Claudio è al bancone dell'Oblò che aspetta Luca e Mattia. Questa volta è felice di vederli come sempre. Andrea gli serve uno spritz. Entrano.
«Oh finalmente, vi fate sempre aspettare». Si abbracciano. Ordinano, si siedono al tavolo.
«Mi manca Padova, sapete?». Luca e Mattia annuiscono. «Ibiza è spettacolare ma queste vie, queste piazze, hanno tutto un altro significato».
Luca alza un sopracciglio. «Sì ma... ad Ibiza c'è qualcuno che qui non c'è».
Claudio sorride. «Ma i cazzi vostri mai eh?».
Mattia scuote la testa. «Be'? L'hai fatto scappare o sei stato bravo?».
Claudio fa un sorso, sorride mordendo la cannuccia. Quando pensa a Mario gli viene spontaneo sorridere. Dio com'è bello. «Sono stato bravo». Non pensava che avrebbe mai detto quelle parole riferite ad un ragazzo, lo fa sentire bene stranamente.
Luca e Mattia applaudono, urlano, fischiano.
«Siete dementi?».
Ridono. «Mario... Mario... chissà quale potere speciale hai?». Mattia lo chiede al vuoto. Luca ha voglia di scherzare, di essere com'è sempre stato col suo migliore amico e superare questa cosa una volta per tutte. «Be'... due o tre cosette io me le ricordo...».
Claudio si soffoca bevendo. Mattia guarda di scatto Luca. Sei impazzito? Vede il sorriso di Luca che si sta per trasformare in risata alla vista della faccia di Claudio. E anche Mattia non si trattiene più.
Claudio è basito. «Sì sì, ridi tu finché puoi, un altro commento del genere e ti passa la voglia».
Luca e Mattia ridono ancora di più. Claudio inizia a cedere. «Scusa Cla, ma dovevo farlo. Da quando l'hai conosciuto non si può dire niente». Luca cerca di riprendere fiato.
«Zitto, stronzo». Claudio guarda il cellulare.
«Che c'è? Controlli che ti abbia scritto?».
Claudio arrossisce. «No... Io... Stavo guardando...».
Mattia sorride. «Tranquillo Cla, è normale».
Claudio appoggia la schiena sulla sedia. «Per me non è normale». Guarda in basso.
«Cla». Luca cambia tono. «Anche se non c'avevi mai pensato, anche se non l'avevi mai provato prima, Claudio Zanca innamorato è uguale a tutti gli altri mortali».
Claudio non risponde. Ormai ha fatto l'abitudine alla gente che usa quella parola parlando di lui e Mario.
Innamorato.
«Come vuoi». Ricontrolla il cellulare. «Mi sembra solo strano che non mi abbia scritto niente da quando sono partito. Sono già due giorni».
Luca gli prende la mano. «Invece di aspettarti sempre che lui faccia qualcosa, che lui ti venga incontro, perché non lo fai te? Magari lui pensa esattamente la stessa cosa». Luca sorride dolcemente. Claudio ci pensa. «Comunque, ora non è che perché il Zanca è diventato santo, domani sera non andiamo al Velvet, vero?».
Claudio tira un pugno sul braccio di Mattia. «Ti faccio vedere io chi è il santo».
La sera dopo sono tutti a casa di Claudio prima del Velvet. Come da manuale. Musica, cocktail, abbracci. Claudio inizia ad essere brillo. Il pensiero di Mario che non sente da tre giorni inizia a farsi pesante. Che sta facendo? Possibile che non mi pensi per niente? Controlla il cellulare sempre più spesso. Mentre stanno andando al Velvet non resiste più. Lo chiama. Niente. Riprova. Niente. Fanculo cazzo. La rabbia inizia a farsi sentire.
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Occhi dentro occhi
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