venire li, è una cosa solo per ragazze!! >> dico irritata, lui mi guarda per un po’ << Ok ma se vengo a sapere che si è avvicinato a te io… >>, << Io cosa? >> lo guardo scioccata << Io mi terrò costretto a parlargli >> dice con un aria più calma.
 
Siamo in aula, << Bene ragazzi, oggi Jorge, Diego, Xabi, Facu e Ruggero ci fanno sentire una canzone che hanno composto >> i ragazzi sorridono felici, vedo Jorge salire sul piccolo palco e mettersi dietro la tastiera, io lo seguo con gl’occhi e poi lui mi guarda per un secondo sorridendo appena. Quando iniziano a suonare ascolto le parole della canzone che si chiama “Cuando me Voy “ inizio a dondolarmi al suono della base, tutto un tratto Jorge mentre sta cantando inizia a guardarmi, “Cuando me Voy, me quieres seguir, Cuando yo estoy, tu te quiers ir, Dame el motivo de tu temor, Dame tu amor”, credo di star tremando per via dell’accelerazione del mio cuore, continuo a guardarlo, e quelle parole mi entrano in testa e restano incise li. Perché penso che me la stia dedicando? Più che altro perché sembra proprio così o forse sono solo una stupida. Ascolto quel testo così attentamente per capirne il significato. “Dame Tu Amore “ e ancora Jorge che mi guarda. Finita la canzone tutti applaudono e Diego indica Lodo con la mano come per dedicargliela. Ho bisogno di aria << Non è un gran che! >> dice Alex che è di fianco a me << Che hai? >> continua quando si gira e mi vede, << Niente è che credo di non stare bene, io vado mi sa che… >> mi giro verso l’insegnate << Pablo! Posso uscire non mi sento molto bene! >> l’insegnate si volta e mi guarda preoccupato, << Certo, sicuramente Martina, però devo mandare qualcuno con te non posso mandarti da sola in infermeria >>, << L’accompagno io! >> mi si affianca Alex velocemente, Jorge mi fissa, << No Alex avevo intenzione di sentire proprio te ora per darti il voto! >> l’insegnate si gira verso il resto della classe << Jorge accompagnala tu che hai già cantato e poi vivete insieme così se c’è qualcosa chiamate Vittorio. >>. Alex deglutisce fortemente, io sono allibita, volevo uscire per allontanarmi da lui per respirare e invece ci troviamo a stare solo io e lui e Sophia lei è rossa dalla rabbia. Quando usciamo dalla classe Alex non ci guarda male, ma di più, << Allora si può sapere che hai? >> mi ferma Jorge mentre stiamo camminando nel corridoio, << Niente è che mi manca un po’ l’aria e mi gira la testa >> gli rispondo senza guardarlo negl’occhi, ricomincio a camminare verso l’infermeria e lui senza più parlare mi segue. Quando entriamo in infermeria vedo una signora, avrà cinquant’anni circa, bassina con i capelli neri << Oh Ciao Jorge, da quanto tempo che non vieni qui! >> le sorride lei << Salve Cassandra! >> risponde lui educato, << Che ti è successo cara? >> si avvicina a me per guardarmi, << Il fascino di Jorge ti ha provocato un calo di zuccheri? Non sarebbe la prima volta! >> dice lei ridacchiando e Jorge con lei, io rimango ancor più senza parole, << Gli gira un po’ la testa >> risponde Jorge al posto mio e poi mi guarda e mi sorride piano, mi accompagna al lettino e io mi siedo, non ho la forza di dire neanche una parola. << Non avrai mangiato molto stamattina, i tuoi valori sono tutti apposto, stenditi un attimo e tu Jorge vai a prendergli qualcosa da mangiare, dolce preferibilmente >> ordina l’infermiera, Jorge esce dalla porta e lei mi guarda, << Come hai fatto a convincere Jorge ad accompagnarti qui? >> mi domanda perplessa << E’-è stato il professore a dirgli di accompagnarmi >> balbetto io, << Strano, conosco Jorge, sua madre è una mia grande amica, non l’ho mai visto comportarsi così bene con una signorina >>, io sono profondamente turbata, perché tutti continuano a insinuare cose strane, inizio a credere che sto pensando di piacere a Jorge solo perché sono gl’altri a dirmelo, infondo lui esce ancora con un mucchio di ragazze o almeno credo. << E’ che io sono la ragazza che vive nella sua stessa casa, si come una piccola sorella! >> la guardo io cercando di convincerla. Jorge ritorna nella stanza con una barretta di cioccolato, << eppure stamattina hai mangiato come un maialino >> mi dice lui alzando un sopracciglio mentre me la passa, << Che stronzo che sei! >> gli dico con tono offeso, << Vedo che ad insultarmi ti senti meglio >> e ridacchia, << Già si mi fa sentire meglio >> e rido con lui sotto gl’occhi di Cassandra. Finalmente mi sono calmata, non penso più a queste cose strane e sono ritornata in me. Finisco le lezioni della giornata tranquillamente, anche se Alex mi ha fatto l’interrogatorio su quel che è successo in infermeria.
 
Oggi tutti i ragazzi vengono da noi per cominciare a comporre la nostra canzone, siamo nella sala della musica e stiamo buttando giù delle idee per la base, dopo due ore decidiamo di fermarci perché abbiamo fatto abbastanza per oggi e decidiamo di finire il resto della giornata in giardino. I ragazzi stanno giocando a calcio e noi ragazze siamo sedute al tavolo, << Siamo stati bravi, uscirà una bella canzone >> afferma Cande << Già! Voi siete fantastiche >> dice Alba guardandoci, << Anche tu lo sei! >> gli risponde Lodo, << Loro un po’ di meno, tranne il mio Xabi >> ribatte Mechi indicando i ragazzi e tutte ci mettiamo a ridere. Ad un tratto la palla arriva verso di noi e io alzo d’istinto il braccio e mi becca sul polso dove si trova il braccialetto che mi ha regalato Alex, << Scusa Tini >> urla Diego da lontano << Scusa un corno Diego, sei fortunato che non ho voglia di venire fin lì a prenderti a calci! >> gli riurla dietro Lodo, << Calmati non è niente >> dico io, Jorge si avvicina, è a dorso nudo e con i pantaloncini da basket, per riprendersi la palla, ma prima viene verso di me, << Ti sei fatta male? >>, << No! >> gli dico a voce bassa, in imbarazzo, << Su, fa vedere >> lui afferra il mio braccio, guarda il mio polso e quando vede i ciondoli sul braccialetto lo sento cambiare umore, ormai sono abituata, il suo stato d’animo influenza il mio, ecco perché me ne accorgo mentre le altre non notano nulla. Mi guarda dritto negl’occhi << Non hai nulla >> mi dice girandosi per poi ritornare dagl’altri. Lodo, Alba e Cande vanno nella casetta a preparare dei bicchieri di succo di frutta e qualcosa da mangiare, io e Mechi siamo rimaste sole, lei appoggia i gomiti al tavolo, incrocia le braccia e mi guarda con un sorrisino, le sue labbra sono rosse, ha i capelli ondulati tutti spostati da un lato, la sua pelle candida risplende alla luce, è molto bella, l’ho sempre pensato ma quando inizia a torturarti è la fine. << Cosa sta succedendo? Devo sapere qualcosa! >> dice, poi gira lo sguardo su Jorge e poi su di me, << N-no >> rispondo, << Sai stamattina ho notato qualcosa di strano alla lezione di Pablo, mi sembra di aver visto Jorge guardarti per tutto il tempo della canzone >> gira di poco la testa e socchiude gl’occhi, << Ti sbagli, i-io non ho visto nulla >> il mio nervosismo mi fotte, << Quindi vorresti dirmi che tu non hai fatto finta di star male solo perché eri in imbarazzo per quello che pensavi fosse successo >> continua lei, << NO >> urlo con voce squillante e i ragazzi si girano a guardarmi, Mechi gli fa distogliere l’attenzione su di me e poi ricomincia a guardarmi, << Oh Tini, io ti voglio bene, sei incredibile e sono felice di averti conosciuto ma tu devi sapere che io non sono come tutti loro, io mi accorgo di tutto quello che succede >> si posa la mano sul mento << Dovresti dire a qualcuno ciò che provi realmente! >> continua a guardarmi, sto per cominciare a parlare ma le altre ritornano e i ragazzi in preda alla fame si fiondano al tavolo. Jorge si siede al mio fianco e mi fa un sorriso, << Mangia se no poi ti gira la testa >> e mi porge un muffin al cioccolato, io lo guardo e gli faccio no scuotendo la testa, << Non mi va davvero >> dico, ho lo stomaco chiuso, perché mi sono imbattuta in Jorge Blanco, l’unico che è capace di confondere le mie idee, lo osservo e inconsciamente mi mordo il labbro, per fortuna tutti sono impegnati nei loro discorsi per accorgersene, << Non morderti il labbro Tinita >> sento come un sussurro vicino al mio orecchio, mi riprendo e vedo che Jorge mi guarda con due occhi ardenti poi sorride e si unisce al discorso dei ragazzi.
 
Finalmente sono sola, nel mio letto, mi sto girando e rigirando da più o meno un ora, continuo a pensare alla canzone, “ Hey, mirame vivamos el momento, Hey, hablàme que se detiene el tiempo, Hey, tu y yo, tu la melodia que en mi sintonia nece una cancion “ continuavo a ripeterla dentro di me, spero di sbagliarmi su tutto ciò, magari sono io che vedo certi gesti e li comprendo in modo sbagliato. Jorge ha sempre fatto così con me, si ora è più dolce e carino nei miei confronti perché ormai sono passati quattro mesi da quando sono qui ma fa sempre lo sbruffone, non smette mai di prendermi in giro e di stuzzicarmi. Ancora con la canzone nella testa mi addormento esausta.

Autore: eccovi i capitoli. Stanno succedendo un sacco di cose chissà come Martina gestirà tutto questo. A domani con altri capitoli!

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