7 - Il borsellino

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Telianin e Rostov andarono alle scuderie ed il tenente spiegò a Nicolaij come sistemare il cavallo.

Poi i due si lasciarono, tornando ai rispettivi alloggi.

Quando Rostov rientrò, Denisov era impegnato a far scricchiolare la punta della sua penna sul foglio nel quale stava scrivendo qualcosa.

Con a fianco una bottiglia di vodka ed una salsiccia.

Il capitano alzò gli occhi verso Rostov, con un'espressione tesa.

- Sto scrivendo a lei.

La vista di Rostov lo rasserenò.

Gli dette l'occasione di dire, a parole,  ciò che non riusciva a mettere su carta.

Sollevò la penna.

Appoggiò i gomiti sul tavolo.

Iniziò ad esporre i suoi pensieri:

- Vedi, amico... Se non amiamo é come se vivessimo addovmentati... Noi siamo e tovnevemo polveve, ma quando uno si innamova é come se diventasse un dio... Puvo... Come nel pvimo giovno della cveazione...

In quel momento Lavruska entrò nell'alloggio e gli si avvicinò.

Non era per niente interessato alle parole del suo capo.

Aveva l'aria di uno che doveva annunciare un nuovo arrivato.

- Ancova?! Chi é adesso?! ...Mandalo a quel paese, ho da fare!

- Come sarebbe "chi é adesso"?! Lo avete mandato a chiamare voi... É il sergente addetto agli approvvigionamenti, é qua per i soldi...

Denisov assunse un aria contrariata ed apri la bocca come per gridare qualcosa, ma ci ripensò; chinò la testa e borbottò fra sé.

- I nodi tovnano al pettine... Quanto c'é nel bovsellino, Vostov?

- Sette rubli nuovi e tre vecchi.

- Stiamo messi male! ...Beh?! Cosa fai lí impalato, Lavruska... lo spaventapasseri? Fallo entrare...

Rostov intanto era arrossito e gli disse:

- Senti, Denisov... Io ne ho, di soldi... Lascia che te li dia io...

- No! Lo sai che non accetto soldi in pvestito dagli amici...

- Ma tra compagni ci si deve aiutare... Se non me lo consenti mi offendi... a me quei soldi non servono, ti assicuro...

- Non favmi vipeteve, Vostov...

Denisov si avvicinò al letto per prendere il borsellino da sotto il guanciale.

- ...Ma dove lo hai messo?!

- Sotto al cuscino più in basso.

- Non c'è!

Denisov buttò a terra i due cuscini.

Il borsellino non c'era.

- Oh questa è bella!

- Guarda bene, non é che é caduto per terra?

Rostov sollevò i cuscini, li scosse. Niente. Controllò il pavimento, il letto, tolse la coperta. Del borsellino nessuna traccia.

- Possibile che lo abbia messo da qualche altra parte? ...Ma no... Mi ricordo anche di aver pensato alla tua faccia quando ti tiri il borsellino sotto alla testa come se fosse il tuo tesoro... Sono sicuro di averlo messo lí. Dove può essere finito?

Disse guardando Lavruska.

- Io qui non ci sono entrato. Sarà dove l'avete messo.

- Ma non c'è.

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