[CAPITOLO CINQUE]
~Chi sei?~
Mi avvicinai lentamente alla macchina per guardare dentro dal finestrino.
Ero attenta a guardare dentro la vettura quando sentii una mano appoggiarsi sulla spalla.
Mi girai talmente di scatto che andai a sbattere contro lo sportello.
-oddio, mi hai fatto paura Harry. Dissi respirando pesantemente, con una mano poggiata sul petto.
-scusami non volevo. Si giustificò.
-niente, tranquillo.
-vuoi un passaggio? Chiese.
Annuii, insomma chi l'avrebbe rifiutato un l'assaggio dopo aver fatto sei ore di scuola?
Salii in macchina, allacciai la cintura e partì.
Guidò per un po' finché notai che cambiò tragitto.
-Harry, ma casa mia è dall'altra parte. Dissi indicando la vera strada con l'indice.
-ma chi ti ha detto che ti voglia portare a casa?
-ti prego non fare il cretino, portami a casa ora!
Sorrise maliziosamente tenendo le mani ben strette sul volante; in quel momento l'avrei ucciso.
-dai ti prego Harry! Cercai di supplicarlo il più possibile, ma niente.
-stai tranquilla, mica ti stupro! Anche se...
-imbecille! Dissi dandogli una pacca sulla spalla per poi finire in una risata entrambi.
Fermò la macchina in un vialetto; eravamo vicino a casa sua ne riconoscevo il posto.
Lo seguii mentre mi stava conducendo nel prato.
Era piuttosto nuvoloso il tempo, a momenti sarebbe piovuto.
C'era un fiume e tanti alberi.
-io venivo sempre qui da piccolo. Raccontò.
Sorrisi nel sentir citare i suoi ricordi.
-là c'è la mia casa, quando litigavo con mamma o con mia sorella, scappavo dalla finestra di camera mia e venivo qui.
-e cosa facevi qui? Gli chiesi.
-mi mettevo vicino ad un tronco e prendevo un libro da leggere, semplice.
Sorrisi senza rendermi conto che avevo la schiena poggiata ad un tronco ed Harry a due centimetri da me.
Deglutii cominciando a scortecciare nervosamente la corteccia dell'albero.
Mi accarezzò una guancia per poi prendermi il viso tra le sue mani.
Lasciò che le sue labbra sfiorassero la mia guancia, causandomi 'un non so che' dentro il mio stomaco.
-sei così bella. Dichiarò avvicinandosi pericolosamente alle mie labbra, ma prima che potesse fare altro, lo respinsi via.
-scusa ma non è quello che voglio. Dissi poggiandogli due dita sul petto.
Si limitò ad acconsentire.
Ritornammo alla macchina e lungo il tragitto per portarmi a casa nessuno dei due proferiva parola.
Sembrava piuttosto teso, temeva ben salde le mani sul volante e lo sguardo deciso, fin troppo, sulla strada.
Perché aveva fatto tutto questo? Gli piacevo veramente?
Quando arrivammo a casa mia, non sapevo nemmeno cosa fare dopo quello che era successo poco prima.
Era imbarazzante, nessuno di noi due diceva niente.
-vabbè io vado, vuoi venire da Niall? La prima cosa che mi venne in mente di dirgli.
-no no tanto domani ci vediamo a scuola. Ciao Evie.
-ciao Harry.
Chiusi la grande portiera della macchina e mi diressi verso la porta d'entrata.
Entrai.
Vidi delle valige poste nel corridoio, questo mi faceva venire soltanto una cosa in mente.
Corsi in salone e vidi i miei genitori.
-mamma! Papà! Gridai gettandomi alle loro braccia.
-figlia mia. Disse mia madre.
Sorrisi stringendola a me.
-ciao tesoro. Disse mio padre.
Mia madre si chiama Keira mentre mio padre Peter.
-famiglia riunita! Disse sarcastico Niall.
Sorridemmo tutti.
Dopo aver salutato i miei, salii di sopra in camera mia.
Poco dopo sentii bussare alla porta, immaginavo mia madre, inceve era Niall.
-perchè oggi sei tornata più tardi? Chiese chiudendo la porta.
-mi sono fermata a mangiare un panino con un'amica, semplice. Cercai di inventare la prima scusa credibile.
Alzò un sopracciglio.
-Evie la verità.
Uffa a mio fratello non si poteva proprio nascondere nulla.
-sono stata un po' con Harry. Dichiarai.
-e perché? Chiese interrogativo.
-per stare un po' insieme, cosa vuoi che faccia!
-Harry è mio amico e mi fido ciecamente di lui, ma si vede che ti mangia con gli occhi.
-e con questo vorresti dire che dovrei stare lontano anche da lui? Chiesi furiosa riferendomi a Louis.
-se ti riferisci a Tomlinson, non ti chiedo di stargli lontana è un ordine! Urlò quasi, uscendo da camera mia sbattendo la porta.
Ma come poteva darmi ordini così? Non era mica mio padre!
***
La sera cenammo tutti insieme, anche se a volte, io e mio fratello ci davamo occhiate di fuoco.
Ai miei genitori raccontai della mia nuova scuola e dei professori.
Dopo cena, andai a letto molto preso, ripensando a quello che era successo oggi con Harry.
E se li piacevo veramente?
L'unica cosa certa è che io per lui non provavo nessun sentimento perora.
La sveglia come sempre mi alzò puntualmente.
Mi preparai per andare in quella fottuta scuola.
Salutai i miei e mi avviai verso la porta senza sapere nemmeno Niall dove fosse.
Ieri mi aveva fatto veramente incazzare.
Arrivata a scuola la prima cosa che vidi era Louis rimorchiare con una ragazza.
Il cuore mi uscì dal petto; perché mi faceva tale effetto? Io non provavo nulla per lui..o quasi nulla.
Passai frettolosamente davanti a quella scena mantenendo più possibile il capo basso.
Passando accanto a loro senti la ragazza dire: "amore".
Davanti a quella parola una lacrima scese istintivamente dai miei occhi.
Perché? Perché? Perché piangevo? Che me ne fregava a me di uno come lui? Niente, o quasi niente.
Andai a sedermi nella panchina sotto il grande albero, tenevo il viso coperto tra le mani.
Non so nemmeno io cosa mi stava succedendo.
Presi lo zaino da terra e mi diressi verso l'entrata.
Alla prima ora avevo il corso di diritto.
Avanzai verso l'armadietto per prendere i libri.
Entrai in classe.
Il professore di diritto era veramente noioso e dopo ben mezz'ora di lezione chiesi di uscire.
Percorsi il corridoio inconsapevole sul dove andare.
Ad un certo punto qualcuno afferrò la mia mano con fare anche troppo forte e mi precipitò in uno stanzino buio.
-chi sei, che vuoi? Chiesi cominciando a tastare qua e la per cercar di rendermi conto di dove fossi.
La mia mano andò a finire su un volto, ne tracciai i lineamenti fino a quando le mie dita furono travolte da un sospiro proveniente da quella bocca.
Passai il pollice sopra le labbra dello 'sconosciuto' e un brivido percorse la mia schiena.
Non so perché mi faceva tale effetto se neanche sapevo chi fosse.
-chi sei? Chiesi nuovamente.
Accese la luce.
Eccomi :)
Vi ho lasciato un po' col fiato sospeso eh??
Vi è piaciuto?
La prossima volta saprete chi è.
Voi intanto commentate grazie!
Ciao ciao <3
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Dicono che sei cattivo.
FanficEvie: una ragazza "normale", semplice. Ha un fratello più grande di nome Niall. Evie un giorno farà un incontro e conoscerà un ragazzo che le cambierà il suo stile di vita.