Un'imbarazzante situazione

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Scusate ho avuto dei problemi ultimamente è un capitolo lungo spero vi piaccia.
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Passarono tre giorni, tre giorni d'inferno!
Ogni mattina avevo sempre in mente:"Venerdì, venerdì, venerdì!", quindi sì, probabilmente ero in ansia.

-Buon giorno Shi...-.

-BUON GIORNO! COME VA!? B-BELLA GIORNATA!-.

Tsuki mi fissò:-C-Che hai?-.

-N-Niente!- arrossii imbarazzata.

Lei ci pensò sù:-Ahh, oggi è venerdì-.

Scattai:-N-Non è che ero in ansia o... o altro-.

-Hahaha, va bene- rise :-Però... sono contenta che tu abbia così tanta voglia di venire a casa mia-.

-D-Davvero?-

-Sì- arrossì.

La giornata passò tranquilla, anche la ricreazione in cui girammo per un pò e io ad un tratto, distratta com'ero, caddi e Tsuki mi rise dietro, ma io le diedi un calcio per zittirla.
Alla fine delle lezioni dovetti finire un compito e Tsuki mi aspettò fuori, quando la raggiunsi mi partì l'ansia.

-Allora Shizu, ci vediamo dopo pranzo?- sorrise.

-S-Sì-.

-A dopo allora!- corse via sorridendo.

Certo ero felice di andare da lei e mi faceva piacere che anche lei lo fosse, però ero in ansia. In realtà non capivo come mai ero così nervosa, forse non vedevo l'ora di vedere casa sua, forse volevo conoscere la sua famiglia o forse volevo solo stare un pò insieme a lei.

Andai a casa, pranzai e cercai di rilassarmi, poi preparai la borsa con i compiti da fare e mi avviai.
Cercai l'indirizzo che mi aveva inviato per messaggio Miya e e quando lo trovai suonai alla porta. Entrai e come prima impressione mi parve una casa piccola, ma accogliente, anche se era un pò cupa: le pareti erano bianche e il mobilio sul grigio-nero.

Tsukiyama mi si parò davanti di colpo sorridente:-Eilà Shizu, questa è la mia dimora, accomodati-.

Mi avvicinai:-Carina-.

Arrossì:-G-Già, ti faccio strada-.

Mi mostrò tutte le stranze e infine entrammo in camera sua. Era tutto il contrario del resto della casa. C'erano poster e magliette di squadre di basket, poi cappelli, un pallone firmato e delle scarpe da ginnastica molto costose.
"A quanto pare le piace un bel pò il basket!".

-Ehm, beh... puoi sederti se vuoi-.

Mi guardai intorno: era una stanza abbastanza grande, c'era su un muro una libreria, al muro opposto il letto con al centro un tavolino basso su cui ci si poteva mettere sedendosi a terra, vicino alla porta c'era l'armadio e di fronte una finestra che si affacciava sul balcone.

-Mi sembra che ti piace il basket eh?- risi.

-Già, hehe, fin da quando ero piccola guardavo le partite con mio padre in tv-.

Mi sedetti a terra dove c'era il tavolino e tirai fuori i libri dalla mia borsa:-Allora, studiamo?-.

Spalancò la bocca sedendosi davanti a me:-Ma quando stai a casa fai solo questo!?-.

Sorrisi:-A volte, quindi da cosa iniziamo?-.

-Uff, boh fai tu-.

-Iniziamo dalle materie in cui vai peggio-.

Passammo un'ora e mezza a studiare, studiare nel senso che cercavo di far capire a quella testa bacata di Tsukiyama inglese e matematica.

-Ma lo capisci che questa parola non va detta così!?-.

She's different for meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora