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Non gli era mai capitato di sentirsi confuso a tal punto da non riuscire a ragionare. In quel momento non c'era razionalità, non c'era irrazionalità. C'era soltanto un buco nero che, davanti ai suoi occhi, si allargava di secondo in secondo, pronto a risucchiarlo senza via di scampo.

Aveva sentito l'acqua scendere dal rubinetto della vasca fino a qualche istante prima. Il bagno non era così lontano dalla camera da letto. Michelle non era distante. Eppure, tutto d'un tratto, era come se migliaia di chilometri si fossero interposti tra loro. Quella freddezza che aveva letto negli occhi della ragazza, quella rabbia, quella determinazione. Lei gli era parsa decisamente razionale a differenza sua.

Così, senza riuscire a stare seduto sul letto per più di mezzo minuto, quindi camminando da un capo all'altro della camera, si chiese come avesse potuto prendere sottogamba quella situazione. Ma d'altra parte aveva sempre tenuto in considerazione la possibilità che potessero scoprirli. Per questo il giorno precedente non si era mai tolto gli occhiali da sole. Per questo quella mattina aveva preferito non lasciare il suo documento al noleggio. E poi? Un'unica svista. Un'unica mancanza. Ma sapeva sarebbe potuto accadere, quindi perché ora non riusciva a ragionare razionalmente? Perché quel buco nero continuava ad allargarsi?

Amava Michelle. Non amava Clarissa. Queste due erano le sue uniche certezze, ciò a cui appigliarsi. Eppure questo non significava nulla, o almeno non lo aiutava a fare chiarezza. In quel momento riusciva solamente a pensare che avrebbe dovuto agire in maniera diversa in passato, dove per passato si intendevano i giorni precedenti, ma una soluzione per il presente o per il futuro sembrava completamente inconcepibile e inarrivabile.

Quando aveva detto a Michelle che aveva bisogno di tempo non mentiva, ma con quella confusione in testa chi non ne avrebbe avuto bisogno? E se la sua prima idea era stata quella di tornare indietro e sistemare la questione con Clarissa era perché quella gli era sembrata la soluzione più semplice e lineare, la più sensata. E continuava a pensarlo anche ora, nonostante il buco nero, nonostante l'ansia.

La verità era che c'erano due motivi principali che lo spingevano a tornare a Milano e a sistemare i suoi problemi prima di potersi imbarcare senza freni in quella storia con Michelle: la sua immagine e Clarissa.

Non biasimava Michelle per essersi stizzita quando aveva provato a comunicargli quel primo motivo. Lui per primo avrebbe voluto non interessarsi a notizie, gossip e quant'altro. Lui per primo desiderava poter vivere una vita normale, una vita in cui se desiderava troncare una storia poteva farlo prendendo in considerazione solamente la diretta interessata, una vita in cui alcune foto con una ragazza che non era la propria, o almeno non quella che amici e familiari si aspettavano, lo preoccupavano di dover dare risposte e spiegazioni soltanto alle persone a lui care e non ad una intera nazione e forse non solo a quella. Ma quella era la vita che aveva scelto di vivere, con tutti i suoi pro e i contro, e per quanto avrebbe voluto attenersi alla modestia che lo caratterizzava e quindi non sentirsi al centro del mondo, sapeva che una notizia del genere avrebbe fatto scalpore, riempito siti e riviste, interessato migliaia di persone, persone che avrebbero parlato, sparlato, pensato e immaginato un Marco diverso da quello che avevano conosciuto fino a quel momento, un Marco capace di tradire, capace di ferire. Che importava a loro se in realtà c'erano delle valide motivazioni? Che importava a loro del suo cuore e dei suoi sentimenti? Non avrebbero mai conosciuto la realtà e questo lo avrebbe fatto apparire come una persona pessima e di poco esempio. E per quanto potesse sforzarsi di convincersi che il pensiero della gente non fosse importante, nel suo caso quel pensiero era fondamentale, e se anche lui potesse cercare di passarsi sopra, sicuramente non avrebbe potuto fare altrettanto il suo staff e la gente che lo circondava.

Sul secondo motivo, invece, non transigeva. E immaginava che Michelle fosse d'accordo circa il fatto di dover comunque chiarire con Clarissa. Quello che non avrebbe mai messo d'accordo i due era il discorso del tempo. Ma come poteva pensare di troncare una storia come quella in pochi minuti? Sì, era basata su falsità, su sentimenti non ricambiati e quant'altro, ma aveva vissuto per un intero anno con una persona che non gli aveva mai fatto del male, una persona che comunque avrebbe lasciato un segno, una persona che lo aveva aiutato e forse anche insegnato molto.

Proteggiti da me (#3) - Marco MengoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora