CAPITOLO 28

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«Posso entrare?» chiedo aprendo la porta della stanza di Cameron
«Certo» dice sorridendomi
«Come stai?» chiedo avvicinandomi al lettino dell'ospedale.
Tenta ad alzarsi, ma un dolore lo blocca, costringendosi a rimettersi come era prima.
«Meglio» dice con poca voce.
«Non mentirmi» dico guardandolo
«Sto meglio davvero, non ho paura di morire da un momento all'altro» ridacchia tossendo
«Pensavi davvero questo?» chiedo rattristendomi
«Si, poi sei arrivata pure tu che piangevi e hai peggiorato la situazione»
«Fottiti» dico ridendo
«Non si dovrebbero trattare male i pazienti in ospedale» mi sfotte
«Non se questi ti sfottono» dico stando al suo gioco.
Sorride leggermente.
«Mi dispiace Cameron, ho sbagliato tutto con te, dal primo giorno che ci siamo incontrati. Non volevo finissimo in questo modo.» dico a occhi bassi
«Shh -dice accarezzandomi la testa- va tutto bene piccola, non pensarci, è passato» dice dandomi un bacio sulla tempia
Annuisco debolmente, guardandolo negli occhi.
«Grazie» sussurra con la voce tremante
Alzo la testa per guardarlo meglio, assumendo un' espressione interrogativa.
«Per cosa?»
‹‹Per essere rimasta con me, nonostante ti abbia fatta arrabbiare per la storia di Shawn.››
Lo guardo stranita.
‹‹Pensavi davvero che non ti sarei venuta a trovare? Se lo hai pensato per davvero vuol dire che non mi conosci ancora. Io non ero arrabbiata con te, ero solamente ferita dalle tue parole. Ma posso chiederti una cosa? Le pensi davvero quelle cose?››
Sospira, guardandomi.
‹‹Ho capito›› dico tristemente alzandomi
Cameron mi prende il polso, come fa sempre, facendomi girare verso di lui.
‹‹Resta›› dice solo facendomi posto sul lettino accanto a lui
Mi sdraio accanto a lui, intrecciando le mie dita con le sue, sentendo quel contatto familiare. Chiudo gli occhi, appoggiando la testa delicatamente sul suo petto.
‹‹Andrà tutto bene›› sussurro

🌺🌺🌺

«Ma spiegami una cosa: dove sei stato fino ad ora?» chiedo a Shawn che è alle 21 davanti alla mia porta quando doveva essere qui alle 19:30.
«Ti posso spiegare» dice mettendosi le mani nei capelli
«Sto aspettando. Parla.» dico incrociando le braccia
«Ehm... è che... ero con Rebecca e...»
«E cosa? Hai perso la parola?» dico scazzata
«No è che... ho perso la cognizione del tempo e...»
«E ti sei dimenticato l'uscita che dovevamo fare da tempo?» dico ironica
«Mi dispiace. Davvero. Mi dispiace tanto. Usciamo ora, facciamo quello che vuoi»
dice prendendo il telefono rispondendo alla chiamata che gli è appena arrivata.
«Pronto? Ciao Becca» sorride
Spalanco gli occhi sbattendogli la porta in faccia, correndo in camera mia buttandomi sul letto.

«Sabrina!» mi chiama.
Mi affaccio alla finestra, vedendolo appoggiato a un albero.
«Vattene» dico incazzata
«Eddai, ti prego.»
«Ti prego un cazzo. Ho detto che te ne devi andare» dico fredda
«Dai Sabrina non fare cosí» sbuffa
Spalanco gli occhi.
«Cosa dovrei fare scusa?! Essere felice del fatto che ti sei dimenticato dell'uscita del nostro anniversario? No spiegamelo perchè io non capisco» sbraito con le lacrime agli occhi.
«No, ma... ti prego non piangere» cambia discorso vedendomi sul punto di scoppiare a piangere.
«Non sto piangendo» dico solo, chiudendo la finestra, buttandomi sul letto con la musica nelle cuffiette al massimo, per far andar via ogni tipo di pensiero su Shawn.
Fa male, sapere di essere stata dimenticata, messa in secondo piano, dalla persona di cui sei innamorata, nonchè tuo ragazzo. Ti fa sentire tanto piccola quanto insignificante. Soprattutto in giorno dell'anniversario. Fa male.

Loving can hurt, loving can hurt sometimes
But it's the only thing that I know
When it gets hard, you know it can get hard sometimes
It's the only thing that makes us feel alive We keep this love in a photograph
We made these memories for ourselves Where our eyes are never closing
Our hearts were never broken
And time's forever frozen, still

💥💥💥

Mi sveglio la mattina dopo.
È il primo dicembre.
Ed è domenica per fortuna.
Scendo svogliatamente a fare colazione, e trovo un bigliettino davanti alla porta. Mi piego per prenderlo e lo apro.

Lo so che ti ho fatto arrabbiare, mi dispiace davvero tanto, non ci sono giustificazioni per quello che ho fatto, ma ti prego, perdonami. Se vuoi parlarmi sai dove trovarmi. Ti amo da morire.
Sempre tuo
Shawn <3

Sgrano gli occhi sospirando, andando in cucina a preparare il the.
Faccio colazione e salgo a lavarmi, vestirmi e truccarmi.
Quando sono pronta, torno giú rigirando il foglio tra le mani, aprendo la porta andando a suonare alla casa accanto.
Metto il broncio aspettando che mi apra, e lo vedo, in pantaloncini senza maglia, appena sveglio, aprirmi la porta, stropicciandosi gli occhi. Appena mi vede si ricompone, e tossicchia.
«Ehi» sussurra dolcemente
Lo guardo duramente per qualche secondo, ma poi cedo, sorridendogli incantata da lui.
Sono totalmente cotta, non so spiegare quello che provo per lui. È come quando sei appena sveglia, stordita, e ti svegli dolcemente. È sempre cosí quando sto con lui, sono totalmente storidita, incantata. Tremo al solo pensiero di stare con lui.
«Ma buongiorno» sorrido dolcemente.
Mi prende in braccio affondando il viso nell'incavo del mio collo, lasciandoci bacini.
«Scusa scusa scusa» mormora
«Fa niente» sospiro, per poi ridere mentre mi bacia tutto il viso.
Si siede sul divano e io nel frattempo vado a prendere un bicchiere d'acqua, tornando in salotto appoggiandolo sul tavolino.
«Dovresti indossare piú spesso questi jeans, ti fanno un culo davvero stupendo» dice alle mie spalle, e dal tono di voce capisco che si sta mordendo il labbro.
«Shawn» gemo arrossendo, mentre lui ghigna vedendomi arrossire.
Mi tira a lui, facendomi sedere a cavalcioni sulle sue gambe, mentre lentamente infila le mani nelle tasche dei miei jeans. Rabbrividisco subito.
«D-dovremmo studiare» gemo quando appoggia le labbra sul mio collo.
«Giá, dovremmo» susurra restando li.
Annuisco non riuscendo a muovermi. Sono come una bambola di pezza e lui
decide cosa farmi fare. E non va assolutamente bene.
Mi prende in braccio e mi porta in casa mia, e poi sul mio letto, e io, sperando mi baci mi avvicino, ma lui ride e si sposta prendendo i libri.
Spalanco gli occhi dalla vergogna.
«Prima lo studio, poi facciamo quello che vuoi» ghigna
Sbuffo, sedendomi alla scrivania, cominciando subito a fare i compiti.
<<Perché mi hai portato a casa mia?>>
<<Il tuo letto è più comodo>> mormora malizioso. Chiudo gli occhi facendo un respiro profodo.
Passiamo due ore circa a fare i compiti e studiare.
«Io ho finito» mormoro sedendomi sul letto
«Si solo un secondo» dice finendo una disequalcosa di qualche grado.
Mi siedo a gambe incrociate sul letto giocando con le mie mani. Si alza e velocemente mi butta con la schiena sul letto baciandomi. Mi trovo intrappolata tra il materasso e il suo corpo, mentre le sue mani alzano la mia canotta.
«È mia questa?» mormora quasi... felice?
Annuisco persa nei suoi occhi.
«Sta meglio a te però» susurra.
Non appena butta a terra l'indumento nero mi lascia un dolce e delicato bacio a stampo, per poi, tracciare con l'indice una scia, dal mio collo ai jeans, lasciandomi tanti brividi di piacere.
Sospiro rumosamente, quando il suo respiro caldo arriva a contatto con il mio seno.
Porta le mani dietro la mia schiena ed io con un gesto automatico, la inarco, permettendogli di slacciare l'indumento per la prima volta. In men che non si dica le sue labbra cominciano a lasciare baci bollenti sul mio seno, mentre le mani prendono possessivamente i miei fianchi. Continuando quella dolce tortura, fa scivolare i palmi sui miei jeans,
staccandosi dal mio seno scendendo piú in basso.
Respira pesantemente, colpendo la zona poco sopra i jeans e non appena abbassa di poco il tessutto le sue labbra toccano la mia pelle accaldata. Liberano le mie gambe da quella trappola mortale, sfilandoli piano per poi farli scivolare per terra.
Le sue labbra bollenti si fiondano sulla mia pelle, lasciandoci baci altrettato bollenti, sulle coscie, sull'interno coscia, e anche baci delicati sopra il tessuno dei miei slip di pizzo.

I want to breathe you in like your vapor
I want to be the one you remember
I want to feel your love like the weather

Sfila i miei slip, e da li tutto viene da se.

Spazio autrice

AAAAAAAAAAAAAAAA CIAO! NON SONO MORTA.
ho iniziato questo capitolo mesi fa, ma a causa della scuola non l'ho mai finito. e vi chiedo scusa. ma davvero la scuola mi impegan un sacco.

FANGIRLO TROPPO OMG

comunque grazie mille per leggere disaster e ci vediamo al prossimo capitolo.

instagram: gwendolyn._

un bacio💫

gwen

Disaster||Sabrina CarpenterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora