TRIANGOLO D'AMORE

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                          III PARTE
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Trovo due magliette uguali, adagiate sul nostro letto, uno modello femminile l'altro maschile.
Kotoko mi ha detto che  gli amici non verranno, forse si sistemerà tutto in questi giorni.
Decido d'indossarla, lei mi vede e un sorriso lieve si abbozza sul suo volto.
Il viaggio è silenzioso, mi siedo dietro con lei, scatta una foto come se tutto fosse normale... la osservo e mi sento in imbarazzo, lei mi guarda teneramente e forse ciò  che è sucesso la scorsa notte è  irrilevante. I nostri sguardi s'incrociano quando mio padre prende una buca e la ruota del furgoncino si buca....
Urtiamo finendo uno tra le braccia dell'altro entrambi visibilmente imbarazzati.
Non so per quale ragione, nonostante fosse piacevole riprovare questa sensazione, velocemente mi allontano con la scusa di aiutare mio padre, scendo dal pulmino  e confuso cambio la ruota con quella di scorta.
Finalmente arriviamo a destinazione.
Erano decenni che non venivamo  in questo posto... la casa è  con la facciata bianca non la ricordavo così  ed è enorne. Kotoko estasiata entra ad esplorare, la seguo con i nostri bagagli tra le mani...ci fermiamo nella camera da letto dove da piccolo dormivo  quando volevo stare solo. Il profumo è  lo stesso, il colore delle pareti è  cambiato ma tutto il resto è  uguale.
La prima cosa che fa è  gettarsi sul letto e saltarci su spensierata.
Mi affaccio alla balconata della stanza che sporge mostrando un panorama quelli che solo chi dipinge, chi è artista e chi è  poetico sa  cogliere questo in tutta la sua profondità e splendore. Mi raggiunge e si affaccia con me, mi guarda timidamente e capisco che questo, anzi questi siamo noi!
Timidi, orgogliosi, incapaci di non volerci bene, desiderosi di tuffarsi l'uno  nello sguardo dell'altro.

-Ti piace, qui? Ci venivo spesso da piccolo!

- Mi piace tutto in questo istante. Anche tu! Ti prego non essere più freddo e distante da me.

Si getta tra le mie braccia, la stringo forte a me come non facevo da giorni e da mesi...

- Kotoko!

- Oh Si, chiamami ancora!

Sorrido abbracciandola, quando Tomoko, Motoky e Marina ci salutano dal basso.
Quando lei se né  accorge sbuffa, arrabbiata dalla loro "invadenza" così  la chiama...

- Stai tranquilla Kotoko, siamo qui per tuo marito noi, mica per te!

La sua buffa espressione mi fa ridere di cuore. Un cuore che cessa di palpitante quando vede arrivare l'unico che avrebbe dovuto avere il buon senso di restare a casa propria... Keita!!
Dentro me sento frantumare come pezzi di cristallo, tutto l'entusiasmo acquisito fino a qualche secondo fa.
Mia madre li fa accomodare nelle stanze casualmente pronte.  Deduco che Kotoko né fosse all'oscuro...e anche io.
Ceniamo e finalmente posso farmi una doccia e andare a letto.
Lei esce dal bagno, chiude a chiave la porta e si getta sul letto attirando l'attenzione.  Ma è  da così tanto che non facciamo l'amore, che non accadrà di certo qui in questa stanza affianco a quella dei suoi amici, già  li immagino  tutti con le orecchie attaccate alla parete.
Spengo la luce del comodino, mi tiro la coperta per coprirmi e mi giro dall'altra parte.

Mi sveglio alle prime luci del  mattino, è  autunno ma oggi sembra estate nonostante i colori arancio e giallo che coprono questo panorama stupendo, lo penso guardando anche il cielo che si specchia nel lago difronte. Kotoko dorme e io decido di scendere a fare una passeggiata rilassante.
Scendo in cucina e la colazione è pronta, mia madre si è alzata presto. Pan-kake con miele  oggi, tra una grande vasta scelta, assieme a un bicchiere di latte caldo macchiato.

- Naoki!? Mi accompagneresti a fare un giro? Non vorrei perdermi...

Penso che non mi possa rifiutare...andiamo in piazza a vedere i balli in maschera che si svolgono in questo periodo.

Itazura Na Kiss  (Vista Da Lui).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora