Pub.

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[CAPITOLO QUINDICI]

~Pub.~

Correvo a più non posso con le lacrime che scorrevano giù.
Io non avevo fatto niente di male, ero andata lì soltanto per lui, per vederlo giocare.
E invece guarda come mi ha trattato.

-Evieee aspetta. Gridò Louis mentre mi stava rincorrendo.

Cercai di aumentare la corsa ma non ce la facevo più, a momenti sarei caduta a terra.
Riuscì ad afferrarmi per un polso.
Non volevo parlarci, non volevo guardarlo, non volevo avere niente a che fare con lui in quel momento.
Mi fermai senza voltarmi.

-scusa, non volevo trattarti in quel modo. Si scusò.

Semplice, per lui bastava chiedere scusa ed era già tutto risolto.

Vaffanculo.

Mi voltai.

Non appena ebbi il contatto visivo con i suoi occhi una lacrima scorse lungo la mia guancia, arrivando fino alle labbra facendomi assaporare il suo sapore salato.

-mi hai umiliato. Mi sforzai a dire singhiozzando.

-scusami ti posso spiegare tutto, ma prima perdonami ti prego, sei l'unica persona su cui posso veramente contare.

Mi sembrava sincero, in le a per quello che era successo.

Decisi di ascoltare i suoi moventi.

Prendemmo a camminare lungo una viuzza che portava in periferia, dove abitavo io.

-quando ero piccolo ho subito molti traumi: la separazione dei miei genitori, la morte di mia sorella, mia madre che si è riaccompagnata con un altro ecc..Spesso ho dovuto farmi le cose da solo, ho dovuto imparare ad essere grande e a prendermi le mie responsabilità a soli dodici-tredici anni, mi capisci?
Tutta la mia infanzia e adolescenza ha influito molto sul mio carattere sia esterno che psicologico, io non voglio farti del male Evie, ti amo tantissimo, forse sei la prima persona che amo così tanto in vita mia dopo la mia sorellina e mi dispiacerebbe perderti, davvero, ti prego resta con me.
Ti prego.

Mi gettai al suo collo per l'ennesima volta.

Ricominciai a piangere tra le sue braccia, mi faceva pena, era come un bambino tra le braccia della propria madre, e forse è proprio gli abbracci e i baci che gli sono mancati nella sua infanzia.

-hai fatto una cosa brutta, mi hai umiliata e trattata male ma come si dice sempre l'amore batte ogni cosa...ti amo e non sai quanto.

Si avvicinò alle mie labbra sfiorandole leggermente per poi premere più forte.

-non ci divideremo mai, vero? Gli chiesi prendendogli le mani e appoggiando la mia fronte sulla sua.

-mai. Affermò baciandomi nuovamente.

***
Io e Louis avevamo chiarito.
Un altro giorno passò e stasera sarei andata a ballare con lui.
Avevo usato la scusa di uscire per il compleanno di un'amica, altrimenti i miei non mi avrebbero mai fatta andare; solo Niall sapeva tutta la verità.

Ero indecisa sul cosa mettermi, sapevo che le ragazze indossavano vestitini molto corti, ma si da il caso che non erano il mio tipo di abbigliamento.

Decisi di indossare dei panta-collant neri con dei pantaloncini di Jeans messi sopra, le Convers con le borchie e una camicetta bianca con sempre delle borchie poste sulla spalla.
Lisciai i miei capelli rossicci e misi il lyner nero, volevo che i miei occhi verdi risaltassero alla perfezione.

Erano le 21.30, Louis mi aveva mandato un messaggio per dire che era sotto casa mia ad aspettarmi.
Salutai i miei, mio fratello e scesi.
Montai in macchina.
Era più bello del solito: aveva i capelli tirati su in un ciuffo, indossava dei jeans neri raccolti in caviglia mostrandone un pezzo scoperto, portava una camicia bianca con sopra una giacca nera e le vans nere.
Lo baciai appassionatamente facendo incontrare le nostre lingue per poi partire.

Arrivammo dopo circa un quarto d'ora davanti alla discoteca.

-vieni. Disse intrecciando le mie dita alle sua ed entrando.

La musica era altissima, era talmente alta che riusciva a far battere più velocemente il mio cuore.
Strinsi di più la mano di Louis.
Andammo al bancone delle bibite.

-vuoi qualcosa? Mi chiese.

Non avevo mai bevuto alcool e dubito che in una discoteca popolare come quella facessero centrifughe d'arancia.
Non avevo altra scelta.

-lo stesso che prendi tu. Sorrisi.

-ok. Due Vodka Lemon. Ordinò al barista.

Sgranai leggermente gli occhi, bhè non era proprio quello che intendevo.
Afferrai il bicchiere con la cannuccia nera e sorseggiai.
Era forte, molto forte; io poi che non avevo mai bevuto alcool in vita mia anche un sorso riusciva a farmi bruciare lo stomaco.
Facevo finta che andassi tutto bene e finii il bicchiere di Vodka Lemon quasi prima di Louis.
Era la mia prima sbronza.
Mi girava la testa e tutto quello che volevo fare era ballare.
Trascinai Louis in pista.
Lui non era ubriaco come me; lui era abituato a bere quelle sostanze e forse era meglio così.
Cominciammo a ballare; mi strusciavo lentamente al suo corpo mentre la mia schiena ne era a contatto con un altro.
Lo afferrai brutalmente lasciandoli un bacio passionale facendo mescolare i nostri sapori alcolici.
-andiamo a casa tua. Sussurrai afferrandolo per il collo della camicia.
-ci sono tutti non possiamo, però di posso portare in un altro posto se ti va.
-certo, andiamo. Risposi.
Uscimmo dal pub e salimmo in macchina verso la meta a me sconosciuta.

Eccomi :)
Allora se ci sono errori grammaticali capitemi perché ho scritto questo capitolo due minuti fa e non l'ho controllato molto bene.
Ditemi cosa ne pensate, grazie!
Ciao ciao :)

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