CAPITOLO 9

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La settimana scorsa è volata, sono uscita con Shawn, ci siamo visti nelle rispettive case, sono stata con Row e ho rincominciato ad uscire con Luke. Nonostante tutto un po' mi mancava.
La scuola è sempre la stessa, quindi non mi aspetto mai voti troppo alti ma con l'aiuto di Shawn sto migliorando.
L'unico problema è che è già lunedí.

La musica risuona nella mia testa, sono in autobus e stranamente non è tardi.
Aspetto seduta vicino al finestrino la mia fermata. Ecco, sono arrivata.
Scendo, inciampando nel gradino ma fortunatamente non sono caduta, tuttavia ho guadagnato sguardi addosso e qualche risatina.
"Just me, her and the moon..."
Sento nelle mie cuffie. Ho sempre amato questa canzone e per fortuna la mia playlist ha deciso di concedermela.
Cammino fino a scuola, nel tragitto incontro Olimpia che mi chiede di Luke, è cotta di lui da tempo. Le rispondo sempre la stessa cosa, che stanno bene assieme, anche se in realtá non so nemmeno se Luke la consideri qualcosa di piú di un' amica.
Per fortuna arriviamo a scuola, vado subito da Row con la quale iniziamo a parlare subito, per interrompere quel velo di imbarazzo che si cala sempre quando qualcuno parla con me.
Shawn non è ancora arrivato, strano.
Suona la campanella e io non costretta ad entrare in classe, per fortuna abbiamo letteratura, l'unica materia che mi piaccia davvero.
Entra il professore che inizia a spiegare, io ascolto incantata, il modo in cui spiega è veramente unico, cosa che mi fa amare la materia ancora di piú.
Shawn è entrato alla seconda ora senza darmi spiegazioni, anzi, non ha avuto tempo, appena mi stavo alzando per parlargli é entrata quella di inglese che non mi ha permesso di alzarmi per andare da lui.
Finalmente suona l'intervallo ed io mi fiondo verso Shawn. Faccio per abbracciarlo come ogni mattina, ma mi rifiuta. Non capisco cosa abbia. Lo guardo stranita in cerca di una spiegazione.
Vedo una lacrima rigargli il viso.
«Ehi ehi Shawn, cosa succede?» gli chiedo preoccupata.
«Dovresti saperlo» mi risponde arrabbiato.
«Io? Cosa è successo Shawn, io non so nulla mi vuoi spiegare?»
«Vuoi davvero saperlo? No perchè dovresti dire tutto la tuo ragazzo» accentua le ultime parole facendo le virgolette con le mani.
«Cosa? Io non ho un ragazzo, lo sai benissimo!» sbotto arrabbiata
«Sicura, perché se non sbaglio hai detto a qualcuno che io e te stiamo assieme! Mi conosci da sempre, sai benissimo che odio che le persone dicano cose false su di me! E proprio tu che lo sai lo hai fatto? Non ci posso credere Sabrina davvero; pensavo di conoscerti e invece mi sbagliavo. Perché hai detto a Cameron una cosa del genere?» mi urla in faccia.
Adesso le lacrime stanno rigando il mio di viso, non so cosa dirgli, non capisco perchè si sia arrabbiato cosí tanto, non so cosa fare, ho paura di dire le parole sbagliate e di perderlo.
«Shawn io... l'ho detto solo perchè volevo che smettesse di parlare. Perchè ti arrabbi cosí tanto davvero non capisco. Non volevo ferirti mi dispiace.
Tu mi conosci meglio di chiunque altro, lo sai che non ti farei mai del male.
Ho bisogno che tu mi creda, sei troppo impostante per me non voglio perderti per una cazzata del genere!» lo imploro di credermi ma penso sia difficile far realizzare questo mio desiderio.
Lo guardo, ha gli occhi rossi e lo sguardo arrabbiato, se ne va via dandomi una "spallata".
Mi sento malissimo. Tiro un pungo al banco iniziando ad imprecare.
Mi siedo al banco appoggiando la testa al tavolo, sento le lacrime scendermi sulle guance. Sento i passi pesanti di qualcuno che sta correndo verso la mia aula. È Row.
«Ehi Sab, cosa è successo a Shawn, l'ho visto arrabbiato e con le lacrime agli occhi.» mi chiede preoccupata.
Alzo la testa dal banco e vede che sono messa peggio di lui.
Mi si avvicina lentamente prendendomi il viso.
«C-Cameron, S-shawn, io ho...»
singhiozzo disperata.
«Ehi ehi, calma, fai un respiro poi spiegami.» mi consiglia Rowan
Inspiro lentamente chiudendi gli occhi.
Aveva ragione, un po' mi ha tranquillizzato.
«Io ho... detto a Cameron, per errore, che io e Shawn stiamo insieme. Lui se l' è presa tantissimo con me, lo sai anche tu che odia che dicano cose false su di lui. Adesso è arrabbiatissimo con me, non mi parlera piú e io non so cosa fare.»
Mi prende le mani e mi dice che si sistemerá tutto. Lo spero.
La abbraccio dolcemente, ringraziandola.
Devo parlare con Cameron.
Sempre piangendo esco dalla classe, cercandolo tra la massa di gente che fa l'intervallo. Ovviamente, presuntuoso com'è è a parlare con un gruppo di ragazze.
Mi avvicino velocemente, lo prendo per il polso e lo trascino lontano da quelle vanitosette.
Le sento protestare ma credo che mi abbiano vista messa male quindi alla fine hanno ceduto.
«Cosa c'è?» ridacchia
Forse non ha capito che io non sto scherzando.
«È colpa tua, mi hai fatto litigare con Shawn, non potevi chiudere quella tua boccaccia da presuntuoso e farla finita?
Perchè hai dovuto dire a Shawn quello che ti ho detto su noi due?» urlo arrabbiata.
«Stai scherzando? Adesso la colpa sarebbe mia perchè hai mentito sia a lui che a me? Non ci credo. Forse non ti rendi conto che sei stata tu. Io non centro nulla!» è la prima volta che lo sento urlare e la cosa non mi va bene.
«Io non ce l'ho con te, okay?» dice facendo spallucce.
«Perchè devi sempre crederti chissà chi? Sei altezzoso, ti credi superiore quando in realtá sei solo un gran coglione! Il mondo non gira attorno a te sai? E adesso se non ti dispiace me ne vado!» urlo
Faccio per andarmene ma sento la sua presa salda sul mio polso. Mi fa girare e mi guarda negli occhi.
«Cosa sarei io?» chiede poi
«Ti odio» gli dico io.
«Io no, tutt'altro» mi sorride.
«Fottiti» dico guardandolo negli occhi.
Detto questo me ne vado.
La campanella dell'intervallo è suonata da un pezzo ma dovevo sputare tutto in faccia a Dallas. Entro in classe, in ritardo per la lezione di storia che ovviamente è già iniziata. La professoressa mi guarda malissimo ma non dice nulla. Dopo qualche minuto entra Cameron che sfortunatamente si siede accanto a me.
La lezione continua e io continuo a guardare Shawn con le lacrime agli occhi che scontatamente mi ignora.
Mi sono resa conto di aver sbagliato, sia con lui che con Cameron.
Non dovevo mentire.
Cameron non centra niente, sono io che ho mentito e me ne devo prendere la respnsabilitá non posso addossargli tutta la colpa, ha ragione ma non voglio dargliela vinta.
Ho paura di aver rovinato tutto con Shawn ma so che parlare non servirebbe a niente, non mi ascolterebbe mai.

Finalmente posso uscire da qui e tornarmene a casa.
Mia madre non c'è. Devo tornare a casa da sola, Shawn non torna con me e questo mi fa sentire ancora piú sola. Row abita dall'altra parte della cittá e con credo che abbia voglia di accompagnarmi a casa.
Decido di andare a piedi con le mie cuffie, faccio partire la mia playlist e incomincio a camminare.
Sento qualcuno dietro di me.
Mi giro di scatto ed è Cameron.
«Ehi...» fa lui
Lo guardo male e continuo a camminare.
«Dato che prima ti sei arrabbiata cosí tanto con me per un fatto di cui non è colpa mia, ero convinto che non volessi parlarmi.»
«Esatto, giusta intuizione. Io non voglio parlare con te.» dico fredda
È impensabile come possa diventare da spavaldo a timido in dieci secondi, è odioso.
«E dai, lo sai anche tu che non è colpa mia!» dice lui
«Per tua informazione, mentre in classe eri in coma e pensavi ai fatti tuoi, la professoressa di scienze ha detto di fare un progetto con il proprio compagno di banco, non credo tu abbia sentito perchè quando lo ha detto non hai protestato» dice sorridendo
«Cosa? Io un progetto con te non lo faccio neanche morta!» sbotto io
«Ecco, ci mancavano le tue frasi isteriche!» commenta lui
Passo il resto del tragitto in silenzio con il suo sguardo puntato addosso.
Finalmente arrivo a casa. Ho perso completamente l'appetito.
Mi siedo sul letto a fissare il nulla.
Mi sento una stupida. Sono una stupida. Ho perso Shawn. Le lacrime iniziano a rigare il mio volto immobile.
Un vuoto inizia a formarsi pian piano dentro di me.

Spazio autrice

ciao a tutti. spero che questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere i vostri pareri nei commenti.

un bacione🌈

gwen

Disaster||Sabrina CarpenterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora