Capitolo otto.

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"Io un po' vi ho sempre odiato" esclamo passandomi la mano fra i capelli ricci, Dicembre è appena entrato e così anche la frenesia nei negozi e per le strade della grande mela, per questo avevamo deciso di trascorrere una giornata tranquilla tutti insieme a casa, ma come al solito i miei amici cospirano alle mie spalle "ma credo di non averlo mai fatto come oggi"
"Cosa?" Cara pare quasi offesa dalla mia frase, colpita nel profondo, mentre Nick abbassa lo sguardo e sembra quasi sorridere al pavimento "vogliamo conoscere il ragazzo che ti ha fottuto il cervello, non credo sia una cosa così cattiva da fare"
"Ma ditemelo!" Ribatto con una punta di acidità "Mi ero preparato ad una giornata di ozio, ho la tuta, i capelli sporchi!"
"Oddio sembri isterico" mi bacchetta Nick "sei un uomo cazzo, non hai i capelli sporchi e forse è il caso di cambiarti i pantaloni, ma solo perché hai un paio di macchie"
"Vedi?" Rita ride e scuote la testa, come se fossi io quello in torto, ho degli amici di merda che non mi capiscono, fine del discorso "e la casa fa schifo" non so perché sono così agitato, Louis praticamente va e viene quando vuole come un piccolo gattino, e mi ha sicuramente visto in situazioni peggiori, ma oggi sono agitato
"Ragazzi è come se lo stesse presentando ufficialmente ai genitori, è normale un po' d'ansia" mi giustifica Rita, ma io prima le sorrido ringraziandola e poi mi rendo conto delle sue parole
"voi non siete i miei genitori" ribatto ricominciando a mangiucchiarmi la pellicina dell'unghia "e noi non siamo una coppia"
"Divertente come tu abbia sottolineato prima il fatto che non siamo i tuoi genitori" fulmino Rita con lo sguardo sentendomi completamente tradito e del tutto accerchiato
"È più divertente il fatto che un ragazzino lo abbia fatto regredire"
"Nick tu sei troppo cinico per queste cose" fa Cara prendendo una manciata di patatine "l'amore fa quest'effetto"
"Fatevi i cazzi vostri" mi vibra il cellulare in tasca, e lo ignoro "siamo solo amici io e Louis"
"Amici?" Nick alza il sopracciglio e mi guarda con fare scettico "gli amici non si baciano Harry bello, e non dormono insieme"
"e non cercano di fare innamorare l'altro" aggiunge Rita con un sorrisetto assurdamente fastidioso "continuo?"
"Siete delle serpi!" Li accuso e loro scoppiano a ridere, ma non è così semplice, non possiamo essere una di quelle coppie che si piacciono, escono un paio di volte e si mettono insieme, è tutto più complicato di questo, è tutto un casino di emozioni mai trovate, e forse aveva ragione Cara con quelle stronzate dell'amore karmico che fa solo soffrire e che non porta a nulla di buono, eppure non posso neanche pensare di stare senza di lui, perché anche solo come amico mi fa stare bene
"Terra chiama Harry" Cara mi scuote leggermente per la spalla e in un attimo ritorno nel mio appartamento "tesoro ti sono arrivati un paio di messaggi, non dare retta a quei due, avete tutto il tempo del mondo"
"Sì, è solo che sai quanto sia difficile" Cara in fin dei conti è quella con cui posso parlare più francamente, quella che mi da risposte più serie, quella che un minimo mi capisce, sotto queste gambe lunghe e i suoi liscissimi capelli biondi c'è una donna che spesso e volentieri ha sofferto e che non si è mai fermata, ha preso tante batoste, tanti uomini l'hanno presa in giro convinti che si trattasse di una donna da poter usare e buttare, ma lei è molto più di questo "certe volte mi domando sempre se ne valga la pena no? Perché ogni volta che si allontana da me mi sento morire e ogni volta penso di non farcela"
"Qualcuno ti ha mai detto che l'amore sarebbe stato facile?" mi accarezza una guancia ma il mio sguardo non riesco a staccarsi dallo skyline della città
"Non puoi citarmi i Coldplay in un attimo come questo" sorrido forte "Ma il problema è che con lui è stato facilissimo, cioè lui è entrato nella mia vita come se ci fosse sempre stato, quando stiamo insieme è tutto fantastico e poi ecco un nuovo problema"
"Louis è anche i suoi problemi, no?" annuisco e lei sorride di rimando "ce la farete, e se non dovesse essere quello giusto ci siamo noi qua, no?" mi circonda le spalle e mi gira verso gli altri due migliori amici che litigano per chi debba prendere il telecomando "Va bene, ci sono io, ci sarò io" l'abbraccio e mi da un paio di pacche sulla schiena "ora vado a placare quei due bambini."
Prendo il cellulare e alla vista dei messaggi da un numero sconosciuto inizialmente sono tentato di ignorare qualsiasi cosa, ma poi il messaggio inizia con un Biancaneve e so chi lo ha scritto

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