Claudio non l'aveva capito.
Aveva sentito quella frase più volte negli ultimi mesi e soprattutto nelle ultime settimane. Detta da Mario ubriaco, detta da Luca, implicita nel fare l'amore. Ma no, così non l'aveva sentita. Ve l'hanno mai detto? Qualcuno vi ha mai guardato negli occhi e detto: Sono innamorato di te? Non quando viene detto dopo due uscite, quando viene detto per seguire la prassi. Qualcuno vi ha mai detto quelle parole perché sono le uniche esistenti che possono esprimere l'inesprimibile? Be', a Claudio Zanca di certo no. E lui, in questo momento sta provando l'unica emozione possibile. Sentirsi parte di un qualcosa che, senza una spiegazione logica, senza che nessuno l'abbia deciso, puoi avere solo con la persona che hai davanti. Un'iniezione di eroina dentro l'epicentro dell'irrazionale. Una scarica elettrica che ti porta altrove, dove il senso acquisisce un altro significato. Non c'entra essere romantici, essere smielati, cambiare personalità. Quando l'amore della tua vita ti guarda negli occhi e ti dice di essere innamorato di te, non capisci più niente, e ti senti felice come solo quella sensazione può farti stare. Oltre la malinconia, la tristezza della realtà che non ti appaga, oltre la superficialità di problemi inutili, oltre le giornate in cui non hai voglia di lottare. Ti sorride il cuore anche se non l'aveva mai fatto.
Se non vi è ancora successo, vi auguro che arrivi presto.
Mario guarda Claudio che non sa come reagire. Sorride. Sa di averlo messo in difficoltà, anche se in realtà ha solo detto quello che per lui è ovvio. Sì, Mario non ha alcun dubbio di essersi perdutamente innamorato di Claudio da quando, in una discoteca di Ibiza, ad inizio giugno, Luca lo aveva portato al centro della pista e glielo aveva presentato. La sensazione che provò quando gli occhi di Claudio lo avevano guardato se la ricorda come se fosse ieri. Se la ricorda tutti i giorni guardandoli ancora e ancora. Lo avevano preso e fatto loro. Decide di aiutarlo. Lo prende per mano, lo fa alzare. Lo porta in mezzo alla stanza. Si avvicina al suo orecchio.
«Stai fermo qui, va bene?», sussurra.
Claudio annuisce.
Mario accosta la porta, apre il computer di Claudio. Mette una canzone. Intro - The XX.
Claudio è fermo in mezzo alla stanza, totalmente in balia di Mario.
Mario si toglie le scarpe, l'orologio. Lo appoggia sulla scrivania. Torna in mezzo alla stanza. La musica è senza parole ma piena di significato, ti fa andare lontano, dove sono ora loro. Va davanti a Claudio. Lo guarda e s'innamora un'altra volta. Si avvicina piano. Senza dire niente, sbottona il primo bottone della camicia, lentamente. Sorride piano. Scorre giù, ne sbottona un altro. Claudio inizia a sentire che lo sta per avere ed il suo corpo risponde. Mario continua, un altro bottone. Si avvicina ancora, sbottona l'ultimo e, sempre guardandolo, gli sfila le maniche piano dalle spalle. I muscoli di Claudio appaiono uno dietro l'altro. Si avvicina e baciandogli il collo gli toglie la camicia. La lancia lontano. Claudio sente un brivido lungo la schiena. Mario sorride, si tira indietro i capelli. La musica è ormai dentro i loro corpi. Si avvicina ancora al suo orecchio, la voce bassa.
«Sei pronto ad impazzire?».
Claudio deglutisce. Cazzo. Cosa mi fai tu. Annuisce senza dire una parola. Le endorfine iniziano a prendere possesso di lui. Gli occhi neri di Mario lo stanno uccidendo lentamente. Le sue labbra. Vuole dimostrargli la potenza di quello che sente anche se non lo riesce a dire a parole. Blocca la mano di Mario che sta andando verso i suoi jeans, la tira su insieme a quell'altra. Gli sfila la maglietta velocemente. La butta per terra. Con una mano prende Mario da dietro la testa, lo porta quasi sulla sua bocca.
«Io sono impazzito il giorno che ti ho incontrato». Lo bacia. Spinge forte la testa di Mario. Mario gli tira i capelli da dietro. La musica si fonde con loro. Claudio muove i loro corpi verso il letto, li fa girare e fa distendere Mario. Va sopra di lui, i loro visi uno di fronte all'altro. Si lancia sulle labbra di Mario, lo bacia come mai prima d'ora. Piano ma forte, fortissimo. Le loro menti cambiano frequenza rispetto al mondo reale.
E si spogliano e si uniscono e si graffiano e si mordono e si divorano e si baciano e si accarezzano e si scopano e si amano.
Tutto, si danno tutto. E vengono, vengono insieme, stretti, inestricabili. Si guardano. Nel mezzo del letto. Claudio seduto con le gambe aperte. Mario tra di lui, seduto, con le gambe che vanno dietro la schiena di Claudio. Si guardano e sorridono. Uniscono le fronti, si guardano senza spazio tra di loro.
Occhi dentro occhi.
Si addormentano, dormono con la musica e la luce piccola accese. Intrecciati, una sola persona. La luce della mattina sveglia Claudio. Dentro al suo collo, la nuca di Mario. Il suo braccio lo avvolge. La mano di Mario, stretta attorno al polso di Claudio. I loro piedi intrecciati. Claudio in quel momento realizza che quel ragazzo accanto a lui vive dentro di lui. Se dovesse succedergli qualcosa la sua vita finirebbe. Se qualcuno provasse a toglierglielo, lui morirebbe per il dolore. Questo è quello che provi quando ami con l'anima. Lo stringe più vicino a sé. Annusa la sua pelle, gli bacia piano i capelli. Una lacrima esce dai suoi occhi. È una sensazione dannatamente bella ma allo stesso tempo terrificante. La tua vita dipende da un'altra persona. Ma quella lacrima si trasforma in sorriso, si mescolano. Claudio ride e piange allo stesso tempo con Mario tra le sue braccia. Vede Mario muoversi un po' e si impegna per calmarsi e non svegliarlo. Rimane così per un'ora, assaporando la sensazione di tenerlo stretto. Si riaddormenta.
Si risveglia quando è più giorno. Deve essere tarda mattinata. Mario dormendo si è spostato. Sempre girato di schiena ma più distante, il lenzuolo lo copre fino al bacino lasciandogli la schiena nuda. Claudio gira la testa da quella parte. Si avvicina. Il suo viso dietro l'orecchio di Mario. Gli prende la mano. Le loro mani unite vicine alla bocca di Mario. Mario sorride ad occhi chiusi. Si avvicina le mani intrecciate e bacia quella di Claudio. Claudio sorride dietro di lui.
«Buongiorno», sussurra. «Hai dormito bene?».
Mario sorride. Annuisce. Le sue labbra appiccicate alla mano di Claudio. Claudio lo bacia piano dietro al collo. La pelle d'oca travolge Mario.
Claudio ride piano. «È un tuo punto sensibile?».
Mario sorride, annuisce.
«Me lo ricorderò», dice Claudio rimettendosi dietro al suo orecchio. «Vediamo se ne trovo un altro».
Mario sorride.
Claudio sfila la sua mano da quella di Mario. Lo ribacia dietro al collo e poi più giù, più giù, più giù, più giù, più giù, più giù. Arriva all'osso sacro. Mario sempre con gli occhi chiusi ride. «Ah, mi vuoi dire che se vado più giù, succede qualcosa?». Mario ride. Claudio torna su. «Mi ricorderò anche questo». Si rimette nella posizione di prima.
Mario inizia ad aprire gli occhi. «Cla». La sua voce di mattina è profonda, rauca, sexy che vuoi morire.
«Dimmi».
Mario bacia la sua mano, parla con le labbra sempre lì. «Sei felice?».
Claudio non ci deve pensare. «Sì».
Mario sorride. «Bene, anche io».
Claudio decide una cosa, non riflettendoci, la decide dentro, la decide in quel momento della sua vita. «Mario».
Si stringe di più a lui. «Sì?».
La voce di Claudio dietro al collo di Mario.
«Anche io sono innamorato di te».
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