Bacio Dispettoso.

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La scuola è finita, e solo qualche giorno fa il mio professore ha saputo della mia scelta universitaria, so che sarà infuriato a quest'ora, ma non può capire una scelta che neanche io capisco bene, a dire il vero.
Oggi ci sarà la consegna dei diplomi, ho preparato un discorso per l'occasione in quanto eletto rappresentante dell'istituto.
Sono le 6; 30 del mattino e il sole è già pronto ad essere prorompente.
Sento un rumore di porta che si apre e si chiude, e subito dopo percepisco un altro rumore, che è della porta accanto, probabilmente adesso il bagno è libero.
Mi chiudo a chiave nel bagno e una leggera nebbia di vapore e umidità sono ancora qui dentro.
L'odore del suo sapone si sente come se lo stessi usando io.
È inutile cercare di specchiarsi, il vetro della toilette è ancora appannato, ma faccio una doccia anch'io, godendo di ogni istante di questo giorno, che sarà la fine di questi anni a scuola.
Mia madre è al settimo cielo, cura Kotoko, come se lei le appartenesse davvero.
La colazione è invitante, mentre a Kotoko, brillano gli occhi, rimango freddo e coerente, con me stesso.
Mi alzo dirigendomi all'uscita, mentre mia madre fionda su me, per sistemarmi la giacca della divisa, già in ordine, le sue emozioni probabilmente la rendono eccessiva.

- Aspetta Irie-kun! Oggi è l'ultimo giorno che faremo questa strada per la scuola, almeno la percorriamo assieme.

Le sue parole, mi spingono ad aspettare, riesce a farmi questo.
Lei sta camminando al mio fianco, ma starà pensando a qualcosa di particolare, sembra che sospiri ad ogni due passi.

- Questa è l'ultima volta che andremo in questa scuola ci pensi? Mi mancherà, di questi tre anni, l'ultimo, che per me è stato il più divertente.!!

- Io dei 18 anni che ho, fin'ora questo è stato il più duro...

Già, hai stravolto tutto, le mie abitudini e a volte le mie emozioni, con la tua audacia semplicità, hai fatto il modo che mi prendessi cura di qualcuno che non era me.
Ripercorro silenzioso quest'ultimo anno, dal giorno che ti incontrai con quella lettera in mano, sapevi che non ti avrei considerato neanche dopo, ma sei stata comunque coraggiosa a darmela, a quando ti sei dovuta trasferire in casa mia, che doveva essere solo per qualche giorno, invece per qualche motivo che non conosco, ancora giri attorno me, hai stravolto tutto e tutti, il momento che non dimentico è quando ai tornei scolastici ti sono caduto addosso, ti ho accompagnato in infermieria, prendendoti sulle mie spalle, il tuo cuore batteva così forte da sentirlo, io invece in quel istante ho conosciuto una nuova emozione, anche il mio cuore batteva sempre più forte, e al tocco della tua soffice pelle mi sentivo nervoso, come ti senti tu quando non sei preparata per un'interrogazione, così ero io.
E ad oggi, mi stai ancora facendo vivere cose a me sconosciute, frequenterò l'università e non avevo considerato di farla, ma tu ci sei riuscita.

So bene che oggi dovremo frequentare " i giganti" dell'ignoranza, perché avranno da ridire i professori e i compagni, ma che importa di loro? Io anche questa volta penserò a me stesso.
Entrando a scuola, tutti hanno già a che parlare, bisbigliano e ci guardano stranamente.
Mentre la sua espressione è triste, si ferma all'improvviso allontanandosi dai miei passi, senza volermi più camminare a fianco.
So che stai soffrendo e ti senti in colpa.

[ - O è Irie della sezione A

- Ah, si hai ragione!

- Avete saputo?

- Sì! Non ha fatto gli esami per l'università di Tokyo!

- Già a causa di una ragazza della 3 F...]

Stupidi, idioti, pensate a farvi una vita propria piuttosto che impicciarvi di cose che non vi riguardano.
Gli occhi di tutti sono puntati su me, facendomi diventare più duro e freddo di prima.

Itazura Na Kiss  (Vista Da Lui).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora