Addio in un giorno di pioggia.

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                  II PARTE

               .......................

... Rientro in casa, filo diretto nella mia stanza senza deviare né a destra né a sinistra, mi sento strano, confuso, vuoto.
Il mio letto che attaccato alla parete corrispondente con quella della stanza accanto filtra al mio orecchio un pianto straziato. Sento il mio cuore accartocciarsi sempre più.
È finalmente giorno, non ho chiuso occhio tutta la notte, è stata la notte più lunga della mia vita, non so come reagire in questi casi, vorrei che non fosse mai arrivato il giorno,  ma sopportare la notte è stata dura. Esco dalla mia stanza,  mentre lei esce dal bagno... jeans, maglietta, capelli lunghi e occhi gonfi sono sicuro che ha pianto anche in bagno.

- Kotoko siamo pronti!

- Va bene.

- Venite a trovarci, da oggi sistemeremo le nostre quattro cianfrusaglie, la casa è immobiliata, non è grande come questa ma è accogliente.

- Kotokooo. Mi mancherai, mi manchi già.

- Anche voi a me, signora Irie è stata una mamma per me, grazie per tutto e di tutto quello che ha fatto per me.

I suoi occhi incrociano i miei, bramosi di affetto, non riesco a capire perché dentro me questa profonda tristezza invada il mio cuore, mi sento straziato e non ne capisco la ragione... dovrei essere felice che finalmente tutto ritorna alla normalità e invece mi sento vuoto profondamente vuoto.

- Ciao a tutti, ciao Irie-kun....

- Addio.

Sono stato freddo, diretto e bugiardo, dentro sto male e non riesco a trovare il modo per essere fuori ciò che sono dentro.
Mi giro di scatto, e in un lampo sono nella mia stanza, mi avvicino ai vetri della mia finestra, mentre guardo fuori le nuvole grige che avanzano sempre più, mentre Kotoko sale sul taxi e in pochi istanti è già lontana da me, perfino il cielo si apre come a farmi un dispetto e la pioggia comincia a scendere a catinelle.
Improvvisamente la casa è silenziosa proprio com'era prima del suo arrivo, un pianto disperato di mia madre come quello di una donna che ha perso un figlio si fa sempre più acuto. La sua stanza vuota senza più nulla che mi ricordi lei, e mi si stringe il petto, mi si forma un nodo in gola, come di chi vorrebbe gridare ma non può.
Una fiumana di ricordi passano veloci come un treno vorrei afferarli una ad una ma non riesco più ad abbracciarne uno.

Finalmente è mattina, mi preparo per andare a scuola, e il pensiero di rivederla è sempre più forte, la sveglia deve ancora suonare ma sono già in piedi, sono pronto a vestirmi e a correre là dove da oggi sarà il punto di incontro.
È ora di pranzo e finalmente posso incrociarla alla mensa.

[- Hei è lui?
- Sì è lui il ragazzo di cui parlano...]

Mi sento osservato fin troppo, non sarà che la voce si è già sp-arsaa... e quello cos'è!? Alzo gli occhi e un enorme cartellone appare davanti a me.

( kotoko ha finalmente lasciato la casa di Irie Naoki. )

Non ci posso credere quest'uomo è innamorato al punto di essere irrazionale fino a tale!?

- Kin-chan? Ma che stai facendo? E se Irie-kun lo vedesse?

Finalmente eccola, impacciata, bella e ribelle, capace di pensare a me anche adesso che è lei sottotorchio da l'intera scuola. 

- Veramente lo ha già visto mio pulcino adorato.

Tutta questa confidenza mi da sui nervi, dovrebbe farsene una ragione se lei ha occhi solo per me.

- Hei, ciao Irie-kun, si sente la mia mancanza?

Come faccio a dirle si!? E mi manchi immensamente?
Ma ovviamente....

- Non proprio, anzi sembra che le cose siano tornate alla normalità.

Ma era ovvio che rispondessi così, il mio lato migliore va nascosto. I suoi occhi si fanno tristi nascosti dietro una maschera di un sorriso falsato per non arrendersi davanti a me. Mantengo la mia postura seria o come direbbe lei "glaciale",  mi sento come se non ci fosse
abbastanza ossigeno, devo sopravvivere, come se adesso niente avrà più uno scopo senza lei che mi gira intorno.
Quei suoi occhi spenti e lucidi pronti a innondarsi di lacrime, mi fissano in silenzio ma dentro chissà come gridano. ..

Itazura Na Kiss  (Vista Da Lui).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora