Capitolo 37.

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Pov's.Emma.
Lui continua a baciarmi tutto il corpo.
Emma:"Bastaaa, Mattiaaa aiut".
Mi blocca tappandomi la bocca la bocca con una mano mentre con l'altra si occupa di toccarmi.
Piango e singhiozzo.

Cerco di spingerlo ma è tutto inutile, lui è più forte e non riuscirò mai a spingerlo.
Le lacrime non smettono mai di scendere, perché Mattia non apre quella maledetta porta?

Pov's Mattia.
Sono davanti alla porta, continuo a suonare dato che ho lasciato la chiave a casa, ma non apre nessuno, che sta succedendo?

Solo ora ricordo che abbiamo una chiave di riserva nella buca lettere.
Apro la porta.
Mi precipito al piano di sopra, inizio a sentire dei rumori, in corridoio vedo la scena più brutta del mondo.
Emma in mutande con lo str**** che la tocca e la bacia, lei è una valle di lacrime.
Mattia:"Str****, cog*****".

Lo acchiappo dalla maglia e comincio a picchiare un pugno dietro l'altro.

Emma trema ed è impaurita e piange sempre di più e sinceramente vederla così mi fa stare malissimo.

Lorenzo:"Non finisce questa storia finché non me la scopo".
Appena sento questo, non resisto e lo prendo dalla maglia e continuo a picchiarlo.
Dolorante si alza.
Lorenzo:"Ti farò mia ricordalo".

Mattia:"Cog***** io ti ammazzo".
Mi avvicino ma scappa.
Con tutta la rabbia che ho, lo avrei ucciso.
Mi avvicino a Emma, ha uno sguardo impaurito e continua a piangere.

Pov's Mattia.
Le tocco la guancia ma si sposta.
Mattia:"Amore tranquilla sono io".
Non risponde, leggo nei suoi occhi la paura.
La prendo in braccio e la porto sul divano.
Cerco di metterle il reggiseno.
Emma:"No-n mi toccare".

Mattia:"Piccola, sono io, il tuo Mattia, non ti faccio del male".
L'aiuto a mettere il reggiseno.

La faccio appoggiare al mio petto e le accarezzo i capelli.
Lei piange.
Mattia:"Shh".

Emma:"Vog-lio far-e una doccia, mi sento spor-ca".
Dice tutto questo con un filo di voce.

La prendo in braccio e la porto in bagno.
Entra nel box doccia, l'aiuto a insaponarsi nonostante non vuole essere toccata, è molto scossa.
L'aiuto a sciacquarsi.
L'avvolgo in una tovaglia.

Mi abbasso alla sua pancia.
Uso una voce da bimbo, come se fosse nostro figlio a parlare.
Mattia:"Ehi mammina, io e Papi ti amiamo, sei bellissima".
Cerco di farla ridere ma è impossibile, tiene lo sguardo basso e triste.

Le asciugo i capelli e mette un comodo vestitino grigio.

Mattia:"Vieni andiamo sul divano".
Annuisce, la prendo in braccio e l'appoggio su di me.
Mattia:"Vuoi riposare?"
Scuote la testa.
Il campanello suona, sono sicuramente i suoi genitori e gli amici, li ho avvisati io.
Li apro.

Si precipitano in salone da Emma.
Rosario l'abbraccia dolcemente seguito da Maria e dagli altri.
Lei è rigida e immobile.
È normale, ha paura di tutto ora.

Tina:"Mi sento in colpa".

Francesca:"Se solo fossimo arrivate in tempo".

Mattia:"Ragazze non vi dovete sentire in colpa, anche io avrei potuto essere a casa ma quel co****** in un modo o nell'altro sarebbe tornato ugualmente anche da un altra parte".

Tina:"Si Mattia però".

Mattia:"Però niente, voi non avete colpa".
Mi sorridono.

Cri:"Mi dispiace tantissimo".

Rebecca:"Cognatina mi dispiace da morire".

Claudia:"Già".

Checco:"Come si é permesso sorellina, io lo ammazzo".
Si alza.

L'ESIGENZA DI TE-BREMMA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora