Pericoli e Paure.

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Sono in camera mia, sto parlando al telefono con mio padre che a quanto pare chiama più Clara che me siccome sa tutto quello che succede prima ancora che glielo dica, è da più di una settimana che sto pensando a ciò che fare con la mia relazione con Alex, sinceramente ultimamente non mi va molto di stare in sua compagnia, forse dopo il bacio che mi ha dato Jorge ho capito che quello che provo per Alex non è sicuramente amore. Qualcuno bussa alla mia porta << Ciao tesorooo! >> urlano le ragazze in coro e si gettano sul mio letto << che ci fai qui tutta sola? >> chiede Cande, << Ero al telefono con papà! >> dico sviando il fatto che stessi pensando ad Alex, << Allora ci hai pensato bene? Cosa farai con Alex? >> chiede Mechi, che ovviamente non gli sfugge nulla. << Sinceramente non lo so ancora, devo pensarci veramente bene. >>, Mechi incrocia le braccia e mi guarda in malo modo, lei sa quel che realmente sto pensanso. << Comunque siamo venute a dirti che fra un po’ andiamo tutti insieme a provare la canzone >> parla Lodo che ha capito che non volevo parlare di questo, la canzone sta venendo veramente bene, a parte i miei momenti di imbarazzo con Jorge, questa settimana è stato difficile, cerco di comportarmi nel modo più normale possibile con lui e lui si comporta come sempre ma quando mi guarda vedo nei suoi occhi che si ricorda di quello che è successo, io ne sono sicura. Andiamo nella stanza per la musica e Diego si avvicina a Lodo per dargli un bacio, vederli così e non sentirli bisticciare continuamente mi piace, sono teneri l’uno con l’altro, d’altronde si desideravano da parecchio tempo e ora un po’ di pace ci sta. Cande bisticcia con Ruggero, cosa che ormai sono abituata a vedere e difatti non mi preoccupo più perché so già come finisce, Mechi sta parlando con Xabi e lui ride, il loro rapporto è magnifico, loro sono fatti proprio l’uno per l’altra, Alba, Facu e Jorge stanno parlando mentre Facu maneggia con il Mixer, << Eccola qua la nostra Tinita! >> dice Jorge guardandomi, << stavamo parlando giusto di te! >> continua, in quel momento mi sale l’ansia, << A sì? Perché? >> dico e la voce fa capire che sono in ansia << Stavamo dicendo che dovresti essere tu la voce iniziale della canzone! >> mi dice Facu, << Sisisisi >> saltella Alba, << P-Perché io? >>, << Per una questione di voci, ho pensato di fare in modo che le nostre voci creino una diversa tonalità l’una dall’altra, appena proviamo capirai! >> mi guarda Facu << Ah ok! >> dico con un filo di voce. Non mi accorgo che Facu e Alba si sono spostati più in là perché sto guardando nel vuoto << Ehi stai bene? >> mi guarda con gl’occhi socchiusi Jorge, quando mi accorgo che siamo solo io e lui inizio a tremare dentro di me << èèèè, si certo >> dico confusa, << A me non sembra! >> continua lui, << No davvero è tutto ok! >>, << Martina, non dirmi le bugie so che non è così e so cosa ti turba, ma stai tranquilla davvero, io non dovevo fare quello che ho fatto e per colpa mia tu stai così! >> mi fissa lui, << Non è per colpa tua, davvero! >> rispondo con un filo di voce e lo sguardo basso poi mi volto e vado verso Alba e Facu. Ha appena ammesso che non avrebbe dovuto farlo, quindi per lui è stato un errore, quindi io ho tutta questa confusione in testa per nulla, devo per forza fargli capire che non è per lui che sto così, se no penserà che sono una sciocca, uno stupido bacio, cosa dovevo aspettarmi da Jorge ubriaco. Finalmente iniziamo a provare la canzone con la prima parte del testo che abbiamo scritto, sistemando alcune cose qua e là, non vedo l’ora di andare via di qua per poter respirare e stare un po’ sola a riflettere, infondo devo ancora pensare cosa fare con Alex. << Per oggi può bastare >> dice Ruggero, << Già, ho la testa in confusione >> dice Alba guardandoci tutti, << Andiamo a mangiare qualcosa vi prego sto morendo di fame >> afferma Lodo abbracciandosi la pancia, usciamo per dirigerci in cucina ma io vado su per le scale << Ragazzi io vi raggiungo dopo, vado a sciacquarmi un po’ >> in realtà voglio stare un po’ sola, vedo Jorge che mi fissa, entro in camera mia e sento dei passi dietro di me, Mechi entra e chiude la porta. << Tini parla >> esclama lei, io la abbraccio e lei ricambia, << Oh Martina, non stare così! >>, << Jorge mi ha detto che non doveva fare quello che ha fatto! >> parlo mentre sono ancora abbracciata a lei, lei indietreggia di un passo e mi guarda << Non è vero Martina, ti ha detto così solo per non farti stare come stai in questo momento, pensa di averti mandato in confusione, lui non ti ha detto che è stato un errore o che non volesse baciarti, lui ha solo detto di non avrebbe dovuto farlo perché ora sei confusa e strana anche! >> mi guarda con una faccia un po’ buffa e io a quella smorfia ridacchio, << Questo mi ha reso ancora più confusa di prima! >>. << Tini tu sei fantastica e fidati di me Jorge Blanco ti vuole eccome, ma come sei confusa tu è confuso anche lui >> dice Mechi mettendomi le mani sulle spalle, << Tu prima pensa bene cosa fare con Alex e poi penserai a cosa fare con Jorge >> continua, << Già hai ragione! >>.
 
Siamo seduti su una panchina, Alex mi tiene la mano e io sono un po’ nervosa, ho deciso che dopo la giornata di oggi deciderò cosa fare per prendere una decisione definitiva. << Sai che sei bellissima! >> mi dice guardandomi negl’occhi io ricambio lo sguardo, i suoi occhi mi sembrano sempre così vuoti, non come quelli di Jorge, i miei occhi verdi, dove puoi perdertici dentro e non uscirne più. Gli sorrido debolmente e lui posa la mano sulla mia coscia, mi dà un po’ i brividi questa cosa, non riesco a tollerare troppo le sue mani su di me, mi dà un bacio un po’ troppo spinto, ultimamente si sta allargando troppo e io so benissimo dove vuole arrivare, ma io sono indecisa se continuare questa storia o no quindi non posso dargli ciò che vuole. Mi stacco velocemente da quella presa e lui ne sembra infastidito. << Tu hai qualcosa che non va! >> dice fissandomi, << N-no è che oggi non so mi sento strana, non ho molta voglia di stare in giro >> lo guardo seria, << Se vuoi andiamo da me! >> dice ad un tratto, << No davvero! >> rispondo velocemente, << Io davvero sono molto stanca, mi sa che torno a casa. >> mi alzo di scatto e lui mi blocca al polso, si alza e mi ribacia appassionatamente. << Allora ci vediamo domani pomeriggio? >> mi domanda lui prima di lasciarmi andare, << No domani non posso, rimango a casa a comporre la canzone per l’accademia, già che sono a casa da sola ne approfitto >>, << Ok! >> dice con uno strano sorrisino. Mi avvio per la strada e decido di andare a piedi anche se ci metterò quasi un’ora, camminare mi sbollisce almeno un po’ l’ansia, sto camminando e sento un auto fermarsi in parte a me e quando mi giro vedo Jorge, << Che fai sei impazzita? >>, << No perché? >> lo guardo in malo modo, << Dai salta su che ti porto a casa! >> dice lui sorridendomi, << No davvero voglio camminare sono nervosa e voglio scaricarmi un po’ >>, lui mi guarda con un sorrisetto, << So io come farti rilassare >> dice, per un attimo lo guardo << Come? >> chiedo, << Tu sali in macchina e fidati di me! >>, esito un attimo e poi decido di salire, sta guidando verso una strada che sale, ad una certa altezza noto che su un lato c’è uno strapiombo che si affaccia sull’oceano, la musica sulla radio è a tutto volume, << Ora alzati e urla! >> dice, << COSA? >> dico io guardandolo confusa, << Alzati in piedi, respira profondamente e urla, goditi l’aria che ti freccia sul viso e fatti invadere dalla sua energia! >> risponde, non sono molto convinta di quello che dice, mi alzo in piedi e lui accelera, inizio a sentire il vento sul mio viso e urlo, << Più forte! >> sento la voce di Jorge dire, io rido e urlo ancora, è vero inizio a sentirmi meglio, è una sensazione fantastica, sulla sinistra vedo l’oceano, l’aria fresca mi sfiora dolcemente ed è come se al quel tocco mi portasse via tutta l’ansia. D’istinto allargo le braccia urlo un'altra volta, vedo Jorge ridere e a quella visione inizio a ridere anche io. Mi sento molto meglio, libera dalla mia paura di prendere una decisione sbagliata, ma questo momento mi ha fatto capire che con Alex non può continuare, mi dispiace ma non provo per lui quello che lui prova per me e non è giusto nei suoi confronti, io non ho tutta quella passione che lui prova per me, è un bel ragazzo, simpatico, mi piace stare con lui ma non quando si comporta in quei modi strani che mi fanno sempre paura. Jorge va verso casa, << Grazie! >> gli dico sorridendogli piano, << E’ sempre un piacere e poi ti preferisco di buon umore, se no sei una rompi scatole! >>, << Come ti permetti Jorge Blanco dei miei stivali? Tu dovresti inginocchiarti hai miei piedi solo per il semplice fatto che sei ancora vivo! >> dico alzando un sopracciglio, << Oh oh! come siamo acidelle oggi >> dice voltandosi a guardarmi. << Sei fortunato che stai guidando e non ti posso colpire! >> e lui ride, quanto mi piace quando ride, tutto il mondo sparisce e rimane solo lui con quella risata, mi lascio andare e rido anche io. Scendiamo dall’auto quando siamo arrivati a casa, << Che ci fate voi due insieme? >> chiede Lodo che è lì fuori, << Mi ha riaccompagnata qui, stavo tornando a piedi e mi ha vista! >> dico tranquilla, Jorge si dirige verso l’entrata di casa e noi lo seguiamo. << Come è andata con Alex >> mi domanda lei, io faccio una smorfia per fargli capire che poi non è andata così bene e so benissimo che Jorge sta ascoltando tutto anche se continua a camminare davanti a noi con le mani in tasta. << Allora hai deciso! >> dice Lodo, << Si >> rispondo io alzando le spalle. Andiamo in cucina e mi prendo un succo di frutta, dopo una chiacchierata con Lodo non troppo esplicita perché Jorge è tra noi vado in camera mia. Mi stendo nel letto e penso ad Alex, devo trovare un modo per dirgli che non possiamo stare più insieme. Mia madre sta cantando e io ancora la cerco << Dove sei Mamma? >> urlo ma la mia voce non esce, più cerco di correre e più mi sembra di rallentare, << MAMMA >> cerco di urlare di nuovo, ogni volta questo posto è sempre più tetro e nebbioso, inizio ad essere stanca. << Lei non ti risponderà! >> mi giro di scatto e vedo Alex, << Cosa vuoi? >> domando << Vieni con me e smetti di cercarla lei non c’è! >> mi guarda maligno, << Non è vero >> gli grido. << Ti porto io da lei >> sento un'altra voce mi giro e dall’altra parte vedo Jorge, << Io ti posso portare da lei fidati di me! >>, << Ti sta ingannando >> esclama Alex, intano la voce di mia madre continua a cantare, << Io posso farti vedere come trovarla >> e Jorge allunga una mano.
 
Mi sveglio, sono confusa, non ricordo benissimo il sogno ma è stato molto strano, oggi ho la casa tutta per me, Clara è uscita con delle amiche, Vittorio e Isabella sono andati a fare una specie di gita, Lodo è uscita con Diego e Jorge doveva incontrarsi con Facu per aggiustare alcune basi che avevano fatto. Entro in cucina e vedo Rosa che prepara una torta al cioccolato, la mia preferita e ora che ci penso anche quella di Jorge. << Signorina vuole una spremuta d’arancia? Stamattina sono andata al mercato a prendere la frutta e le arance hanno davvero un ottimo profumo! >>, << Si grazie molto volentieri >> rispondo sorridente. Prendo il bicchiere e mi dirigo nella stanza della musica a comporre la canzone che dovrò presentare per fine anno. So già come farla e di cosa parlerà. Mi sto scervellando per trovare le parole giuste quando Rosa bussa alla porta << Signorina io vado a fare la spesa >>, << Ok va bene Rosa! >> le rispondo. Decido di salire anche io per rilassarmi un attimo. Sto guardando un programma in Tv quando sento suonare il campanello, mi alzo per andare ad aprire e quando la porta si spalanca rimango un attimo di pietra. Alex è sulla soglia della porta che mi guarda, << Che ci fai qui? >> domando stranita, << Non sembri molto felice di vedermi >> dice guardandomi con sguardo severo, << Scusa ma come hai fatto ad entrare dal cancello? >>, sono un po’ confusa, << Era aperto, comunque non mi fai entrare? >>, non so perché ma ho paura. Lo faccio accomodare e cerco di distrarlo il più possibile, gli offro da bere, gli faccio vedere il nuovo quadro che Isabella a comprato e gli spiego la sua storia, sto pregando che Rosa torni presto, non mi piace l’idea di essere da sola con lui. << Sediamoci un po’ dai! >> dice e va verso il divano, io mi siedo non troppo vicino a lui e mi si avvicina, mi prende la testa e la gira per baciarmi, quando appoggia la mano sulla mia gamba e va sempre più su spostando la gonna che indosso. Io lo fermo << Senti dobbiamo parlare! >> gli dico con il fiatone, << Proprio ora? >> e si rigetta su di me, << Si >> dico con fatica spingendolo via. Lui mi guarda infastidito dal mio atteggiamento, << Ok dai parla, ma veloce perché io preferirei fare altro… >>, << Senti >> lo fermo prima che continua a parlare << Io credo che io e te non dovremmo più stare insieme >> dico tutto d’un fiato << Mi dispiace ma io voglio stare sola ed è colpa mia, davvero >>. Lui non parla mi guarda soltanto, non riesco a capire cosa sta provando ma spero solo capisca e se ne vada. << E’ per colpa di quel Jorge vero? Cos’ha che io non ho? >> parla lui, << Ti sbagli non è così! >> esclamo, << Invece sì, ma sai una cosa tu sei MIA e lo sarai lo stesso anche se non vuoi! >>, io mi alzo di scatto spero di aver capito male ciò che ha detto, poi mi afferra per un polso e mi strattona a se, il mio petto contro il suo e stringe sempre più forte. Vorrei urlare ma non ci riesco, << Smettila ti prego >> gli dico con un filo di voce, lui sorride maligno, << Oh mia cara Tini, non hai ancora capito che non hai scelta tu sei mia >> dice mentre mi sposta i capelli dal volto delicatamente e poi BAM la sua mano colpisce il mio viso fortemente, sento un dolore sul volto e le lacrime iniziano a scendermi, << Te ne pentirai di non aver scelto di stare con me, ora cerchiamo la tua camera da letto per metterci comodi! >> la sua voce è maligna e perversa e io ho paura, << Lasciami >> urlo con la voce rotta dalle lacrime. << Più fai cosi e più mi viene voglia di farti del male, tu mi devi obbedire! >> BAM un altro colpo mi arriva sul volto, lo sento strattonarmi e io mi lascio andare a peso morto per rendergli la cosa più difficile, mi sta trascinando al piano di sopra, quando trova la mia camera mi spintona sul letto e sorride con la perversione negl’occhi. Mi afferra i polsi fortemente e io cerco di liberarmi << Ora vediamo come stai senza i vestiti >> afferra il bordo del collo della maglietta che indosso e la strappa, io mi agito ancora di più e finisco a terra quando sento qualcosa arrivarmi dritto nelle costole << FERMA! >> dice aggressivamente e mi rialza di forza e mi rigetta sul letto, << Allora cosa devo fare con te per farti capire che non puoi sfuggirmi? >>, io piango ancora più forte, non so cosa fare, mi sento impotente, perché io? Cosa vuole da me? Non avrei dovuto fidarmi di lui, ma come potevo pensare a tutto questo. Sento che mi sta alzando la gonna quando qualcuno spalanca la porta, << GIU’ LE MANI DA LEI SE NO TI AMMAZZO! >> urla Jorge, Alex si gira di colpo e lo guarda in male, io mi alzo di scatto << AIUTAMI TI PREGO>> gli dico piangendo, Alex si gira verso di me << STAI ZITTAAA! >> urla e mi tira un altro schiaffo, questa volta cado a terra e sbatto la testa contro qualcosa, vedo Jorge colpire Alex e poi tutto si annebbia.
 
Quando i miei sensi ritornano mi accorgo di essere sdraiata in un letto, un leggero “bip bip” rompe il silenzio, capisco dove sono ma non riesco ad aprire gl’occhi o meglio non voglio. Sento un forte dolore alla costole a destra e ho un gran mal di testa, poi sento delle voci parlare, << Ragazzi non potete stare tutti qua! >> dice una voce non familiare, deve essere il medico, << Ma noi vogliamo sapere se sta bene >> questa voce invece la riconosco ed è quella di Mechi. << Su ragazzi potete tornare più tardi >> sento la voce di mio padre. Deve essere venuto qui da Londra appena ha saputo quel che è successo, sento i ragazzi uscire dalla stanza. << Perché non si sveglia? >> riconosco la voce di Jorge che è profondamente turbata, << Martina sta bene, dalle analisi e dai controlli è risultato tutto apposto a parte una costola incrinata, ora dobbiamo solo aspettare che sia lei a volersi svegliare, in questi casi è il paziente a doversi riprendere >> dice il medico, << Ma sono passate più di 24 ore >> dice la voce di Clara, << Dovete capire che Martina in questo momento è in una stato confusionale o peggio in stato di shock, dopo aver subito una violenza è normalissimo che il paziente faccia fatica a risvegliarsi, ha solo bisogno di tempo, quando sarà pronta si sveglierà da sola, perché come vi ho già detto sta bene >>. Sento una mano prendere la mia e senza ombra di dubbio è quella di Jorge, << Voi stategli vicino e parlategli questo di solito aiuta >> il medico esce dalla stanza perché sento la porta aprirsi, << E’ tutta colpa mia >> risuona la voce di Jorge nella mia testa, dentro mi me vorrei dirgli che non è vero che deve stare tranquillo, ma ora ho troppa paura ad aprire gl’occhi. Sento la voce di una donna entrare nella stanza << Scusatemi, ma devo mettergli il medicinale nella flebo >>, la sento avvicinarsi e muovere qualcosa accanto a me, poco dopo mi addormento.
 
<< AIUTAMI! >> urlo << TI PREGO! >>

Autore: eccoci qui! Cosa succederà ora? Chi si aspettava tutto ciò? A domani con i prossimi capitoli!

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