Mi stanno sudando le mani.
Mi stanno sudando le mani nonostante fuori stia nevicando.
Ogni volta sembra la prima, ogni mostra sembra la prima mostra quando ancora tremendamente impacciato passavo quasi a testa bassa tra le mie fotografie, non credendo a quello che i miei occhi stavano guardando, la mia mostra...Questo tratto del mio carattere però si è attenuato, saranno i 32 anni che si avvicinano, sarà che credo nelle mie storie solo quanto un devoto crede nel proprio Dio, sarà che ho imparato che se non ci credi abbastanza nessuno ci crederà mai al posto tuo, ma adesso la mia testa non si abbassa mai, sorrido a chiunque, mi fermo a parlare con alcuni, aspetto l'arrivo dei pochi a cui voglio bene davvero, perché senza la tua famiglia sei un po' meno tu, un po' meno vero. Nick e Rita sono andati a prendere i miei genitori in aeroporto e hanno trovato un incidente stradale che ha bloccato il traffico, Cara è in perenne ritardo ed ormai mi sono rassegnato mentre Liam e Niall al momento sono fuori a fumare, gli ultimi due sono un'aggiunta piacevole e al tempo stesso dolorosa, ma quando gli ho visti arrivare tutti in tiro per me, il cuore mi si è riempito di quella sensazione che solo gli amici sanno farti provare. Ormai a trent'anni suonati ho imparato a centellinare la parola amico, perché quella fame insaziabile di conoscenze che ha caratterizzato il mio arrivo a New York si è piano piano attenuata, conoscevo gente ed ero ingordo di pensieri, parole, emozioni ma ho capito che quella non era amicizia, può essere stima, ammirazione, delle volte affetto, ma l'amicizia è un'altra cosa, è un legame strano, che fa incontrare anime affini o poli opposti, che crea un legame tra pezzi rotti, che culla le serate in cui tutto quello che vuoi fare è urlare, che urla in tutte quelle sere in cui vorresti solo morire. Non so cosa avrei fatto nell'ultimo periodo senza i miei amici, non so se avrei avuto il coraggio di chiudere quei cartoni che mi ricordavano il suo passaggio, ma tutto quello che hanno fatto è stato presentarsi a casa mia, cucinare per me e rimettere in ordine la mia vita. L'amicizia è questo, è presenza, delle volte silenziosa, ma solida, perché non credo più che le vere amicizie siano quelle che passano gli anni senza vedersi ma tutto rimane sempre lo stesso, perché noi non siamo gli stessi, perché il mondo intorno a noi cambia, perché mutiamo ogni giorno, perché un amico può considerarsi tale quando non ha tempo ma per te lo trova.
Prendo un respiro profondo e ricomincio a passeggiare per la stanza con le mani dietro la schiena e la sensazione di poter scivolare da un momento all'altro, perché nonostante cammini con passo fiero e suadente come un gatto, ho ancora quell'ansia leggera alla bocca dello stomaco, quel tremolio appena percettibile delle mani, e parlo ancora della mia mostra come un bambino sognante e con la testa tra le nuvole.
Per questo penso che forse oggi sarebbe il momento perfetto per fumarmi una sigaretta, non fumo da tanto, tantissimo tempo, ma oggi sono irrequieto, forse perché ho avuto il coraggio di riesumare quella foto, forse perché è la prima mostra dopo almeno un paio d'anni, forse perché quello scatto esercita sul mio corpo più magnetismo di quanto mi piaccia ammettere o forse perché semplicemente quell'odore e quel sapore in bocca potrebbero farmi credere che lui sia ancora qui, con me, a stringermi la mano e a dirmi che tutto andrà bene.
Il problema è che tutte le foto presenti raccontano una storia, ho scelto quelle da esporre in piena notte, mordendomi le labbra a sangue perché anche tutte le altre urlavano per essere ascoltate, ma la vita è sempre una questione di scelte, l'ho capito, l'ho accettato, e probabilmente quelle che sono rimaste nel mio computer aspettano solo il momento giusto per essere mostrate. Mi fermo un secondo a guardare una di quelle che mi piace di più, perchè ha immortalato il momento in cui l'anziana vicina di casa di Nick viene aiutata a salire le buste della spesa da una signora ma soprattutto da un bambina di forse 5 anni che con la fronte corrucciata e le labbra arricciate supera uno dei primi ostacoli della sua vita, mi piace ogni volta perdermi tra le sue leggere rughe d'espressione e leggere l'impegno messo, fermarmi sul suo nasino all'insù e pensare a come il miglior insegnamento è l'esempio che si dà. Ho esposto anche una foto del mio viaggio in Africa dove un bambino guarda incantato una volontaria che gli sta leggendo una favola e lui con gli occhi lucidi si mangiucchia un'unghia come se avesse paura del finale, perché per quel bambino i lieto fine non esistono davvero, mi vien voglia ogni volta di accarezzargli i capelli come ho fatto nel momento in cui ho scattato questa foto e subito dopo abbracciarlo, facendogli sentire che la vita scorre nei nostri corpi nello stesso modo, trasmettendogli un po' del benessere accumulato in tutti questi anni di rimpianti e di non ho abbastanza soffocati nei cuscini.
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Raccontami una storia.
FanfictionHarry cattura emozioni da quando è nato, ma ha la pessima abitudine di portarsi dietro pezzi di vita. Louis balla per vivere, o forse vive per ballare, questo non è così chiaro neanche a lui. Ma da quando i loro occhi si incrociano per la prima volt...