Capitolo undici.

1.8K 86 5
                                    

“Nick dovresti trovarti un hobby” lo accuso sbadigliando, trovandolo sul mio divano con un regalo in mano ed un orrido e appariscente maglione rosso che completa il suo spirito natalizio con le corna da renna che spiccano marroni sui capelli orrendamente sbiaditi di rosa “Non è Natale anche per te?”
“Auguri anche a te Mr Styles” poi si batte contro il mento l’indice con fare penserioso “o dovrei dire Mr Tomlinson?” mi volto per guardarlo truce dopo aver messo l’acqua a bollire
“Se è un modo per sapere se abbiamo fatto sesso” prendo le bustine del tè e le metto in infusione “ è pessimo Grimmy”
“e poi scusate l’intrusione, sarò io quello che se lo prendere su per il culo perlomeno voglio i privilegi di un cognome importante” ecco il mio sporco, rude ed abbronzato regalo di natale “anche se mi auguro che lo diventi anche il mio, quindi non lo so, forse dovresti prenderlo tu” e si posiziona a gambe divaricate sul tavolo nero della cucina e Nick scandaglia la sua pelle, centimetro quadrato per centimetro quadrato, scendendo senza sbattere le ciglia dagli addominali scolpiti fino all'elastico delle mutande
“Indossi davvero slip bianchi?” chiede quel bastardo del mio migliore amico, con fin troppo fervore nella voce “Ed io che pensavo fosse prerogativa dei film porno” ed io sto per ribattere prendendo idealmente quasi la rincorsa per tutte le parolacce da dedicargli ma Louis mi sorprende come suo solito e scoppia di una risata come scoppia un petardo
“Non te l’ho mai detto che il segreto per una vita di successo è fingere di essere sempre in un video porno?” ammicca nei suoi confronti ed io rimango muto
“Sposalo” urla Nick indicando prima me ed in seguito lui, mentre io sorrido forte porgendogli la sua abituale tazza di caffè piena fino all'orlo 
“Già è difficile adesso farlo uscire dalla mia testa” mi accarezza il viso con la mano a coppa e gli occhi brillanti, quegli occhi che inspiegabilmente mi facevano paura e mi affascinavano, adesso sono qui alla mia mercè, lucidi, colorati ed incredibilmente vivi che mi ancorano a loro, e come la gravità mi tengono stretti e fanno cambiare la mia concezione del tempo “e delle volte sta diventando un problema serio, come per esempio quando ho da pensare ad altre cose”
“Cosa?” domando scandalizzato “esistono cose più importanti di me?”
“Certo gattino” risponde pacato “Se dovessi essere un drago quale sarebbe il mio nome? E se mi trasformassi in un elfo? Ed invece no, sempre il tuo stupido sorriso”
“Il mio bellissimo sorriso vorrai dire” lo correggo e assottiglio lo sguardo minacciandolo e seducendolo al tempo stesso e lui di tutta risposta mi sferra un calcio sul fianco, bevendo tranquillamente il suo caffè “Sei un bastardo” e cerco di allontanarmi ma lui mi riprende dai boxer
“Vieni qui gattino” e la scarica di brividi caracolla giù dalla spina dorsale per trasferirsi al mio basso ventre quando mi circonda il collo con le braccia e strofina il suo naso contro il mio
“Fermatevi” urla Nick di cui mi ero francamente scordato la presenza e se avesse permesso a Louis di baciarmi anche l’esistenza
“Non avevi detto di voler assistere ad un porno?” lo pungola il ragazzo tra le mie braccia con un ghigno malefico “ti stavo accontentando” gli bacio una tempia come per ringraziarlo
“Per quanto mi piacerebbe, devo scappare” Il ragazzo dai capelli lilla si alza scuotendo la testa con le mani alzate in segno di resa “devo farmi il giro dei regali”
“Solita tradizione?” esclamo il mentre Louis mi accarezza il punto interno del polso dove le vene pompano vita
“Solita tradizione” ci saluta con dei baci volanti ed un occhiolino di troppo “a stasera!”
“Di quale tradizione parla?” domanda Louis adesso sulla difensiva
“I suoi regali di natale sono sempre degli orrendi maglioni di Natale che lavora lui stesso” spiego portandogli gli oreo e strappandogli un sorriso, non riesco a spiegarmi questo improvviso cambio di umore. Abbiamo passato la giornata di ieri a mollo nell’acqua, bruciando il tempo in effusioni che correvano su di una trave troppo sottile e soprattutto senza alcuna protezione per poi addormentarci insoddisfatti ma felici, e la situazione sembrava perfetta fino a pochi minuti fa quando i suoi occhi hanno preso polvere come una vecchia fotografia lasciata in cantina “e poi ci obbliga ad indossarli alla cena che organizza ogni anno a casa sua, e ci fa sembrare tutti degli stupidi” Me n’ero quasi dimenticato preda della nuova catena di montaggio creatasi grazie alla presenza di Louis, ma lui non dovrà assolutamente vedere la foto dove mi hanno fatto travestire da renna  “bimbo a cosa pensi?”
“Nulla” alza le spalle e rivedo la corazza rinvigorirsi, prendere potere per ritornare ad assediare la mia anima gentile “forse dovrei andare, Liam è da solo”
“Louis” lo rimprovero alzandogli il mento con l’indice ed incatenando i nostri occhi in un unico grande traffico di sentimenti “cosa succede?”
“Una vecchia tradizione tra amici” cerca di abbassare lo sguardo ma non glielo permetto la sua voce è troppo fragile “tu avevi una vita prima di me, ed io troppe volte me lo dimentico”
“e quindi?” domando sentendomi incapace di ragionare lucidamente con le sue labbra così vicine ed il suo fiato che mi solletica il dorso della mano “Guarda qui” prendo il pacco e lo apro, mostrando due maglioni di due grandezze diverse, sapevo che Nick non mi avrebbe tradito, lui considera Louis famiglia come lo faccio io, e qualcosa mi dice che allungherá la tradizione anche a Liam. E nonostante siano tremendi come al solito, almeno sono complementari e riportano uno buon natale e l’altro felice anno nuovo
"Tu hai qualche certezza, lo leggo nei tuoi occhi ogni giorno, i tuoi amici che ti creano un mondo tutt’intorno, la birra del venerdì, tua madre che ti aspetta, la consapevolezza di lavorare e di far bene il proprio lavoro..." si morde a sangue il labbro inferiore "io oltre Liam cos'ho? Un passato che cerco di dimenticare, una passione che forse non mi porterà da nessuna parte e te" circonda il mio polso come per liberarsi del mio contatto, delle catene rappresentate dai miei occhi
"Mi hai messo fra le cose negative" ammetto leggermente desolato, o meglio ancora frastornato, perché quelle per me sono attitudini scontate, variabili che per quanto possano allontanarsi dalla mia realtà resteranno sempre costanti, ma non è per tutti così, alcuni non hanno la possibilitá di considerare la famiglia, gli amici ed il lavoro una certezza, perché non lo sono quasi mai. Perché in questo mondo troppo frenetico ci si scorda facilmente  della fortuna di avere una famiglia che nonostante tutto ti aspetta a casa, ovunque tu sia, ovunque essa sia, ci si dimentica della bellezza del tuo migliore amico che ti chiede un caffè o una birra solo per avere l’ennesima scusa per stare insieme, si passa oltre alle canzoni urlate, agli sguardi silenziosi, alle parole sussurrate, ma lo si può fare se hai la fortuna di averle, e se non ci fossero saresti ancora in grado di sentire la terra stabile sotto i piedi?
"Perchè so che distruggerò anche te” soffia guardandomi in faccia, senza remore e paure, e strofina le dita fra di loro, come se la consapevolezza che saranno quelle dita a farmi male lo faccia uscire di senno “lo sento nitidamente"
"Tieni saldo il coltello" gli propongo, se mi dovesse ferire lo facesse bene, merito almeno di morire, lo faccia senza lasciarsi dietro segni vitali o possibilità di ripresa, lo faccia fino a lacerarmi tutti gli organi interni "non sbagliare mira."

Raccontami una storia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora